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Steve Lehman Trio
Jam-Jazz a Mira (VE), 16 Marzo 2013
di Nicola Barin



Steve Lehman - sax contralto
Matt Brewer - contrabbasso
Demion Reid - batteria

Prima data italiana per il giovane trio di Steve Lehman nella splendida cornice del teatro di Villa dei Leoni, all'interno della rassegna Jam - Jazz a Mira in provincia di Venezia, dedicata al jazz indipendente.



Questo evento si staglia coraggiosamente nel panorama jazzistico dei festival italiani ed ha proposto artisti di sicuro interesse. Ci sono due tipi di musicisti: coloro che con grande bravura e maestria si inseriscono in un percorso già aperto da qualcun altro e quelli, a cui appartiene Lehman, che hanno la capacità di inventare una loro via del tutto personale avendo l'ardire di creare nuovi concetti musicali. Il sassofonista newyorkese è già una vera promessa, ha già al suo attivo numerose collaborazioni: Anthony Braxton, Dave Burrell, Mark Dresser, Vijay Iyer, Oliver Lake, Jason Moran, Meshell Ndegeocello. Oltre ad essere un ottimo perfomer e compositore, ricordiamo la sua collaborazione con le più prestigiose riviste jazz americane.

Circa un'ora e tre quarti di concerto in cui nessuno sembra risparmiarsi e questo la platea lo percepisce. Il trio sfoggia stile e rara potenza musicale, si potrebbe parlare volgarmente di free jazz ma non è così. E' uno spettacolo che impone un cambiamento di atteggiamento da parte del pubblico, si è sopraffatti, non c'è tempo per instillare ordine e senso. E' un flusso discontinuo composto da frammenti, rotture, cesure e squarci sonori improvvisi come i tagli del pittore Lucio Fontana sulle sue tele. La ricerca sconfina oltre, verso territori inaspettati e problematici. Fraseggi veloci ed impalpabili, geometricamente costruiti, sono la sua caratteristica: qui la lezione di Anthony Braxton è evidente.

L'idea di base è rileggere con coerenza tutto il passato jazzistico introducendo un ordine asistematico e un'esasperazione sonora coinvolgente. Matt Brewer, già collaboratore di Greg Osby, corre inesorabile sulla tastiera del contrabbasso con una sicurezza invidiabile e il suo accompagnamento in "Jeannine" ha un "tiro" è un vigore invidiabili. Demion Reid, funambolico e sensazionale, costruisce una potente e vigorosa tela ritmica: da ricordare la difficilissima scrittura di "Foster Brothers".

Le tracce pescano in parte dall'ultimo lavoro "Dialect Fluorescent" del 2012 per l'etichetta Pi Recordings. Da segnalare la forza implosiva di "Pure Immagination" (colonna sonora del film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato) a cui si aggiungono gli omaggi a John Coltrane, con "Moment's Notice", Chick Corea, con "Humpty Dumpty", e Duke Pearson con "Jeannine".








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Data pubblicazione: 20/05/2013

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