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Giancarlo Tossani & Big Monitors
Knots And Notes
AUAND (2021)
1. Slipped
2. In Order To Survive
3. Binding
4. Hunk Pappa Blues Junk Meal
5. Dream Flag
6. Sennit
7. Old Tears Fall Down
8. Lashing
9. Autumn Leaves Vermeer
10. Mr Reeve
11. Whipping
12. ONeals Porch
13. Hitch
Tobia Bondesan - alto sax Gabriele Mitelli - pocket trumpet, alto flugelhorn, synths Giancarlo Tossani - piano, wurlitzer, virtual synths Michele Bondesan - double bass Andrea Grillini - drums
feat.Amanda Noelia Roberts - voice (07, 09), lyrics (09)
Debutta con il cd "Knots and Notes" la nuova formazione di
Giancarlo Tossani "Big Monitors", costituita da strumentisti di generazioni
differenti, uniti in un progetto incentrato sulla musica di
William Parker.
I pezzi originali, principalmente del band-leader, però, si alternano nel disco
alle composizioni del contrabbassista afro-americano e fanno da intercapedine virtuosa
fra un brano e l'altro, derivati dal songbook parkeriano. La musica dell'album racchiude,
in tutto e per tutto, le stimmate del mondo espressivo di William Parker, personaggio
dalla visione estetica apertissima, dal jazz alla musica contemporanea, con un background
che affonda le sue radici sul versante etnico. Così si possono riconoscere lo spirito
del blues, profondo e terrigno, nel mood complessivo dell'album, i procedimenti
tipici del free con il vociferare contrastato, irsuto, fra tromba e sassofono, il
retrogusto popolare, nelle melodie semplici e iterate che si affacciano dopo introduzioni
informali, in via di definizione, di passaggio in passaggio. Sì, perché, solitamente,
ad un inizio astratto, privo di un polo di attrazione, si avvicendano un ritmo,
una forma distinta, a cui tutti contribuiscono a concedere carattere e risalto.
Ancora una volta, poi, Giancarlo Tossani ha visto giusto nella scelta dei suoi partners.
Il sassofonista Tobia Bondesan e il trombettista Giancarlo Mitelli sono dotati di
un linguaggio articolato fra tradizione e avanguardia, libero da qualsiasi tipo
di remora o di laccio, allo stesso tempo in continuità con la lezione dei maestri
del jazz, soprattutto con la scena di Chicago, vicino, cioè, alle peculiarità idiomatiche
dei maestri dell' AACM. La batteria di Andrea Grillini, per contro, opera in modalità
assolo-permanente, disseminando colpi sparpagliati ad arte negli incipit, dando
sfogo ad una energia svincolata da obblighi di accompagnamento in certe sequenze,
o marcando il tempo, quando tutti eseguono i temi regolarmente, seguendo, cioè,
un'idea melodica e lavorandoci attorno senza digressioni estemporanee.
Michele Bondesan, impegnato al contrabbasso, lo strumento principale di William
Parker, assolve al suo compito garantendo un supporto flessibile e solido. Il giovane
Bondesan dimostra di non avere soverchi timori, cioè, per il confronto con il gigante.
E' veramente sorprendente, inoltre, l'apporto, in due brani, della vocalist Amanda
Roberts, che canta strascinando i versi con un pathos affiorante a pelo d'acqua
e con eguale incisività si adopera nella modulazione delle parole nei recitativi.
Una vera scoperta! Il pianoforte di Tossani, da parte sua, annuncia gli spunti motivici
e regge l'intera impalcatura del quintetto (più una ospite) fungendo da regista
delle operazioni. Il sintetizzatore del leader, infine, punteggia i momenti meno
strutturati dell'opera, realizzando effetti elettronici (in)congruenti con il timbro
della band.
Giancarlo Tossani, dopo le brillanti imprese con "Synapser" e un capitolo in solitaria,
viene fuori con un disco di pregio similare, omaggiando a modo suo la figura di
William Parker,
evitando una pura riproposizione filologica, per entrare dentro quelle partiture
e scoprire quanto possano le medesime offrire stimoli per crescere individualmente
come musicisti e globalmente come gruppo.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 04/09/2021
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