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Nau in Rome

Luca Pietropaoli – Outside The Cave
Roma, 28Divino Jazz Club - 28 febbraio 2014
di Nina Molica Franco

"Nau in Rome", la rassegna musicale che, al 28 DiVino, ha visto protagonisti gli artisti di punta dell'etichetta milanese Nau Records, arriva ai titoli di coda. È Luca Pietropaoli a chiudere il circolo che, da Gabriele Buonasorte agli Electric Posh, passando per gli Slanting Dots, ha mostrato la qualità artistica di progetti all'insegna della contemporaneità e dell'originalità.



Con la sua fedelissima tromba e un arsenale di dispositivi elettronici, Luca Pietropaoli ha presentato al pubblico il proprio percorso di ricerca sonora e musicale che ha portato alla realizzazione di Outside the Cave, il primo lavoro discografico in solo dell'artista. Eppure dietro c'è molto di più di una tromba e dell'elettronica: c'è il basso, il contrabbasso, il flicorno, il pianoforte. Tanti strumenti per un solo artista, capace di passare con estrema naturalezza dall'uno all'altro per creare delle composizioni fuori dal comune senso musicale. I brani tratti da Outside The Cave mostrano come le composizioni di Pietropaoli riescano a toccare le vette più alte e fredde del nord Europa, per tramutarsi poi nei ritmi tipicamente americani, e ancora da lì muovere per dare voce all'istintività della musica indiana o africana; il tutto senza disdegnare citazioni classiche, prima fra tutte Stravinskij. Il suono rarefatto della sua tromba descrive atmosfere e suggestioni che si intersecano con gli effetti di eco dando vita ad uno scenario quasi onirico. La musica, si districa tra melodia, ritmi serrati e rumori della natura, ed è la tromba a tracciare il sentiero per l'ascoltatore che, se anche solo per un attimo chiudesse gli occhi, troverebbe in mezzo ai vari suoni la sua guida nitida e distinta. I ritmi e le musiche sono fatte di oscillazioni ipnotiche che provengono dalla grotta dei suoni di Pietropaoli, e da lì prendono vita quasi per magia. A volte la tromba viene sostituita dalla voce di Luca, anch'essa intima e profonda e, pertanto, capace di permettere ai suoni della grotta di evadere in maniera delicata, ma decisa. E alla voce di Luca si aggiunge quella dirompente, intensa e disinvolta di Ilaria Viola in Decay of discreet entities.

La musica di Pietropaoli rispecchia la personalità di un artista che reca in sè molte sfaccettature e non può affidarsi ad un solo medium sonoro per esprimerle. E così si abbandona alla ricerca di suoni che provengono da vari mondi e da vari strumenti per descrivere il modo in cui le pulsazioni sonore vivono dentro la sua anima. Le stesse pulsazioni che fanno muovere il suo corpo e che derivano dai ritmi africani, o da quelli orientali, o da quelli dell'R&B, fino alla dance e al minimalismo elettronico. Il compito del suono è proprio quello di guida in un viaggio ideale che, passando per diverse terre lontane, conduce ad un unica meta: la profondità di un artista pronto a far uscire fuori dalla sua grotta interiore i suoni dell'anima. Con Outside the Cave, Luca Pietropaoli riesce magistralmente a delineare la poliedricità del suo essere affrontando con estrema naturalezza le insidie di un solo che procede attraverso meandri sonori e filoni inesplorati.







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Data pubblicazione: 30/03/2014

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