Bandorkestra.55
Bandando
CNI – 2009
1. African Marketplace
2. Vecchio Americano (Tu vò fa l'americano-Vecchio frack Medley)
3. Febo
4. Baires
5. Misirlou (from "Pulp Fiction")
6. Jive Samba
7. Ausencia
Mr. Louis Prima (Bongo, bongo, bongo – Jumpin' Jive and wail Medley)
Marco Castelli
- direzione, arrangiamenti e sax soprano e sopranino
Alessandro Ceschia, Cristina Gerin, Stefano Giust, Michele Milanese, Piero Pieri,
Donato Riccesi, Sergio Tonello, Barbara Toso - Sassofoni
Carlo Marchi - Tromba
Sandro 'plip' Vilevich - Flicorno
Tommaso Bisiak - Flauto
Giusepee 'vo' Orselli - Trombone
Emanuele Laterza - Chitarra
Giovanni Vianelli - Piano e Tastiere
Stefano Lesini - Basso
Marco Vattovani - Batteria
Massimo Leonzini - Percussioni
Ospiti:
David Boato: tromba; Fabio Koryu Calabrò: Vocal & ukulele; Angelo
Comisso: piano; Sergio Cossu: Vocoder; Germana Giannini: vocal;
Ermanno Signorelli: chitarra classica; Alessandro Simionetto: violino;
VincEnzo Stera: ciaramella, launeddas; Gabriele Centis e Fulvio
Zafret: batteria e percussioni.
Marco Castelli
è un musicista eclettico che, partendo dal jazz, si è cimentato in numerose e diverse
collaborazioni che abbracciano vari aspetti del mondo artistico e dello spettacolo,
dal teatro alle performance multimediali. Ha collaborato con nomi di spicco come
Lee Konitz, Philip Catherine, Marcus Stockhausen, ed è tuttora impegnato
in molti progetti paralleli in ambito musicale e teatrale. L'eclettismo è forse
il segno dominante del progetto BandOrkestra.55 - giunto al secondo album
dopo il precedente "BandaLarga" del 2006 - nel quale confluiscono suggestioni
diverse, dallo ska al funk, dal boogie woogie al latin, fino alle influenze balcaniche
e mediorientali; il tutto viene mescolato in un ribollente calderone di ritmi pulsanti
che spingono una sezione di fiati extra-large (ben 8 sassofoni!) al preciso compito
di coinvolgere e poi travolgere l'ascoltatore.
BandOrkestra, per definizione del suo direttore non è
una big band jazzistica né una banda di piazza, ma forse è proprio le due cose messe
insieme. Lo sottolinea la popolarità del repertorio e l'utilizzo di "medley" di
pezzi famosi rivisitati in chiave swing e boogie come in "Vecchio Americano"
che reinventa Carosone e Modugno, o l'omaggio finale al leggendario "Mr.
Louis Prima",
re del "broccolino boogie" negli anni cinquanta.
Sulla stessa falsariga ecco "Misirlou" di Dick Dale –
"sigla" della colonna sonora di Pulp Fiction - ed il soul-jazz di "Jive Samba",
mentre le influenze più o meno esotiche le ritroviamo in "African Marketplace"
di Dollar Brand (ora Abdullah Ibrahim) e nella balcanica e romantica "Ausencia"
a firma di Goran Bregovich. "Febo", la sognante "Baires" in odore
di tango, e la scatenata "Bandando" sottolineano invece le capacità di scrittura
da parte del leader.
"Take no prisoners": la band marcia come un rullo compressore
forte della sua possente sezione di fiati e di una ritmica tritatutto, senza però
tralasciare qualche residua finezza nell'esposizione dei temi e nel dipanarsi degli
assoli, impreziositi dall'intervento sempre puntuale dei numerosi ospiti. Ma è la
compattezza del gruppo a farla da padrone.
In conclusione un disco divertente e godibile, sottofondo ideale
per una festa di inizio estate: mettetelo sul lettore, alzate bene il volume e farete
ballare anche i tavoli.
Roberto Biasco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/06/2010
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