Caterina Palazzi quartet
Sudoku Killer
Zone di Musica
1. La lettera scarlatta
2. Vampiri
3. Berlino est
4. Delitto e castigo
5. La vedova nera
6. Viaggio in Italia
7. La guerra dei mondi
Caterina Palazzi - doublebass, leader
Daniele Di Majo - alto sax
Giacomo Ancillotti - Guitar
Maurizio Chiavaro - Drums
Quello di Caterina Palazzi
è un quartetto di giovani musicisti romani alla loro prima prova discografica. Sia
l'incisione che la loro esibizione dal vivo sul medesimo repertorio hanno confermato
il valore di questa proposta musicale che si distingue da diverse altre nostrane
per il coraggio e l'originalità.
Le composizioni che formano il repertorio di questa interessante formazione,
che misela, jazz, rock, film music e altro sono tutte della ventottenne
Caterina Palazzi, compositrice
originale e raffinata. Un jazz che non è accademia di sé stesso, una proposta ed
un tentativo, in gran parte riuscito, di mettersi in gioco completamente; un forte
desiderio di poter ancora comunicare sé stessi e le proprie pulsioni attraverso
la musica. A sorreggere il tutto la determinazione del leader e una concezione,
d'altri tempi, della musica come vita.
Si alternano giochi matematici - di cui la Palazzi è cultrice - con brevi
spunti narrativi (sovente di gusto gotico) che fanno da esile cenno ad una musica
che ha in Mingus, Tim Berne e
Bill Frisell
alcuni dei riferimenti più scoperti. Musica che fa della varietà di ritmi, dinamiche
e atmosfere uno dei punti di connotazione e forza: è qui evidente il debito mingusiano
seppur declinato in modo personale. Un sound che mischia abilmente e sapientemente
alcuni generi: il rock, la musica da serial televisivo e suoni e procedimenti più
tradizionalmente jazzistici. Tutto cangiante, ritmicamente mutevole e "imprevedibile".
Un periodare "narrativo" e teatrale che parte dall'invenzione di personaggi archetipici
per potersi quasi "giustificare" e potersi costruire secondo tempi e dinamiche che
hanno il respiro del migliore Tim Berne e di quella avanguardia bianca che seppe,
a cavallo tra gli anni '70 e
'80, rinnovare il linguaggio jazzistico dal
suo interno.
Di tali proposte non troviamo però qui la radicalità e solo raramente
la grande energia di quelle esperienze, troviamo invece una metodicità e serenità
tutte nostrane. Inutile voler descrivere il singolo brano di una proposta
molto omogenea e compatta. Sottolineiamo soltanto l'intuizione felice di utilizzare
un chitarrista (di evidente formazione rock-blues) al posto del più tradizionale
pianoforte.
Musicista partita da esperienze rock, poi passata al blues e giunta ad
un jazz "aggiornato", senza perdere la propria storia. Le premesse contenute in
questa prima prova lasciano ben sperare e fanno intravvedere possibili maturazioni
future della musica di Caterina Palazzi.
Decisamente superiore il disco alla prova dal vivo, nonostante l'ottima
coesione ed interplay. Problemi legati all'amplificazione e al locale, che citiamo
qui sotto, non hanno permesso di apprezzare completamente la grande varietà e sottigliezza
timbrico-dinamica presente nell'incisione.
In coda è d'obbligo menzionare il locale che ha ospitato (tra gli altri)
in Liguria il quartetto di Sudoku Killer; quella "Taverna del Falco" che da 12 anni
propone in diversi momenti dell'anno rassegne di musica jazz. Piccolo locale al
confine tra Liguria e Piemonte (Campo Ligure) che rappresenta un isola felice e
coraggiosa in una regione e un momento storico che verrà ricordato per la povertà
e rarità delle proposte musicali in ambito jazzistico.
Andrea Gaggero per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/07/2010
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