Jardis - music
Heiner Franz
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Lorenzo Petrocca in questo CD affronta la cosiddetta "prova del nove" per un chitarrista: il trio chitarra - contrabbasso - batteria. E lo fa su uno dei terreni più minati e cioè quello degli standard. La prova, come vedremo, non è solo per la chitarra ma anche per il contrabbasso e la batteria che hanno qui un ruolo portante.
L'intento è quello di omaggiare i grandi chitarristi che lo hanno ispirato e a cui oggi probabilmente deve la sua scelta di suonare professionalmente la chitarra. Chi spicca maggiormente è
Joe Pass. Il fraseggio ma anche il tipico fingerstyle soprattutto durante l'esposizione dei temi è subito evidente in
Satin Doll. Con la sua bellissima Gibson Johnny Smith del '63, amplificata anche con l'ausilio di un microfono, Petrocca suona in modo molto pulito, limpido, riuscendo a far ascoltare nitidamente ogni nota. Ottimo il solo del contrabbasso.
Chi non ha mai ascoltato il duo Herb Ellis - Joe Pass eseguire
Cherokee
a 300 di metronomo? Petrocca affronta il brano mostrando un ottimo timing e non temendo le insidie di una tale velocità.
Smile
di Charlie Chaplin è una ballad in cui
Davide Petrocca sfodera un contrabbasso caldo, con gran sustain, solidissima base su cui Lorenzo armonizza meravigliosamente il tema, improvvisa e chiude solitariamente proprio come Joe Pass era solito fare.
Ancora Duke Ellington con
In a Mellow Tone dove oltre alla chitarra del leader si pone nuovamente in grande evidenza il contrabbasso di Davide il quale contrappunta, poi sfodera un walkin' poderoso, che sostiene il brano egregiamente,
fino a prodursi in un bel solo molto lirico. Coinvolgente anche il solo di Petrocca curato nella dinamica e condotto in un crescendo che lo porta dalla single line a ricche progressioni di voicing.
Oleo
eseguita da Joe Pass e
Niels-Henning Ørsted Pedersen
è un altro capolavoro oramai inserito negli annali della chitarra jazz. Petrocca lo affronta in trio sostenuto ancora una volta favolosamente dal fratello Davide (che solo!) e dal batterista
Fischer.
Il cosiddetto "common ground" del blues è affrontato in
Angel Eyes, celebre blues minore,
Moonglow, spesso eseguito da Benny Goodman, e
Deyection Blues
dell'indimenticabile Ray Brown. Anche in questo caso la pertinenza del fraseggio e il valido accompagnamento rendono le esecuzioni molto gradevoli.
La title track è dedicata a
On a Clear Day rifacendosi al grande
Barney Kessel, maestro dei voicing. Sviluppo canonico con tema, solo, solo contrabbasso, giro di four e poi ripresa del tema fino alla chiusura, il tutto in modo molto fluido.
Il CD si chiude con un'altra celeberrima ballads
Polka Dots and Moonbeams
sempre compatta e morbida nei suoni.
Il chitarrismo di Petrocca è sicuramente molto legato alla tradizione e questa è, se vogliamo, la sua maggiore peculiarità che lo contraddistingue in un ambito in cui forse troppo spesso si cerca di trovare del nuovo che
però non è detto che debba essere obbligatoriamente cercato. Rimanere ancorati
alla tradizione, se fatto con uno spirito moderno, suoni freschi e puliti, come
in questo caso, non può che giovare alla chitarra e alla musica jazz più in
generale. Il trio risulta estremamente amalgamato, non ci sono sbavature ne' armoniche ne' ritmiche.
Fischer mostra di saper seguire abilmente il leader supportandolo in ogni momento. Un plauso particolare va
però a Davide Petrocca che suona il contrabbasso con grande controllo dinamico diventando un vero pilastro per questo ensamble.
Marco Losavio - Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/08/2003
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