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Riccardo Tesi
Cameristico
materiali sonori (2012)
1. La valse a Pierre
2. L'azzurro del pesce
3. Taranta samurai
4. Istanbul: Preambul-Istanbul
5. Ciclamino
6. Macedonia
7. Praga la notte
8. Mazurkazione
9. Il funambolo
10. Valentino
Riccardo Tesi - organetto diatonico
Daniele Biagini - pianoforte
Damiano Puliti - violoncello
Michele Marini - clarinetto
ospiti:
Luisa Cottifogli - voce
Alfio Antico - tamburello
Gigi Biolcati - cajon
Elias Nardi - oud
Ettore Bonafè - tabla, caxixi, triangolo, shaker, vibrafono
Puccio Castrogiovanni - scacciapensieri
Riccardo Tesi in questo disco si presenta accompagnato da un trio classico
costituito da violoncello, pianoforte e clarinetto, allargato a fidati complici
musicisti in alcune tracce. L'intenzione sembra quella di mettere in bella scrittura
brani eseguiti in precedenza da gruppi meno "nobili", di estrazione più ruspante
o di frontiera, oltre a fornire analogo trattamento a composizioni create per l'occasione
o a pezzi inseriti originariamente in film o spettacoli teatrali. Nel disco si ascolta
una musica popolare nella sostanza, orecchiabile, ariosa, aperta, resa in una forma,
però, elegante e raffinata. Non c'è distanziamento dalla materia proposta, sia chiaro,
ma si fa strada la capacità di rileggere un determinato repertorio valorizzandone
tutti gli aspetti con metodo attento e puntiglioso in maniera, cioè, ingegnosamente
ricercata.
Si ha l'idea che le parti improvvisate siano ridotte al minimo. Gli interventi dei
vari strumenti seguono, infatti, un programma ben definito e appaiono precisi e
circostanziati. Di ogni brano vengono evidenziate la dinamica e le sfumature di
tono. Si mettono in risalto, inoltre, il carattere timbrico e la cantabilità di
ogni passaggio.
Il musicista pistoiese riesce, poi, a insinuare il suo organetto di matrice folk
in un contesto accademico, almeno nelle premesse, costruendo un'intesa di grande
impatto con i suoi compagni di viaggio. Biagini e Marini hanno un percorso in parallelo
nel jazz e lo si avverte nelle tracce in cui possono sbizzarrirsi con le note sincopate
e prendere il volo nelle fasi più cariche ritmicamente. Puliti è uno dei collaboratori
preferiti da Riccardo Tesi. E lo si comprende agevolmente. La voce del suo violoncello
suonato con l'archetto sottolinea i momenti melodici e sentimentali in modo magistrale.
L'album inizia con "La valse a Pierre", dedicata al suonatore di ghironda Pierre
Imbert, delicatamente malinconica. Con "L'azzurro del pesce" cominciano le danze.
Il ritmo è contagioso e tutti contribuiscono a costruire un'atmosfera gioiosa e
spensierata. "Taranta samurai" è incisa da un gruppo allargato con Gigi Biolcati
e Alfio Antico e racchiude un clima di festa popolare e di ballo in piazza. "Istanbul"
ha un'intro pensosa e intensa del solo pianoforte a cui segue un tema arabeggiante,
dove fa la parte del leone Elias Nardi all'oud. "Ciclamino" è un altro bel valzer
con un cambio di tonalità dal minore al maggiore, a metà della sua durata, estremamente
efficace. "Macedonia" è il punto più alto dell'album. Luisa Cottifogli raddoppia
splendidamente la voce dell'organetto e tutti, anche gli ospiti, si gettano a capofitto
su un tema antico e modernissimo con salde radici nei suoni del Mediterraneo. "Praga
la notte" è ambientale o ambientata. E' il ricordo a tinte morbide di un paesaggio
buio e ricco di presagi. "Mazurkazione" è un altro dei picchi del cd con un 7/8
vivace, dove Marini dà il meglio di sé con un solo scritto che sembra improvvisato
o il contrario (un solo improvvisato che sembra scritto).
"Il funambolo" ha un'aria sospesa, come da titolo, ma il quartetto vanta un equilibrio
sicuro, lungamente provato. Non rischia di cadere nel vuoto, malgrado i cambi di
tempo e di modo all'interno della composizione. "Valentino" è incalzante, nervosa
e rigogliosa ritmicamente. E' anche una palestra per soli felicemente incasellati
nelle maglie del brano.
E' un degno finale per un album fra i migliori degli ultimi anni nella produzione
dell'artista toscano.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 25/05/2013
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