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La clave
di Antonio Gentile
percmaster@inwind.it

Il concetto di clave riveste una particolare importanza per tutti i musicisti che affrontano l'interpretazione della musica latina. Non solo i percussionisti quindi devono familiarizzare con questo concetto. 

La clave come strumento nasce a Cuba, derivando probabilmente dall'uso improprio delle caviglie marinare. Queste erano infatti corti paletti di legno duro che ben si prestavano, date le loro caratteristiche sonore, ad essere utilizzati come strumento musicale.

Le claves sono infatti un idiofono a concussione, una si tiene appoggiata nella mano chiusa a coppa che funge da cassa armonica e l'altra vi viene fatta sbattere nel punto mediano con un movimento morbido e rilassato. Il suono è acuto e penetrante, facilmente udibile in qualsiasi contesto sonoro. 

La clave come concetto musicale è un pattern o patron, per dirlo in spagnolo, di due misure; una sincopata composta di tre colpi ed una lineare di soli due. 

Questa suddivisione asimmetrica e binaria (nel senso che è composta da due misure) del tempo caratterizza e condiziona fortemente la musica cubana e latina in generale. In che modo? è molto semplice. Tutti gli elementi costitutivi di un brano musicale ovvero pattern ritmici, melodie e cambi armonici sono sempre perfettamente correlati con la clave e si appoggiano o si intersecano sui suoi accenti. La battuta sincopata, considerata forte è sempre contrapposta a quella lineare o debole ed il loro accoppiamento crea un continuo alternarsi di tensione e rilassamento ritmico della musica

Questa è senz'altro una delle implicazioni più evidenti di questo tipo di concezione ritmica ma, dal punto di vista pratico ne abbiamo una ben più importante: la direzione della clave. Con direzione della clave si intende definire quale delle due battute forte o
debole venga per prima, dato per assunto che in un brano musicale la clave non si interrompe mai dall'inizio alla fine. Detto in parole più semplici un brano musicale o anche un semplice pattern può iniziare giocoforza o con la battuta forte o con quella debole. Essendo la musica latina una risultante della sovrapposizione di diversi pattern ritmici e melodici, conoscere la direzione della clave di un brano o di un pattern da parte di tutti gli esecutori è di fondamentale importanza per la perfetta esecuzione degli incastri ritmico-melodici. Facciamo un esempio concreto. 

Nel caso di una piccola sezione ritmica composta da congas, timbales, contrabbasso e pianoforte ogni strumentista dovrà eseguire un proprio pattern ritmico-melodico di due misure. Ogni pattern è stato concepito per contribuire a bilanciare perfettamente la tensione ritmica tenendo come unico riferimento la clave. Questo significa che ogni pattern avrà una precisa distribuzione di accenti e di note che tiene perfettamente conto di ciò che viene suonato dagli altri musicisti. L'effetto voluto viene raggiunto solo se tutti suonano nella stessa direzione. Se uno dei musicisti rovescia il proprio pattern invertendo l'ordine delle due misure si troverà traversado o cruzado ovvero rovesciato rispetto agli altri con evidenti effetti di fastidio da parte di tutti. L'unico modo per non correre questo rischio è essere perfettamente coscienti del rapporto che lega il proprio pattern alla clave ed usare quindi la direzione della clave come nuovo codice di comunicazione tra i musicisti.

Proprio in questo ambito si parla spesso di clave
2-3 e clave 3-2 come se fossero due cose differenti. In realtà con queste due indicazioni numeriche si intende definire proprio la direzione della clave in un preciso brano musicale o in un pattern. In poche parole, su uno spartito la scritta "clave 3-2" significa che il brano o il pattern iniziano con la battuta forte (3 colpi) mentre la scritta "clave 2-3" che iniziano con la battuta debole (2 colpi). Questa indicazione è sufficiente a far si che tutti i musicisti inizino a suonare in maniera corretta, senza rovesciare il proprio pattern.

