Chi scrive, apprezza e stima Sakamoto
come artista per la sua poliedricità e creatività e la sua musica. Piuttosto inaspettata
una così viva affluenza a questo suo concerto che ha saputo riempire il PalaGeox
di Padova coi suoi oltre 2000 posti a sedere. Anche se la struttura del luogo non
sembra ideale per questo tipo di concerto, più da piccolo teatro che altro, in breve
tempo l'artista dal palco ha saputo creare quel silenzio e attenzione che una formazione
così ridotta necessita per esprimersi al meglio. Il progetto in trio non è cosa
nuova: già nel 1996 Sakamoto registra uno stupendo album arrangiato per piano, violino
e violoncello dal titolo appunto "1996". Il progetto oggi continua in una
nuova veste con musiche già edite assieme ad altre sue nuove composizioni. Sakamoto
riforma ora infatti quel trio, per un tour mondiale insieme a Jaques Morelenbaum
al violoncello, suo amico storico, e alla giovane violinista Judy Kang, scelta
dopo una lunga selezione a livello mondiale.
Quando si abbassano le luci il silenzio cala nella grande sala.
Sakamoto inizia a giocare con le corde del pianoforte alternando a ciò il suono
di piccoli campanellini. Siamo già in oriente e la magia è iniziata: inizia la commistione
tra musica tradizionale orientale, classica e avanguardia. L'artista muove dolcemente
le mani dirigendo i suoi compagni con un estremo rigore e precisione.
La prima parte del concerto è dedicata alle sue nuovissime composizioni per il trio,
melodie che si intrecciano, ruvide e intricate, non facili da seguire, affini a
certa musica contemporanea. Nei suoi nuovi brani entra e si fondono velatamente
musiche diverse, la musica tradizionale giapponese, il minimalismo, l'atonalismo,
la musica d'avanguardia e l'amore verso l'impressionismo francese, in particolare
Debussy e Satie. Dopo circa quaranta minuti il trio inizia con gli omaggi alle sue
colonne sonore più famose: "il Piccolo Budda", il "The nel deserto",
fino ad arrivare al tema più famoso colonna sonora di "Merry Christmas Mr. Lawrence".
L'amore per la melodia rimane importante e l'accenno ai suoi temi più suggestivi
ed evocativi come quello del "The nel deserto" è carico di passione ed enfasi
senza mai eccedere in pedanteria e manda in visibilio l'intera sala.
Sakamoto è un artista a tutto tondo, non manca mai di curare
nel dettaglio anche la scenografia e l'illuminazione. Anche in questo progetto le
luci duettano con la sua musica, ipnotizzando il pubblico e coinvolgendone i sensi
in maniera delicata ed inconsapevole.
Numerosi i bis concessi dall'artista a fine concerto, tra cui il tema del film
da poco uscito, "I 13 Assassini" del regista Takashi Miike.