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Anna Sini
Sound of Night
aBeat 2010
1. Africa
2. Sound of Night
3. Norwegian Wood
4. Deepness
5. Very Early
6. Silence
7. Girl from Ipanema
8. In a Good Mood
Anna Sini - vocals
Claudio Capurro - alto e soprano sax
Fausto Ferraiuolo
- piano
Riccardo Barbera - doublebass
Daviano Rotella - drums
Dado Sezzi - percussions
Nives Riggio - Claudia Sanguineti: vocals
Giovanni Ricciardi - cello
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
Convincente l'esordio discografico di Anna Sini, vocalist sicura nello stile
e dalla timbrica personale, chiaroscurale, vibrante quanto piacevole e densa di
sapori forti.
Di solito chi appare per la prima volta come band leader propende per non sbilanciarsi
troppo, per contenere il proprio slancio emozionale, magari pensando più a mostrarsi
nelle capacità naturali e a dar corpo al proprio styling. In realtà la Sini fa tutt'altro,
scegliendo un repertorio a dir poco ardito che va dall'introspezione più disincantata
("Silence" di
Charlie
Haden) all'emozione metafisica tradotta in termini drammaticamente esistenziali
("Africa" di John
Coltrane) al fraseggio fluente e luminoso tramutato in curvatura aspra,
concettosa ed ispida ("Girl of Ipanema" di Tom Jobim) alla destrutturazione della
melodia beatlesiana riletta in modo inquieto e, armonicamente, consegnata al territorio
strutturale delle Blue
Notes secondo un percorso modulato dall'hard bop al cool ("Norwegian Wood")
alla suggestione sorpresa e pensosa dello swing intimista di
Bill Evans
("Very Early).
Accompagnano la Sini artisti di sicura cultura e di fine capacità interpretativa,
tra i quali piace ricordare il pianista
Fausto Ferraiuolo,
autore di tre brani, e l'eccellente Claudio Capurro, virtuoso sia al soprano
che al contralto, sassofonista in grado di fornire assoli scultorei, graffianti,
possenti.
Spesso si ragiona su quanto sia difficile, in questi ultimi tempi, seguire il
percorso artistico di tanti musicisti che, in nome dell'originalità e dell'eclettismo,
esibiscono proposte intellettualmente eccessivamente "movimentate"e poco concludenti.
Talora, a nostro avviso, questo può essere il difetto principale proprio di chi
pubblica il primo album.
Anna Sini non lascia spazio a dubbi: il controllo estetico del suo fraseggio
appare dinamico e duttile nei cromatismi e se l'individuazione dei suoi percorsi
stilistici, convenzionali o meno, può risultare spregiudicata, se si guarda con
occhio attento perfino "sfrontata", è altrettanto vero che il suo sound non può
non convincere e coinvolgere, tanto da risultare di buon gusto e musicalmente composito
per le tante nuances ibride, suggestive, accattivanti, stilisticamente chiare
e assolutamente di ampio respiro jazzistico.
Fabrizio Ciccarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 21/01/2011
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