Uri Caine - Bedrock 3
Dolce Vita Jazz Festival. La Palma, 27 luglio 2003
di
Alessandro Marongiu photo
by Alessandro Marongiu
Dolce Vita Jazz Festival
2003
Uri Caine:
Piano
acustico,
Fender Rhodes,
Sintetizzatori
Paul Socolow: Basso elettrico
Zach Danzinger: Batterie
DJ Olive:
Consolle giradischi
Non era mai successo prima. Questa sera, quando arriviamo a "La Palma Club" troviamo l'ingresso chiuso. Ci mettiamo ordinatamente in fila e, nell'attesa, chiediamo il perché di questa situazione.
Ci dicono che i musicisti hanno tardato e stanno ancora facendo il sound check. Evidentemente sono stati travolti anche loro, come milioni di italiani, dall'esodo estivo. Anche
la palma questa sera sembra soffrirne e pochi sono i superstiti di questa caldissima estate romana ancora in città, chi per lavoro, chi per altri motivi, per godere di questo ennesimo evento. La stessa valigia di
Uri Caine, messa a fianco del pianoforte, dà un forte senso di precarietà e dà l'idea che qualcosa sta per finire. Ma questo c'è lo ricorda
Flavio Severini che, nel presentare come al solito il gruppo di stasera, ci rammenta che il
Dolce Vita Jazz Festival è ormai agli sgoccioli. Più di 60 serate, quasi tutte ad altissimo livello, hanno alleviato le sofferenze di chi, come i presenti stasera, è stato costretto a rimanere in città con questo clima torrido.
La formazione di stasera è la seguente:
Uri Caine al pianoforte, fender rhodes e sintetizzatori,
Paul Socolow
al basso elettrico, Zach Danzinger alla batteria e DJ Olive alla consolle dei giradischi. Ebbene sì. Si tratta proprio del trio "Bedrock 3" con la presenza di Paul Socolow al posto di Tim Lefebvre e con l'aggiunta di un DJ. Ognuno dei musicisti, tranne il bassista, dispone di un computer portatile marcato Apple. Abbiamo stentato a riconoscere la marca di quello del DJ perché coperta da un vistoso simbolo della pace. L'atmosfera è surriscaldata non solo dalla temperatura dell'aria, ma anche dall'attesa di questo strepitoso evento specialmente per chi ha già assistito all'altro concerto di Uri Caine tenutosi a maggio scorso e sempre targato "Bedrock 3".
Noto una ragazza seduta al mio fianco che ha in mano (appena acquistato) un cd di Uri Caine di solo piano (Solitaire). Mi dice che aveva già ascoltato un concerto solo piano di Uri Caine a qualche edizione fa di Umbria Jazz e gli era piaciuto molto. Per questo motivo, era carica di aspettative per il concerto di stasera. Penso alla delusione che proverà quando sentirà il primo pezzo in scaletta stasera:
Nymphomania
tratto, chiaramente, dall'album Bedrock 3. Il brano è talmente stravolto ed arricchito da nuovi temi che solo in alcuni passaggi si riesce a riconoscerlo. Il pezzo inizia con il fender rhodes di Uri Caine distorto sulle note basse accompagnato da una base di elettronica. Segue con l'assolo di fender di Uri Caine che fraseggia su una batteria appena accennata. Il pezzo evolve in musica dance anni '70 che ricorda anche molto da vicino alcune sonorità dei Return to Forever di Chick Corea. La sezione ritmica è ora molto energica ed il basso insiste su note molto penetranti. Ancora un assolo di fender mozzafiato. I cambi di ritmo si susseguono frenetici fino ad evolvere in una sorta di cha-cha-cha.
È veramente incredibile.
La conclusione è affidata al DJ che ci propone una campionatura di voce
femminile.
Il secondo brano esordisce con una introduzione di pianoforte acustico dissonante e con il DJ che diffonde nell'aria dei suoni campionati di provenienza sconosciuta.
