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Eberard Weber
Encore
ECM (2016)
1. Frankfurt
2. Konstanz
3. Cambridge
4. Rankweil
5. Langenhagen
6. Granada
7. Sevilla
8. London
9. Klagenfurt
10. Bradford
11. Edinburgh
12. Hannover
13. Pamplona
Eberhard Weber - electric double bass, tastiere Ack Van Rooyen - flicorno
Quando il minimalismo classico fa da architettura al chiasmo
tra improvvisazione e misurata elettronica. Nel 2007 il contrabbassista e compositore
tedesco Eberhard Weber fu colpito da un ictus che lo minò senza pietà, lasciandolo
semiparalizzato nell'assoluta incapacità di suonare il suo strumento. "Encore"
fa coppia con "Resumé": contengono alcuni assolo di contrabbasso del musicista
tedesco assunti dal ventennio di collaborazione con
Jan Garbarek,
imbastiti a formare un suono unicum che si intreccia, sovrappone, affianca
ai cromatismi vivi e mutevoli del flicornista olandese Ack Van Rooyen. Basso ostinato,
compostezza, crescendo armonico, controllo delle dinamiche e paesaggi nitidi caratterizzano
un lavoro prezioso, sia per la qualità della musica che per il concept. La varietà
delle forme conduce in meandri esplorati solo raramente con tale maestria, come
"Konstanz" che la lambisce anche la darkwave neoclassica o "Rankweil",
dove l'obliquo incedere dell'archetto possiede tanta passione da fondersi con un
universo musicale proveniente da ogni dove. Ack Van Rooyen, quando c'è, è delicato
e raffinato e contribuisce nel creare un diorama distribuito tra Gran Bretagna,
Spagna, Germania e Austria.
Un disco da incorniciare per tanti motivi, ma soprattutto per dare uno sguardo al
jazz del futuro.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 01/11/2016
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