Panastudio - 2006
|
Damiano Marino - Michele Fazio
Waves
1. Waves (Fazio/Marino)
2. Dune (Fazio/Marino)
3. Ocean Blues (Fazio/Marino)
4. Baulio (Fazio/Marino)
5. Message In A Bottle (Sting)
6. Fears (Fazio/Marino/Casucci)
7. Dalì (Fazio/Marino)
8. Game Of pearls (Fazio/Marino)
9. Lower Blind (Fazio/Marino)
10. Knots (Fazio)
11. Twilight (Marino)
Michele Fazio - pianoforte Damiano Marino - chitarra acustica Andrea Innesto - sax e flauto Francesco Pelizzari - percussioni Isabella Casacci - voce Massimo Stano - Riprese piano, chitarra, editing e mastering Mino Petruzzelli - riprese chitarra, percussioni e editing
|
Altamente evocativo e poetico questo album dalle sonorità acustiche ci
conduce in luoghi popolati da cieli azzurri, aria di mare, sabbia e acque trasparenti.
Nei vari brani, che si snodano come un racconto formato da vari capitoli,
e che consentono a ciascun solista di godere di ampio respiro e libertà, l'ascoltatore
viene guidato attraverso scenari di vario tipo, collegati da un filo conduttore
melodico.
Ottima la duttilità e l'affiatamento di Fazio e Marino,
nell'alternarsi alla voce di questo ideale racconto romantico.
Non sono da sottovalutare gli interventi degli ospiti, quali ad esempio
il delicato lirismo del sax di Andrea Innesto in "Ocean
Blues", o la voce soffiata ed evocativa di Isabella Casucci in
"Fears", che passano a voce "narrante" in alcuni
brani, creando momenti di varietà sonora nello svolgersi dell'album. Le percussioni
dell'ottimo Francesco Pelizzari contribuiscono in maniera decisiva alla creazione
delle atmosfere proposte ed evocate da Marino e Fazio.
Eva Simontacchi per Jazzitalia
Intervista a Michele Fazio e Damiano Marino
Milano, 22 settembre 2006
di Eva Simontacchi
E.S.: "Waves"…..
un album dalle sonorità pulite, melodico, che contempla e include anche l'aspetto
improvvisativo. Ci volete parlare a ruota libera di come è nato il progetto, delle
esperienze del vostro background che vi hanno portato a esprimervi con questa particolare
sonorità musicale?
R: Ci siamo incontrati suonando in una situazione lavorativa che ci ha dato
modo di conoscerci meglio non solo sul piano professionale. Questa cosa ci ha portato
a confrontarci musicalmente e in maniera molto libera. Abbiamo immediatamente trovato
una reciproca passione,che ci ha accompagnato soprattutto da ragazzi, per il mondo
della musica strumentale acustica della fine degli anni
'70, in particolare per tutto il mondo musicale ECM. Abbiamo avuto
fin da subito la volontà di creare dei brani strumentali che fossero interessanti
e comunque piacevoli all'ascolto anche per persone non avvezze alla musica strumentale
e che avessero una forza evocativa, cercando di scatenare immagini nell'ascoltatore.
Speriamo di esserci riusciti..
E.S.: Come è caduta la scelta sugli ospiti del
vostro album? Per esempio, in "Ocean Blues"
c'è un ottimo intervento di Andrea Innesto, in vari brani c'è Francesco
Pelizzari alle percussioni, e Isabella Casucci ha prestato la sua voce
nel brano "Fears".
R: Abbiamo scelto musicisti che fossero in grado di fondersi nello spirito
del progetto. Andrea Innesto perché dotato di un lirismo e una sensibilità
fuori dal comune, e di una prodigiosa capacità di fondere i sentimenti con l'interpretazione
dei brani in maniera molto personale. E' inoltre dotato di una notevole forza improvvisativa.
Francesco Pelizzari per le sue doti tecniche e per le squisite capacità creative
che arricchiscono e riempiono di nuovi colori i nostri brani. Per quanto riguarda
la voce ci sarebbe un aneddoto da raccontare: quando scrivemmo
Fears, anche se nella scelta iniziale nel disco
non erano previste parti vocali, nello scrivere la melodia pensammo proprio ad una
voce. In seguito venne naturale affidare la melodia alla voce di Isabella Casucci
per il suo timbro e le sue spiccate capacità evocative.
E.S.:Avete in programma un tour per il vostro album
"Waves"?
R: Ci stiamo organizzando
E.S.: Ho notato che l'album ha un filo conduttore
che si snoda sin dal primo brano per terminare nell'ultimo. Sembra quasi un racconto
a più capitoli. Ci volete parlare di questa particolarità?
R: Si è vero! Il tutto si lega sempre alla volontà di immergere l'ascoltatore
in un viaggio sonoro che possa stimolare il proprio immaginario, dandogli la possibilità
di crearsi il proprio racconto…
E.S.:In un'epoca in cui ogni cosa viene "definita",
"etichettata", "ha un nome", come definireste lo stile musicale del vostro album
"Waves"?
R: Domanda particolarmente difficile. Senza avere la presunzione di avere
inventato nulla di nuovo non riusciamo comunque ad etichettare in maniera precisa
il nostro lavoro. Possiamo solo aggiungere che abbiamo cercato di fondere la chitarra
e il piano in uno strumento unico, attraverso melodia ed improvvisazione.
E.S.: Marino-Fazio; qual è l'elemento
che più vi accomuna e che vi ha fatti artisticamente incontrare per la realizzazione
di questo progetto?
R: La libertà nella musica.
E.S.: Quando si termina un album (che in genere
richiede minimo un anno o due di lavoro), si è già mentalmente proiettati in avanti;
si sviluppano nuove idee per l'album successivo. Siete già in questa fase o siete
ancora molto concentrati sul vostro tour imminente?
R: Sinceramente abbiamo già molto materiale e idee per un nuovo disco…
E.S.: Qual è la cosa che desiderate maggiormente
comunicare con la vostra musica?
R: Abbiamo cercato di trasmettere le nostre passioni, dolcezze e riflessioni
cercando di essere più sinceri possibili.
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 5.625 volte
Data pubblicazione: 27/12/2006
|
|