E' un progetto di stampo minimalista quello
realizzato da
Daniele Pasini, un cd chiamato AlephZero,
ispirato da sentimenti mistici ed espresso attraverso uno strumento dal suono raffinato
e gentile, il flauto traverso. in questo caso, però, estremizzato, per consentire
un esercizio di improvvisazione senza limiti al quale si aggiunge un lavoro di ricerca
delle possibilità espressive dello strumento. Improvvisazione che fa leva, in notevole
misura, sulle tecniche di missaggio e sovrapposizione di varie sessioni strumentali
tutte interpretate dall'autore che si avvale anche degli interventi di Mauro
Mulas al Live Eletronics mentre nell'ultima traccia è presente Peter
Waters al pianoforte.
Una selezione musicale composta da cinque solchi che si apre e si chiude
con lo stesso brano, Kyrie, proposto in due
differenti versioni, registrate entrambe - a differenza delle altre - all'interno
della chiesa di Santa Chiara a Cagliari. Il brano, il solo ad avere una struttura
tradizionale, si ispira al monte Krisevac di Medjugorje mentre i rimanenti tre,
che costituiscono la parte centrale dell'album, sono titolati con soli numeri perché
ispirati all'infinito matematico e ai suoi vari livelli che furono denominati, dallo
studioso Georg Cantor, Aleph, dalla prima lettera dell'alfabeto ebraico alla
quale fu affiancata via, via la relativa numerazione.
E' musica che chiede attenzione perché il fluire è intenso e incalzante,
le varie sessioni sono intrecciate tra di loro formando una trama sonora per certi
versi uniforme che difficilmente esprime passaggi tali da elevare il tono e la sostanza
dell'incisione. Crediamo insomma che
Pasini
indugi troppo perché l'ascoltatore possa seguirlo ed appassionarsi alla sua musica.
Di contro però è sicuramente apprezzabile il tentativo di cercare nuove vie e nuove
contaminazioni al di fuori di quei filoni, indubbiamente rassicuranti, in cui si
muovono molti giovani musicisti jazz in Italia. Il progetto AlephZero è in qualche
modo un progetto ambizioso e ispirato che necessità di essere approfondito e plasmato
nel tempo e
Daniele Pasini dimostra già in questa prima fase di possedere le qualità
artistiche e intellettuali per riuscire nell'intento.
Nel frattempo rimaniamo in attesa incuriositi.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 23/11/2008
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