Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Erik Truffaz Quartet
Dolce Vita Jazz Festival. La Palma, 19 giugno 2003
di
Dario Gentili
 photo by Romain Beaumont - Erik Truffaz Quartet a Rennes - UBU - 18 dicembre 2002


Dolce Vita Jazz Festival 2003

Erik Truffaz: tromba
Marcello Giuliani:
basso
Patrick Muller:
piano & fender rhodes
Marc Erbetta:
batteria

Erik Truffaz e il suo gruppo entrano quasi furtivamente sul palco del Dolce Vita Jazz Festival, le luci estremamente soffuse e calde quasi nascondono i musicisti, la figura magra e gentile di Truffaz si accomoda su uno sgabello, si avverte una certa fretta di cominciare a suonare: senza nessun personalismo, né alcun ammiccamento per catturare immediatamente la simpatia del pubblico, il piano di Patrick Muller sommessamente inizia il concerto, per poi accelerare progressivamente e lasciar entrare il basso di Marcello Giuliani e la batteria di Marc Erbetta. La ritmica è serrata quando entra la tromba di Truffaz, che suona il tema semplice e melodico di Turiddu, un brano del recente lavoro The walk of the giant turtle. La tromba resta su tempi lenti, mentre la sezione ritmica suona su tempi veloci: sono i tempi diversi e non l'assolo a far risaltare la tromba di Truffaz, più attenta a produrre un effetto avvolgente che al virtuosismo.

Chi ha imparato ad apprezzare Truffaz dai suoi lavori precedenti caratterizzati da un jazz contaminato dal funk se non proprio dall'hip-hop delle proposte più radicali, un jazz che strizza spesso l'occhio al gusto pop degli Stati Uniti più che al jazz europeo d'avanguardia, si riprende dalla sensazione di spaesamento che il primo pezzo ha lasciato con Arrojo, un brano tipico del repertorio funky del trombettista francese. Ogni volta che il concerto prende la strada del funk è inevitabile menzionare Marcello Giuliani: è il suo basso elettrico, ben coadiuvato dalla batteria di Erbetta, a enfatizzare le svolte funky del concerto, evidenziando chiaramente il suo background rock. Tuttavia, il concerto non prende mai decisamente la via del jazz-funk, infatti con The walk of the giant turtle, il brano che dà il titolo all'ultimo album, si torna a raffinate atmosfere ambient. The walk of the giant turtle comincia con improvvisati effetti elettronici e rumoristici, tocca ancora a Muller dettare il tema con la mano destra, mentre con la sinistra pizzica le corde del pianoforte: ne scaturisce un tema vagamente orientaleggiante, su cui la tromba con la sordina di Truffaz insegue reminescenze davisiane.

La seconda parte del concerto presenta Muller al fender rhodes, ma non è affatto il preludio di una decisa svolta funk: il concerto resta in perfetto equilibrio tra musica ambient e tentazioni addirittura drum'n'bass. Una sintesi perfetta della complessa ispirazione musicale di Truffaz è Bending new corners, che comincia con la tromba che tesse atmosfere fredde che ricordano Molvaer, poi il gruppo attacca un ritmo in pieno stile funky che si semplifica fino a una sorta di drum'n'bass, su cui la tromba improvvisa brevi e melodici fraseggi. Il brano successivo, Belle de nuit, sembra insistere sulle sonorità compatte e uniformi del pezzo precedente, quando improvvisamente rallenta e, esitando a credere a ciò che per le mie orecchie è già dalle prime note evidente, la tromba di Truffaz intona Caruso di Dalla: ancora una volta saltano completamente i più ovvi e spontanei accostamenti. Chiude il concerto Seven skies: questa volta è di scena una fusion anni '70 inacidita con effetti elettronici.

Tra gli applausi che accolgono il bis, non si sa cosa aspettarsi ancora; rientrano sul palco soltanto Truffaz e Muller, per regalare un pezzo di solo tromba e piano, la cui indefinibile semplicità sembra voglia suggerire di non imprigionare la libertà d'ispirazione del jazz di Truffaz nelle sterili classificazioni per generi e stili.




