Anna Maria Castelli e Vicky Schaetzinger
aprono con Tango a Due la stagione 2007 di The Entertainer
di Giuseppe Mavilla
foto docstudio
Il Tango, esclusivamente il tango, mimato, sussurrato, cantato, suonato,
gridato e comunque….. celebrato, domenica 14 gennaio 2007,
in una piccola sala di un gran bel palazzo d'epoca, Palazzo Grimaldi, nel centro
storico di Modica. Eppure erano solo…… due donne, per uno spettacolo, Tango a
Due, che le vedeva protagoniste e che ha inaugurato la stagione
2007 di The Entertainer.
Vicky Schaetzinger, al pianoforte, dal cognome austriaco, ma milanese
nella vita e
Anna Maria Castelli, interprete di versi e canti, origini napoletane,
anche lei milanese e fin dalla nascita. Ad ascoltarli un folto pubblico, inebriato
da tanta passione, passione ed emozione del tango nella musica, così come nelle
parole delle canzoni, bene indossate dalla
Castelli,
musica per i versi di un giornalista e scrittore uruguayano, Eduardo Hughes Galeano,
recitato con gesti ed espressioni calzanti come in una pièce teatrale, tra una canzone
e l'altra.
E'
tornata a Modica,
Anna Maria
Castelli, dopo poco più di un anno da quella esibizione che l'aveva
vista alle prese con alcune perle della canzone d'autore italiana, nel progetto
"Genova, la città della canzone d'autore" con
Simone Guiducci,
Oscar Del Barba e Salvatore Maiore, e chi era rimasto colpito dalla
sua verve ricca di ironia e dal suo notevole talento non ha perso l'occasione di
ammirarla accanto ad una pianista che ha lavorato per dieci anni con Milva.
E Vicky Schaetzinger non poteva non essere l'ideale compagna di viaggio nei
meandri del tango, un viaggio che
Anna Maria
Castelli compie attraverso alcune canzoni di Astor Piazzolla
come Vuelvo al sur,
Balada para mi muerte,
Chiquilin de bachin, Balada
para un loco, Rinascerò, tutte con
le parole di Horacio Ferrer. E poi una composizione di Ariel Ramirez
e Felix Luna, Alfonsina y el mar, un'
omaggio alla poetessa argentina Alfonsina Storni, un brano molto intenso
e partecipato.
Dicevamo di Vicky Schaetzinger, come di un'ideale compagna di viaggio,
perché ha ricreato con la
Castelli,
attraverso il suo pianoforte, il clima ideale per raccontare il Tango, fatto di
pause, di attacchi, di ricorse, dietro agli equilibrismi di un'interprete che passa
dal canto alla recitazione con disinvoltura. Poi, lasciata sulla scena da sola,
ha eseguito una struggente versione per solo piano di Adios
nonino, anche questa di Piazzolla.
Protagonisti dello spettacolo sono stati anche i versi di Eduardo Hughes
Galeano, giornalista e scrittore uruguayano, erano tratti da due delle sue opere
più importanti, "Le vene aperte dell'America Latina" e "Memorie di Fuoco".
Entrambe accendono i riflettori sulla storia della America latina, sulle ingiustizie,
sulle violenze che questo pezzo di mondo e le sue genti hanno subìto nel passato.
La Castelli
ha comunque pescato anche in ciò che Galeano ha scritto nelle vesti di giornalista,
riscuotendo consensi e applausi.
Lo spettacolo è stato chiuso ancora da un brano di Piazzolla,
Yo Soy Maria, tratto dall'operetta Maria de
Buenos Aires, al quale ha fatto seguito il reprise di un brano gia proposto
in apertura, Malena.
Il dopo concerto, sempre nello stile di The Entertainer, è un drink
che si consuma incontrando le protagoniste, con la
Castelli
quasi soffocata dai complimenti del pubblico che le si rivolge chiedendogli notizie
dei brani e dei testi, una curiosità divenuta, a fine concerto, esigenza di capire,
se ciò che si è afferrato e che si è intuito in quei versi, corrisponde a ciò che
realmente lei aveva voluto raccontare in poco più di un'ora di spettacolo vissuto
tutto d'un fiato, niente pause, nessuna anticipazione, quasi a voler stimolare la
capacità di ognuno dei presenti di captare il senso di quelle storie dell'Argentina,
attraverso le note sinuose e affascinanti del Tango. D'altronde il Tango è da sempre
amato, nella nostra vecchia Europa dove non si contano più i solisti e i gruppi
che riprendono composizioni di autori argentini. Anche questa volta
Anna Maria
Castelli ha fatto centro, grazie alle sue gestualità, alla sua espressività,
a quella sua propensione ad interpretare, esclusivamente secondo il suo senso artistico,
quello che sceglie di proporre al suo pubblico. Ed ecco che come già aveva evidenziato
nel suo precedente progetto, anche questa sera lei ha saputo proporre il tango a
modo suo ovvero con grande partecipazione e con l'immancabile ironia. Mentre mi
anticipa che sta lavorando con
Lello Pareti
e Simone Guiducci
ad un nuovo lavoro, si avvicina una signora che le chiede di tornare presto a Modica.
Lei risponde che lo farà se glielo chiederanno e poi ci saluta esausta.
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Data pubblicazione: 02/03/2007
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