Ricorrere alle variazioni di temi classici, mutandone accenti e ritmo inserendo
frasi e frasette di contorno e di arricchimento è una pratica che sempre più viene
fuori non solo nel jazz. Si pensi a Jacques Loussier che da anni ripercorre
le strade bachiane con gusto prettamente "afro-jazzistico europeo" intere
opere del maestro tedesco con un trio formidabile; si pensi ancora a
Jarrett
o Marsalis impegnai con Mozart o Bach stesso, o a Carlos Santana che
esplode con un motivo tanto bello quanto malinconico di brahamsiana memoria.
Riscrivere una intera opera, però, non capita tutti i giorni. È un lavoro
immane che richiede molto tempo e concentrazione, intuito e creatività, conoscenza
dei variegati repertori e stili. Di contro il rischio sarebbe una facile e banale
rilettura di temi che si prestano ad essere canticchiati in macchina o sotto la
doccia! Ciò non è accaduto, per fortuna, a quest'opera del coraggioso Enrico
Blatti, compositore e arrangiatore eccentrico ed eclettico tra i più raffinati
e sapienti del panorama italiano. I Pagliacci
blattiani hanno, ovviamente, una connotazione differente: niente cantanti, "profumi
jazz, allusioni bandistiche, spericolate improvvisazioni, inusitati ritmi latini,
balcanici e nordamericani…" Che divertimento all'ascolto!
"Il prologo trasformato discretamente
in una marcetta alla Rota, Un grande spettacolo
a ventitrè ore che ha il sapore di un jazz waltz,
Decidi tu il mio destin che prende le forme di
una suadente e delicata ballad latina, il tema Ah!Fuggi!
trattato come uno di quei riff ostinati all'unisono di parkeriana memoria…",
il rilassante swing di Evviva il principe che
risente degli umori delle vecchie big band americane, e tanto altro ancora.
L'orchestra, la Blue Chamber Orchestra, si diverte e diverte gli
ascoltatori. Ma su tutti il clarinetto del funambolico Gabriele Mirabassi
dipinge a varie tinte un percorso musicale emozionale e ricco di spunti eccellenti.
"Sentirlo qui", afferma Ennio Speranza nelle belle note di copertina,
"che ringhia, sbuffa, strepita, canta, si immalinconisce, si esalta, corre avanti
e in dietro all'impazzata sui temi trasfigurati di Leoncavallo, bè, ti viene in
mente che se c'è uno strumento che riesce a passare con tale disinvoltura attraverso
tutte le porte della musica, quello è il clarinetto." Ma è il clarinetto di
Mirabassi! E scusate se oso!
Blatti ha preparato un piatto prelibato per un musicista così completo
come lui, si è divertito a creare giochi di rimandi culturali e musicali raffinati,
"pur mantenendo una stilizzazione e un sapore timbrico omogenei".
Curiosità: nel 1907 I Pagliacci di Leoncavallo fu la prima
opera completa incisa in Italia su dischi a 78 giri, nel
2006 I Pagliacci rivisitati di Enrico Blatti è la prima
opera completa riscritta in chiave jazzistico-operistica incisa su Compact Disc.
E allora, godetevi lo spettacolo! Buon Ascolto!
Dino Plasmati
per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/05/2007
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