Il piano di Uri Caine si produce in un assolo che è a metà tra classico e musica da saloon. A questo punto il batterista entra, insieme a tutta la band, e il brano assume dei contorni arabeggianti. Sembra proprio di essere cullati da un dromedario in pieno deserto (deve essere anche colpa della temperatura dell'aria). Il pezzo si alterna magnificamente tra spezzoni propriamente jazz e campionature di un'aria famosa ("Slip into Something More Comfortable" di Kinobe che compare in Serve Chilled, Vol. 2 – roba
da discotecomani incalliti!) recentemente proposta per la pubblicità di una nota
marca di gelati (anche in questo caso la temperatura dell'aria fa il suo dovere
sull'immaginazione delle persone). Siamo in pieno stile drum'n'bass e tutto ciò
lo dobbiamo al bravo e sudatissimo batterista. Ad un certo punto il brano rompe
lo schema cui ci aveva abituato per entrare in piena improvvisazione durante la quale Uri Caine suona addirittura la carica dell'esercito nordista durante la guerra di secessione americana. Anche il DJ sembra improvvisare sui suoi giradischi per proporci suoni veramente incredibili. La batteria ora segue un ritmo frenetico, quasi jungle
mentre il bassista, impassibile ed immobile, muove velocemente le dita sulle corde del suo strumento. Ciò che era iniziato con un ritmo lento e sobrio ora è diventato un vero e proprio sabba.
Durante l'intervallo noto il viso della ragazza seduta accanto a me. È un po' sconvolta al pensiero di quello che potrà ascoltare questa notte dal suo cd nuovo di zecca. Cerco di rassicurarla. Uri Caine è un artista camaleontico in grado di spaziare dal più classico degli stili fino a quello più moderno. Uri Caine è avanguardia, sperimentazione, ironia. E come tale bisogna considerarlo. È come visitare la Biennale di Arte Moderna di Venezia di cui, tra le altre cose, Uri Caine è il direttore per la sezione musica per il triennio 2003/2005 (www.labiennale.org/it/musica/presentazione/index.html). È pura esperienza acustica!
L'inizio del secondo set ci propone la campionatura del tema
Sotto la piaggia
cantato da una fanciulla francese. La ritmica è molto funky e ci riporta indietro di anni a ricordare l'Herbie Hancock del periodo di Head Hunters.
Il DJ produce suoni molto simili al cinguettio degli
uccelli. Uri Caine ci regala un bel assolo di piano acustico in uno stile
jazzistico molto classico. Subito dopo è la volta del bassista che si cimenta
anch'egli in un assolo proponendo una melodia molto bella. Il ritmo poi cambia
per diventare quasi una bossanova, mentre Uri Caine passa di nuovo al fender
rhodes. La ritmica poi diviene di nuovo un funky martellante. Le citazioni di
questo brano sono innumerevoli e sono alternate a raddoppi di ritmo cui si
susseguono di nuovo rallentamenti.
L'ultimo brano presenta un introduzione di samba che poi si tramuta di nuovo in un ritmo dance anni '70. Le immagini che vengono in mente sono quelle di discoteche demodè con luci al neon colorate. Ma c'è anche molta modernità e non poteva essere altrimenti. I musicisti si fanno frequenti cenni con la testa per sincronizzarsi e orientarsi in quella che ormai è improvvisazione pura. Il ritmo raddoppia mentre Uri Caine sembra essere un perfetto pianista di rock'n'roll. Sullo sfondo strane voci provenienti dalla consolle del DJ.
A questo punto è il momento del bis che esordisce con un ritmo industrial campionato che subito si tramuta in bossanova. Il batterista lo insegue e lo fa diventare energico mentre Uri Caine termina il brano con un magnifico assolo di fender rhodes.
Al termine del concerto sono molti gli spettatori che si precipitano ad acquistare il cd
Bedrock 3
ed alcuni di loro tornano
indietro sperando che Uri Caine autografi la loro copia. Saluto la ragazza e me
ne vado.
Dal Dolce Vita Jazz Festival
2003 è tutto. Passo e chiudo.
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Data pubblicazione: 09/08/2003
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