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     Videoradio - VR0485  | 
     
      
     
Claudio Campadello 
     
     Zone Remote 
      
     1. Autumn Leaves 
     2. Birdland 
     3. All the things you are 
     4. Variazioni 
     5. Resta...resta cu'mme' 
     6. Colline 
     7. You are the sunshine of my life 
     8. Parole mai dette 
      
     Polybass trio: 
     Claudio 
     Campadello - basso 
     Lucrezio de Seta - 
     batteria 
     Alessandro Gwis - 
     pianoforte 
      
     Nicola Puglielli - 
     chitarra 
     Filiberto Palermini - 
     sax 
     Giancarlo Evangelisti - 
     congas  | 
    
 
Fare del basso uno strumento autosufficiente, in grado di ricoprire contemporaneamente ruoli armonici, melodici e ritmici è, da tempo, il sogno proibito di molti musicisti d'esperienza. Anche 
 
Zone Remote, primo CD di 
Claudio Campadello, persegue l'obiettivo del 
"basso polifonico", aggiungendo così un nuovo tassello a questa importante ricerca espressiva.
Campadello è un contrabbassista di vaglia in ambito classico-sinfonico, con alle spalle numerose collaborazioni illustri, soprattutto nel settore delle colonne sonore (a lungo al fianco di Ennio Morricone). In 
Zone Remote imbraccia invece un 5 corde elettrico, saggiando su territori fusion l'approccio polifonico allo strumento e disegnando un percorso alternato tra cover e brani originali. Il disco si apre con il taglio latin applicato allo standard
 
 Autumn leaves, nel quale il basso di 
Campadello si disimpegna con scioltezza nel duplice lavoro di tessitura dei temi melodici e di accompagnamento tradizionale. 
 
 
Ancora più impegnativo il meccanismo di sdoppiamento su 
Birdland, abbassata di un tono e mezzo per sfruttare le corde a vuoto. In più occasioni la simultaneità delle parti è ottenuta acquisendo la tecnica chitarristica di arpeggio con pollice 
(Colline
 e You are the sunshine of my life), mentre questa viene integrata da un maggiore ventaglio di soluzioni (legati, armonici, interventi percussivi) in 
Parole mai dette, brano conclusivo dell'album. 
 
 
Da ricordare il contributo della chitarra di Nicola Puglielli, sul classico di Stevie Wonder, oltre al prezioso supporto di 
Alessandro Gwis al piano e Lucrezio De Seta alla batteria.  
Simone Maiolo 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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			Data pubblicazione: 12/08/2004
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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