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Quattro chiacchiere con…Daniele Pasini
settembre 2013
a cura di Alceste Ayroldi

Daniele, "Musica in Movimento non è un gruppo musicale, ma un'idea": cosa significa? Qual è il tuo obiettivo?
Musica In Movimento va inteso come una "fotografia musicale", in continua evoluzione. Non è free jazz, è musica libera. L'obiettivo è improvvisare liberamente e ha due caratteristiche fondamentali: la mia costante presenza nei vari ensemble; registrazione video che viene messa sul mio canale youtube, per ottenere la massima divulgazione possibile.



Avevi o hai un riferimento progettuale analogo? Una traccia che ti ha ispirato?

È da diversi anni che mi dedico alla libera improvvisazione. Il punto di partenza è stato il CD "AlephZero". Tappe successive sono state il CD "Music in Pentecost Day" (con Giko Pavan) ed il CD "Northern Lights" (con Raffaele Pilia).

Il tuo concetto si basa su di un principio fondamentale: la musica improvvisata. Pensi sia appannaggio solo del jazz?
No, ma il jazz fornisce ottimi strumenti per improvvisare in maniera del tutto libera.

In questo progetto c'è un punto fermo: la tua residenza, la tua presenza. Sei pronto a interagire con tutti?
Certamente.

C'è qualche musicista, in particolare, che inviteresti a farne parte?
A chiunque piaccia l'idea.

Hai già programmato uno sviluppo di questo progetto? Per esempio allargarlo anche ad altri Paesi?
Assolutamente si. Chiunque può chiamarmi e si organizza una suonata con registrazione video e, perché no, una serata "a scatola chiusa": ci si trova direttamente sul palco. Bisogna avere fiducia nella buona comunicazione immediata, governata dal buon gusto. Per esempio, non avevo mai suonato ne con Paolo Sanna (che tra l'altro non conoscevo neanche di persona), ne' con Raffaele Pilia e neanche con Marco Argiolas (con il quale avevo suonato solamente in Big Band, ma mai in duo).

Mi sembra di capire che il tuo intendimento sia quello di creare delle sinergie. Credi anche tu che in Italia il jazz sia troppo isolato?
Io penso che il jazz è isolato nella misura in cui i jazzisti lo sono. Se il jazzista pensa di essere jazzista e non musicista, il jazz è isolato. Se il jazzista comincia a pensarsi come musicista, allora il jazz ha la speranza di aprirsi. L'improvvisazione, intesa come una composizione spontanea strutturalmente coerente, da costruirsi momento dopo momento, libera il jazz dalla chiusura. Una chiusura fatta, purtroppo, di fraseggi standardizzati al limite dell'ossessivo. Lavorare sull'apertura del jazz, soprattutto nei locali italiani, aiuterebbe molto i musicisti e li incoraggerebbe a salire sul palco ad improvvisare, senza per forza dover suonare degli standard.

Daniele, hai nel tuo bagaglio l'aver suonato musica barocca e, ora sei passato al free jazz: un bel salto. Cosa è successo? Come ti sei avvicinato al jazz?
Bach è stato, secondo me, il più grande improvvisatore di tutti i tempi. Musica più libera di quella! Mi sono avvicinato al jazz dopo alcune esperienze in altri generi musicali, ed è stata la continuazione del tutto naturale della musica barocca. Il free jazz, invece, è stato il compimento di un bisogno profondo, ma anche un punto di partenza per altro.

Nel 2007 avevi dato vita al Daniele Pasini Project. Proseguirà anche questo?
"Musica In Movimento project" è una continuazione di esso. Il "Daniele Pasini project" era legato fortemente al cd "AlephZero". "Musica In Movimento Project" riprende l'idea di "AlephZero" (le cui tracce sono state tutte totalmente improvvisate e senza tagli) e la estende alla spontanea interazione tra me ed altri musicisti.

Tra le altre, sei un educatore della scuola primaria. Quali sono le tue strategie "musicali" nell'insegnamento?
Il mio motto è: massima flessibilità e creatività.

Chi è stato il tuo mentore, colui il quale ti ha condotto verso la professione di musicista?
I miei genitori. Entrambi mi hanno mostrato facce diverse della musica, tutte estremamente valide e piene di fascino.

In Italia non sempre c'è spazio per i giovani: quali sono, a tuo avviso, i problemi ostativi in tal senso?
Lo spazio per i giovani viene controllato spesso da interessi tutt'altro che culturali. Occorrerà del tempo ed un cambio culturale radicale per ridare respiro all'eccellenza italiana. A partire dalla scuola. Quando si riformerà seriamente il sistema scolastico, ci sarà automaticamente più spazio anche per i giovani. Ne sono più che certo.

Il tuo sogno nel cassetto…
Un viaggio in Islanda (di cui musicalmente ammiro Bjork e i Sigur Ros). Mi affascina la desolazione tranquilla dei paesi del Nord. Spero di fare una sessione di "Musica In Movimento" nei paesi del Nord Europa.

Cosa hai appuntato nella tua agenda? Quali impegni in futuro e quali obiettivi?
"Musica & … In Movimento": questo il titolo delle prossime collaborazioni. L'obiettivo è continuare a coinvolgere un numero sempre maggiore di musicisti ed artisti. Da ciò dipenderanno gli impegni futuri. Per essere aggiornati sulle attività del "Musica In Movimento project", invito tutti ad andare al seguente link http://danielepasinimusicalprojects.blogspot.it/2013/07/musica-in-movimento-project.html
In chiusura voglio rivolgermi agli organizzatori di eventi: proviamo ad organizzare concerti a scatola chiusa, alternando diverse formazioni all'interno di uno stesso concerto. Creiamo insieme sinergie, spazi per l'improvvisazione libera nelle strade, nei castelli, nei centri storici, nei musei, nei parchi, nei palchi dei Festival Jazz, insomma...ovunque!







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Data pubblicazione: 13/10/2013

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