Articoli correlati:
09/08/2003

Al Dolce Vita Jazz Festival Uri Caine con il suo Bedrock 3: "Uri Caine è un artista camaleontico in grado di spaziare dal più classico degli stili fino a quello più moderno. Uri Caine è avanguardia, sperimentazione, ironia. E come tale bisogna considerarlo." (Alessandro Marongiu)

08/08/2003

Ornette Coleman Trio al Dolce Vita Jazz Festival 2003. "...Il suo ingresso in scena è accolto dal lungo e sentito applauso che giustamente si concede a un pezzo di storia del jazz..." (Dario Gentili)

04/08/2003

John Abercrombie e Dave Douglas, entrambi a capitanare formazioni di altissimo livello, si dividono equamente il palco de La Palma e si esibiscono in una performance di notevole spessore. (D. Gentili, A. Marongiu)

24/07/2003

Al Dolce Vita Jazz Festival Wayne Shorter: "L'atmosfera che si respira è elettrica. Il pubblico è impaziente. Cinque minuti prima dell'inizio del concerto qualcuno porta sul palco due sassofoni, un tenore ed un soprano..." (D. Gentili e A. Marongiu)

23/07/2003

Gonzalo Rubalcaba Quartet & David Sanchez al Dolce Vita Jazz festival: "...gli assoli di Rubalcaba, coadiuvati a memoria dalla batteria di Berroa, premono perfettamente amalgamati tutti i tasti del sound cubano, dal mambo alla salsa..." (D. Gentili, A. Marongiu)

23/07/2003

Brad Mehldau Trio al Dolce Vita Jazz festival: "... i suoi pezzi rompono lo schema classico del jazz tema-assoli-tema, sono fluidi e armonicamente organici, senza decise variazioni di ritmo, e le frequenti concessioni che fa al blues, in particolare nel finale dei pezzi, scaturiscono da passaggi quasi impercettibili..." (Dario Gentili)

11/07/2003

Al Dolce Vita Jazz Festival, lo storico Art Ensemble of Chicago: "...mentre Mitchell presenta il gruppo sulle note di Odwalla, come a ogni concerto da ormai trent'anni, la sensazione è di aver assistito a una di quelle celebri performances dal vivo di cui si narra nel mondo del jazz" (Dario Gentili)

09/07/2003

Maria Pia De Vito al Dolce Vita Jazz Festival: "L'ultima immagine del concerto è una processione di spettatori che fa la fila sotto il palco per ringraziare Maria Pia De Vito per le emozioni che ha fatto provare stasera." (Alessandro Marongiu)

04/07/2003

Bossa made in Italy al Dolce Vita Jazz Festival. Rosalia De Souza, trapiantata in Italia da diversi anni, trasmette grazia, sensibilità, accompagnata da musicisti italiani." (Alessandro Marongiu)

19/06/2003

Piccola Orchestra Avion Travel al Dolce Vita Jazz Festival 2003: "...la Piccola Orchestra Avion Travel ancora una volta ha dimostrato il proprio talento, che dal vivo si arricchisce di un'improvvisazione musicale e teatrale che rende il loro concerto un evento da non perdere." (Dario Gentili)

14/06/2003

Archie Shepp - Just In Time Quartet al Dolce Vita Jazz festival 2003: "...Sembrava essere appena uscito dall'ultimo film di Wim Wenders dedicato al blues, L'anima di un uomo, con un panama da vecchio bluesman, quando Archie Shepp si presenta sul palco del Dolce Vita Jazz Festival". (Dario Gentili)

11/06/2003

Intervista a Flavio Severini: (d.a. Dolce Vita Jazz Festival) "...Il mix di cultura, curiosità, piacere dell'azzardo e passione che ha guidato fin qui la mia vita caratterizzerà il tempo a venire.". (Marco Losavio)







Invia un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.

Questa pagina è stata visitata 8.197 volte
Data pubblicazione: 24/06/2003

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti