Jazzitalia - Matteo Sabattini (MSNYQ): Dawning
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Matteo Sabattini (MSNYQ)
Dawning



Fresh Sound New Talent (2010)

1. Estate (7:25)
2. Dawning (6:37)
3. Prism (12:52)
4. My Journey (9:41)
5. Distensions (6:00)
6. Sons Of A Mitch (7:37)
7. The Quiet Before Sunrise (5:59)
8. The Nearness Of You (6:47)

Matteo Sabattini - sax alto
Mike Moreno - chitarra
Lage Lund - chitarra (7)
Kristjan Randalu - piano
Matt Clohesy - contrabbasso
Obed Calvaire - batteria


Di album jazz che cercano di fondere il senso della melodia della nostra tradizione musicale con la ritmica be-bop americana non sarebbe certo il primo, ma non sarebbe altrettanto facile trovare una fusione altrettanto riuscita di quella offerta da Dawning del Matteo Sabattini New York Quintet (MSNYQ). Perché Dawning non è il consueto prodotto di qualche mese trascorso a New York in cerca d'ispirazione; è infatti nel 2002 che Sabattini vi si trasferisce giovanissimo con una borsa di studio, ed è da allora che ci vive e suona. Insomma, la lezione del jazz newyorkese l'ha appresa nel pieno del suo periodo di formazione musicale. Ciò che infatti colpisce immediatamente di Dawning – seconda registrazione a suo nome, ma la prima per un'etichetta importante – è la naturalezza e la facilità con cui una spiccata sensibilità melodica si esprime con le ritmiche e le armonie del jazz mainstream. Anzi, quest'ultimo ne viene profondamente rinnovato – perché nel jazz, si sa, la continuità del mainstream si alimenta con la capacità di adattarsi alla novità – com'era già accaduto negli anni Novanta con l'imporsi sulla scena jazz dei "giovani leoni", come Mehldau e Redman, che vi iniettarono la nuova linfa della cultura musicale della loro generazione. Certo, che ad aprire Downing sia Estate non rappresenta una vera novità, dal momento che da tempo ormai la canzone di Bruno Martino è considerata alla stregua di uno standard anche al di fuori dei nostri confini nazionali; eppure, è necessaria una sensibilità tutta mediterranea per far risuonare, dietro la ben nota melodia, quella nota di malinconia che sul finire del brano si tramuta pian piano in inquietudine.

Seppure con il fluire dei brani il mood di Dawning trovi più variazioni, da quella incalzante di Dawning a quella rarefatta di Distensions, resta comunque intatta la sinergia espressiva e l'interplay del quintetto, composto non a caso da giovani jazzisti ognuno considerato da par suo un talento emergente della scena americana. A far quasi da contrappunto alla vaga inquietudine di Estate è la morbidezza avvolgente dell'altro standard in scaletta, The nearness of you – nella cui esecuzione spicca il pianismo di Randalu – che per errore è riportato come ultimo brano al posto di The quiet before sunrise, che tuttavia scorre sulla medesima traccia emotiva, leggera e soffusa, innervata a tratti dall'interplay tra la chitarra di Lund e il sax di Sabattini.

E se in ogni composizione – a eccezione dei due standard, tutte a firma Sabattini – il tema è sempre presentato in modo nitido, è poi sempre ripreso con diverse inflessioni ritmiche ed espressive, denotando la maturità di ogni musicista – leader in primis – nell'anteporre all'ostentazione fine a sé stessa del proprio talento la comunicatività di ogni faccia del medesimo brano, come è massimamente evidente proprio in Prism.

Dario Gentili per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 17/06/2011

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