Le congas sono uno degli strumenti cubani più popolari e diffusi in tutto
il mondo. Come ci rivela il loro stesso nome derivano da tamburi africani importati
a Cuba insieme alle tante tradizioni degli schiavi africani. Derivano principalmente
dai tambores de makuta, di origine congo-bantù, originariamente realizzati in un
tronco di legno scavato. A Cuba, a poco a poco migrarono dalla comunità africana
a quella creola e furono costruite con doghe di legno, come le botti, con pelli
bovine inchiodate e incollate prima, con il moderno sistema di tensione meccanica
poi. L'adozione di tiranti meccanici permise il montaggio di pelli abbastanza dure
e spesse, con prestazioni e tecnica differente da quelle sottili. Anche l'accordatura
divenne più facile e precisa. Di solito i tamburi vengono accordati tra loro per
quinte o per quarte. Si trovano però accordature diverse in gruppi etnici diversi
o, fuori dalla tradizione del folclore, tra musicisti diversi. Negli ultimi 50 anni
la tecnica ha subito notevoli trasformazioni, adattandosi alle esigenze della musica
moderna. Vediamo brevemente tutti i colpi che possono essere eseguiti su di un singolo
tamburo.
Basso. Come dice il nome è il suono più grave prodotto dalla conga. Si
esegue lasciando cadere la mano parallela alla pelle al centro del tamburo, appoggiando
completamente il palmo della mano. La mano non rimbalza. Il pollice è chiuso. Un'altra
tecnica consiste nel formare una sorta di coppa con la mano e portarla, sempre parallela
alla pelle, al centro del tamburo. In questo caso la mano può rimbalzare senza
produrre armoniche fastidiose.
Tono aperto. È il suono più caratteristico della conga, la sua nota principale.
Si esegue con la mano parallela alla pelle, dita chiuse. Il polso, tenuto morbido,
accompagna il movimento della mano che colpisce la pelle in prossimità del bordo
utilizzando tutta la superficie inferiore delle dita. Nota bene, tutta la lunghezza
delle dita, escluso il polpastrello, si appoggia sulla pelle del tamburo e poi rimbalza
lasciando la pelle libera di vibrare. Il pollice è ben aperto e rimane fuori dal
tamburo. Un'altra tecnica consiste nell'appoggiare la mano come sopra e poi, facendo
perno sul bordo di legno del tamburo, far sollevare le punte delle dita lasciando
la pelle libera di vibrare. Questa tecnica va bene quando non si devono eseguire
serie di colpi veloci.
Lo slap o tapao. È un colpo secco e asciutto, il più acuto dei suoni della
conga. Il polso accompagna la traiettoria della mano che si abbatte sulla pelle
come una catapulta. La parte mediana della mano, dove il vostro chiromante legge
la linea della vita, si appoggia sul bordo di legno del tamburo e lascia che le
punte delle dita frustino la pelle. La mano è così rilassata che le dita non rimbalzano.
La forza del colpo non si scarica perpendicolarmente alla pelle ma sullo stesso
piano. Non è la pelle che suona ma l'aria schiacciata sotto i polpastrelli. Utilizzate
tutte le dita escluso il mignolo (troppo corto) ed il pollice che resta leggermente
aperto. Una variante di questo colpo (slap stoppato) si ottiene appoggiando la mano
opposta sulla pelle e premendo leggermente con il palmo mentre si esegue il tapao.
Il suono risulterà ancora più secco e asciutto.
Palmo/dita. È una combinazione di due movimenti. Il primo è una sorta
di basso un po' più leggero eseguito con il palmo della mano. Cercate di eseguirlo
usando il meno possibile il braccio e quanto più è possibile il polso. A questo
punto sollevate la punta delle dita facendo perno sulla base del palmo e poi abbassatela
sollevando il polso. La mano rimane dritta anche se non rigida. I polpastrelli colpiscono
la pelle con un suono secco e soffocato. Studiate questo movimento con calma sciogliendo
il movimento dei polsi. Una mano per volta.
Tono pressato. È una variante del tono aperto. Si esegue nello stesso
modo solo che la mano non rimbalza. Arriva morbidamente sulla pelle e nello stesso
tempo il peso della mano si sposta leggermente sulle punte. Il suono glissa leggermente
verso l'alto. La mano deve essere molto rilassata.
Slap aperto. È una variante del tapao che si usa principalmente per gli
assolo o le sequenze veloci di colpi. La mano si appoggia al bordo di legno e le
dita frustano la pelle rimbalzando velocemente. La mano rimane appoggiata al bordo
e le punte delle dita a qualche centimetro dalla pelle del tamburo. Gli indici delle
due mani convergono sulla linea mediana del tamburo.
La conga si può suonare da seduti, poggiata per terra, o in piedi, su
di un supporto. Da seduti bisogna abbracciarla tra le gambe, inclinandola a destra
e in avanti per i destri, a sinistra per i mancini. Se si aggiunge anche la tumbadora
la si colloca di fronte al ginocchio destro, più vicina possibile alla conga. Le
mani devono poggiarsi sulla pelle in modo naturale. Le spalle e le braccia rilassate
devono formare un angolo di circa 90°. Le mani non sono parallele ma convergenti
verso il centro del tamburo.
Per familiarizzare con questi colpi studiateli uno per uno con calma una
mano per volta. Iniziate con il basso, poi con il tono aperto e quindi con il tapao.