Parkeriana
Bollate 10/6/2005
di Patrizio Gianquintieri
H.19:00 - il più veloce sound-check a cui abbia mai assistito (non ha superato i 10 min.), Gianni Cazzola è il primo a scendere dal palco; lo incrocio e lo provoco "....mi sa che questa sera non fotografo....mi sa che questa sera mi divertirò di più ad ascoltare..."
Secca la risposta a metà strada tra il bolognese e l'italiano '..perchè avevi dubbi?..ragazzo qui c'è ancora nerchia...'. Mi allontano felice...era da tanto che non venivo appellato..."ragazzo"!
Al ristorante i nostri musicisti non si sono fatti mancare nulla.
Odorici sempre perfettamente a suo agio nel conciliare pancia e fiato; Nico Menci, Marco Micheli, Claudio Chiara e Luigi Grasso tranquilli e parchi partecipanti al tavolo ove un vispissimo
Cazzola detta tempi e misure.. (...d'altronde è il suo mestiere).
Piazza Aldo Moro, ormai forse la più conosciuta di Bollate per essere diventata il riferimento degli amanti di jazz dal confine svizzero al lodigiano e oltre, è battuta da continue folate di vento; il fonico di turno (a cui faccio un encomio per l'eccellente servizio effettuato), scruta con attenzione e timore i teloni gonfiati dalle raffiche e i cartelloni che a tratti improvvisamente sembrano prendere il volo.
H. 20:40
- dietro al palco gli artisti tentano un improbabile riscaldamento.
Odorici nascosto dietro il palazzo del Comune, tra due colonne, accenna qualche fraseggio.
Gianni Cazzola saluta vecchi amici venuti a trovarlo; Chiara in piena concentrazione seduto su di un muretto sembra in un'altra dimensione;
Menci e Micheli, cercano di mantenere le articolazione delle dita su livelli accettabili.
Al centro, di lato al palco, vedo passeggiare una massa di riccioli neri da cui fuoriesce un sax alto. Deciso, vibrante, con passo sicuro fiancheggia un muretto; sembra uscito dal nulla per materializzarsi improvvisamente come si materializza
la cascata di note che esce dal suo sax e che ti fanno dire...'questo mi sa che tira fuori qualche sorpresa...'; diciotto anni!
Ed è qui per un omaggio a Charlie Parker!
Ci siamo, Cazzola preme per iniziare, teme il freddo che con il calar del sole si fa sentire: e non avrà torto!.
Due sax alti...magnifici; ognuno con una personalità ben precisa;
Odorici
e Chiara iniziano un fraseggio subito di alta intensità; un Menci
al pianoforte elegante ed eclettico che avvolge con molta raffinatezza gli escursus dei due sax, un contrabbasso modello
Micheli di grande maestria e creatività; un Cazzola dirompente...forse anche troppo...ma grandissimo trascinatore: Parker ce l'ha nel sangue; poi l'attacco con personalità, effervescenza; eccolo Luigi Grasso, senza alcun indugio stacca sull'ultima nota lanciatagli da
Odorici
con una naturalezza di esecuzione ed un'intensità espressiva davvero aldilà di ogni aspettativa.
Appoggio la mia fedele Canon nella borsa e lo ascolto con vero senso di piacere. E' coinvolgente, ti affascina con articolazioni tanto improvvise quanto perfettamente calate nel brano; preciso, conquista gradatamente il palco man mano che la sua mente comincia a vagare in quel mondo luminoso; sembra che abbia vissuto con Charlie tanto è naturale la sua interpretazione.
Va riascoltato forse con un repertorio più intimistico dove la sua grande sensibilità verrebbe a mio parere maggiormente esaltata; nel trio con
Odorici
e Chiara ha svolto eccellentemente la sua parte e anzi in certi momenti la Piazza è stata dominata dalla sua personalità.
Il freddo è sempre più pungente, Cazzola si abbottona la giacca mugugnando qualcosa quando per il freddo gli parte una bacchetta e...qualcos'altro; grande maestro e grande mestiere!
Ha fatto apparire il tutto come se fosse parte del copione...
Odorici e
Grasso sembrano due purosangue al galoppo con la criniera al vento.
Menci cerca protezione correndo lungo la tastiera sempre perfettamente a suo agio sia nell'esecuzione parkeriana che nel compattare i tre sax alti.
Micheli mantiene alta e costante la ritmica con tecnicismi che, data la temperatura, lasciano a bocca aperta. Poi due assolo che per intensità e creatività hanno fatto
'ululare' Cazzola durante l'esecuzione.
Lui, Luigi Grasso è lì, impassibile, infreddolito, guarda il pubblico; io sono lì sotto il palco; mi vede, fa un sorriso tiratissimo; gli rispondo con il pollice in su ed il suo sorriso si allarga.
Mentre scende la scaletta mi vede e mi dice: "...eventualmente posso avere una foto quando saranno pronte?". Istinto e naturalezza. Magnifico.
Come sempre gli Amici di Bollate, con Giordano Minora in testa, non sbagliano mai un colpo. Che invidia! Complimenti e grazie.
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Data pubblicazione: 03/09/2005
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