Ma veniamo alla soluzione di un altro dilemma, il più temuto dai percussionisti. Dato un brano o un pattern, scritto o registrato, come riconoscere la direzione della clave? 
P
er ciò che concerne un brano musicale, specie se cantato, la risposta è quasi sempre molto più semplice di quanto si creda. La melodia indica quasi sempre chiaramente la direzione della clave. Ebbene si. Nella musica latina tutto si poggia sulla clave, anche la melodia. Questo significa che la metrica degli accenti di una melodia, sia cantata che strumentale, si poggia perfettamente o si incastra ancor più perfettamente sugli accenti della clave, rivelandocene inevitabilmente la direzione.

A
rriviamo quindi alla definizione delle seguenti regole generali per l'individuazione della direzione della clave:

1. la metrica della melodia del pezzo si poggia sugli accenti della clave
2. la metrica della melodia del pezzo si incastra sugli accenti della clave
3. la metrica della melodia del pezzo si poggia e si incastra sugli accenti della clave

quando queste regole non ci sono sufficienti possiamo ricorrere alle seguenti:

4. la metrica delle parole del coro si poggia e/o si incastra sugli accenti della clave
5. gli stacchi obbligati dei fiati si poggiano e/o si incastrano sugli accenti della clave

quando neanche questo ci è sufficiente ci rimane solo una risorsa:

cercare un pattern a noi ben noto del quale siamo ben certi di conoscere la relazione con la clave e dopo averlo individuato cercare di risalire alla direzione della clave fin dall'inizio del pezzo.

A questo punto nasce immediata l'esigenza di trovare qualche regola generale per l'individuazione della direzione della clave in un pattern di due misure. Pur enunciandola dobbiamo dire che non sempre è possibile applicare questa regola. Esistono infatti pattern di una sola misura che non ci danno questa possibilità. Esistono anche pattern che apparentemente non seguono la regola generale che andiamo ad esporre:

  1. la misura che corrisponde alla parte 2 della clave (debole) spesso è la più lineare ed ha una nota in battere sul primo movimento.
  2. la misura che corrisponde alla parte 3 della clave (forte) spesso é la più sincopata o variata ed ha una pausa sul battere del primo movimento.
A questo punto entriamo nel vivo della musica cubana andando a conoscere i tipi di clave più comuni. Si tratta di pattern antichissimi di diretta provenienza africana ancora oggi diffusissimi nella musica del continente nero insieme ad una infinità di varianti e derivati. A Cuba sono stati codificati da varie generazioni di musicisti e musicologi e prendono il nome dei generi musicali più importanti.
La più conosciuta ed utilizzata è la clave di son, senz'altro regina della musica popolare e, al giorno d'oggi, anche di quella più commerciale conosciuta come salsa.



Segue poi la clave di rumba molto più diffusa nel folclore e, negli ultimi 20 anni, anche nella musica popolare più moderna o in quella di fusione.



P
er i ritmi ternari composti (per lo più 6/8) abbiamo la clave abakwà ed una serie di suoi derivati, tutti usati nel folclore e nella santeria.


Come potete vedere, tutte le tre diverse claves conservano comunque la stessa struttura forte-
debole e differiscono in realtà solo di poco. 

La loro funzione di codice rimane inalterata in tutti gli stili e conferisce alla musica latina un aspetto espressivo estremamente caratteristico. Per chi si avvicina alla musica latina lo studio della clave sfocia inevitabilmente in un allargamento delle proprie possibilità espressive non appena si entra in contatto con un altro concetto strettamente collegato a quanto esposto finora: il fraseggio in clave. Ma questo sarà argomento di un'altra lezione. 

Per il momento chiudiamo qui suggerendo una semplice pratica quotidiana per il percussionista. praticare la clave significa inserire nel proprio programma di studio le seguenti pratiche giornaliere o quasi:

1. ascolto di brani latini con individuazione della direzione della clave tramite le regole generali
2. studio della relazione della clave con i pattern del proprio strumento
3. eseguire i vari pattern percussivi partendo con disinvoltura sia con direzione
2-3 che 3-2
4. anziché con il metronomo studiare con una clave (magari programmata su una drum machine)
5. imparare a riconoscere la direzione della clave nei pattern dei vari strumenti ed in particolare in quelli del piano
6. farsi staccare il tempo con la clave prima dell'inizio di un brano invece della consueta pulsazione

Per illustrare meglio i concetti esposti in questo articolo potete visionare il seguente filmato:



Antonio Gentile & Franco Baggiani
World Two







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Data pubblicazione: 13/02/2001

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