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Sin Fronteras
Rassegna "I Senzatempo", Avellino - 27 aprile 2013
di Alceste Ayroldi
foto di Pio Francavilla

Ana Karina Rossi - voce
Hugo Fattoruso - piano e sinth.
Carlos 'el Tero' Buschini - basso acustico
Marcelo Russillo - batteria

Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono) Sin Fronteras (by Francesco Truono)
Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)Sin Fronteras (by Francesco Truono)

Avellino stupisce per la sua fervente attività culturale e la sua particolare inclinazione al jazz, vessillo imbracciato da qualche anno dell'associazione culturale "I Senzatempo", con l'attenta e passionale direzione artistica di Luciano Moscati.

###stGooglePiccolo###La rassegna 2012-2013 del club irpino si è conclusa come meglio non si potrebbe: sold out con un pubblico particolarmente attento e competente che ha avuto il piacere di godersi un concerto fresco e frizzante, per mano di un combo di qualità: i Sin Fronteras, alias Ana Karina Rossi, la cui voce è impregnata di tango; Hugo Fattoruso, pianista di vaglia e dalle molteplici influenze e trascorsi (fondatore e militante dello storico gruppo di latin rock Los Shakers e già al fianco di Chico Buarque de Hollanda e Milton Nascimento); Carlos "el tero" Buschini, compositore e bassista elegante e al contempo vigoroso e Marcelo Russillo, capace di superare la tradizione disegnando dinamiche inusuali e cantabili.

Un progetto tutto originale: le musiche sono firmate da Carlos Buschini, che ha lasciato mano libera a una serie di suoi amici sparsi nel mondo di metterci le parole. Il risultato è un travolgente incontro tra influenze provenienti da ogni dove musicale, ben oltre l'apparentamento geografico che li vede divisi tra Uruguay e Argentina (per la verità, solo Buschini è l'argentino, di Cordoba).

A partire dalle torride note di "Ayuda", dove il sound di Rio de La Plata è carico di tensioni, fino a giungere a frange frastagliate di rock lasciate alle sciabolate della tastiera di Fattoruso e alle corde d'acciaio di Buschini, che si lasciano trasportare dall'incessante driving in crescendo di Russillo. Entra in scena Ana Karina Rossi, con voce ferma e decisa e tono attoriale perfettamente in linea con la narrativa dei brani. E la musica scorre come un fiume in piena che spruzza tango, candombe, milonga e modern mainstream, soprattutto nelle infaticabili scorribande di Fattoruso, che lancia assoli affilati come spade incastrandosi magistralmente nelle corde del basso acustico di Buschini, che maneggia il groove a suo piacimento, piegandolo tra mid-tempo e up-tempo nelle arricciate frange della musica sudamericana. La fusione di suoni è il brand del quartetto e "Sin Fronteras" ne è il manifesto, con il suono che attraversa le Ande e sfonda le frontiere dell'elettronica nelle mani del synth di Fattoruso che riscalda le mani di Buschini e stimola i tappeti percussivi di Russillo. Misterio è l'unico brano che inverte le parti, perché Buschini fa il paroliere per le note di Javier Girotto, che disegna un acquerello carico di sentito lirismo per la sua terra. Il tango acquista velocità, sia apre sempre di più verso bacini apparentemente lontani, fino alle frontiere della chansonne ben interpretata – e pronunciata – da Ana Karina Rossi, che si veste di velluto e intona acuti impetuosi.

Applausi a scena aperta e bis con i ritmi di Candombe del Barrio.







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Data pubblicazione: 12/05/2013

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