Maria Pia De Vito: una Carte Blanche di cinque concerti all’Opéra di Lyon per "AmphiJazz" Dal 27 al 30 aprile 2016 l'Opéra de Lyon, in occasione di "AmphiJazz", dedica una Carte Blanche a Maria Pia De Vito, presentando live cinque suoi progetti “The Circle”, “re:song”, “Fun!” “Traces” e “Sarau sul Vesuvio", per i quali lei ha chiamato con sé sei grandi artisti internazionali che rispecchiano parte del suo attuale percorso creativo: Jim Black, Benoît Delbecq, Michele Rabbia, Huw Warren, Gabriele Mirabassi, Roberto Taufic.
Maria Pia De Vito: “Un grande apprezzamento e riconoscimento della mia visione e ricerca musicale, nei suoi aspetti variegati e nelle sfumature più lontane, da parte dell’Opéra e del Direttore di "AmphiJazz" François Postaire.”
Pluripremiata cantante e musicista italiana, con una lunga carriera densa di importanti collaborazioni internazionali, ma soprattutto artista di grande creatività e sperimentazione multidisciplinare, Maria Pia De Vito aprirà la sua Carte Blanche il 27 aprile con un live in solo, “The Circle”: un'esplorazione della sua cerchia di interesse accompagnando il canto con pianoforte, chitarra e con il suo set elettronico con cui “giocherà” in tempo reale per moltiplicare la sua voce ed estendere l’improvvisazione e la composizione a una polifonia di effetti timbrici e ritmici. Come al centro di un cerchio ideale, viaggerà tra i diversi generi che hanno caratterizzato il suo percorso e che tutt’ora rappresentano il suo ampio raggio di ricerca stilistica e di indagine estetica: dal jazz al rock, dall’amore per il ritmo nelle declinazioni più varie dell’Est Europa, alla tradizione indiana, alla musica popolare d’autore brasiliana, alla lingua e alla musica di Napoli, rileggendo in uno spirito improvvisativo e rielaborativo brani come "Free will and testament” di Robert Wyatt, "Song to the siren" di Tim Buckley e "Blue" di Joni Mitchell.
Il progetto “re:song”, presentato il 28 aprile, è una prospettiva sulla canzone e sulla poesia come generatrice di forma. Campo d’azione, canzoni dal rock al folk, rinascimentali o barocche (da Elvis Costello, Charles Mingus e Joni Mitchell a Cipriano de Rore) insieme a brani originali e poesia parlata/cantata, in una sorta di Sprechgesang non operistico. Ad accompagnarla in questa esplorazione tre artisti che hanno instaurato un particolare rapporto trasformativo e ricompositivo con il proprio strumento: musicisti visionari come Benoît Delbecq, con il suo personale e polimetrico approccio al piano preparato e all'elettronica, Jim Black, uno dei più influenti e originali batteristi del jazz contemporaneo, e Michele Rabbia, un “inventore" di suoni, percussionista di pelli, metalli, oggetti e creatore di una elettronica “concreta” e multiforme. Il 29 aprile vede Maria Pia De Vito impegnata in due concerti: “Fun!” con Jim Black ed il pianista Huw Warren e “Traces” in duo con Michele Rabbia. “Fun!” è un energico incontro tra improvvisatori: il duo Warren - De Vito, dopo gli album “Dialektos” e “’O Pata pata” (con ospiti Gabriele Mirabassi e Ralph Towner), è tutt’ora in fermento per progetti che li vedono entrambi compositori con il comune denominatore dell’improvvisazione free. Il loro gusto per il dialogo serrato e l'amore per melodie e ritmi inconsueti, dalla musica dei Balcani al Brasile, incontra in “Fun!” la grande fantasia e profondità dell'approccio di Jim Black all'improvvisazione e alla composizione. Il duo “Traces” con Michele Rabbia nasce da una lunga amicizia e da un grande lavoro di ascolto e improvvisazione. Due compagni di strada di lungo corso, che hanno affinato un linguaggio comune attraverso progetti come la riflessione sul corpo/strumento “Body at work", la "Roden Crater Suite" e il "Roden Crater Project" sul leggendario lavoro di Land-Art di James Turrell, e l’ultima produzione insieme, "Il Pergolese" prodotto da ECM Records. “Traces” è dunque un dialogo serrato, poetico, divertito in cui Maria Pia De Vito e Michele Rabbia ripresentano pagine e procedure creative che li hanno visti collaborare, come tracce di percorsi ancora in cammino.
“Sarau” in portoghese vuol dire “serata”, intesa come serata festosa tra amici, a casa. E’ proprio con questo spirito che Maria Pia De Vito conclude, rappresentativamente, la sua Carte Blanche sabato 30 aprile: il progetto “Sarau sul Vesuvio” con Huw Warren, il clarinettista Gabriele Mirabassi e il chitarrista Roberto Taufic prende nome da un suggestivo concerto realizzato nell’agosto 2015 sul cratere del Vesuvio insieme a Enrico Rava e allo stesso Taufic. Un “viaggio” ideale che porta l’ascoltatore attraverso un Brasile “trasfigurato", frutto e sintesi di un lavoro iniziato nel 2006 con il progetto “Napoli-Bahia” con una ricerca di prossimità tra la poesia della musica d’autore brasiliana e quella della musica e della lingua napoletana: due culture di “mare”, meticce e cosmopolite per destino. Un lavoro poetico e improvvisativo in cui le danze napoletane incontrano quelle brasiliane, il samba “visionario” di Tom Zè incontra una tammurriata ed insieme incorniciano il capolavoro "Construçao” di Chico Buarque, in cui "Agua e Vinho" di Egberto Gismonti si mescola alla "Voce ‘e notte" (meraviglioso esempio della grande tradizione melodica napoletana) e l'interplay si nutre dell’incontro tra i ritmi di questi luoghi di grande musica, ironia e mistica saudade. Grande slancio in questa direzione sono stati sia i due album con Huw Warren, sia la fruttuosa collaborazione con il grande compositore Guinga attraverso i tour in Italia, Brasile, Argentina e la presenza nel suo recente album “Porto da Madama” - insieme a Esperanza Spalding, Maria João e Mônica Salmaso - sia il rapporto continuativo con Chico Buarque, per il quale Maria Pia De Vito ha tradotto molti brani (tra cui “Renata Maria“ registrato in duo con Ivan Lins). Un grande lavoro di ricerca e traduzione che sarà presto documentato da un nuovo disco intitolato “Sarau sul Vesuvio” e dalla pubblicazione di un libro contenente il lavoro poetico in napoletano della De Vito.
LINK E CONTATTI www.opera-lyon.com www.mariapiadevito.com Ufficio Stampa Maria Pia De Vito: Fiorenza Gherardi De Candei Tel. +39 328 1743236 E-mail fiorenzagherardi@gmail.com
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