LORETO (An) 28 febbraio 2004 - Auditorium Palacongressi
Frank Gambale Trio
Ric Fierabracci (el. bass)
Joel Taylor (drums)
Un vero professionista, una persona cordiale e disponibile, con una dose di modestia raramente riscontrabile nel mondo dei divi della musica commerciale: Frank Gambale, con il suo trio, ci ha regalato due ore di musica raffinata e carica di espressività, molto vicina al cuore di un pubbilco attento e competente, che al termine di un bis acclamato con entusiasmo, ha tributato alla band una "standing ovation" interminabile.
Poi Frank si è seduto al tavolo della biglietteria ed ha firmato autografi e dediche, dispensando sorrisi e strette di mano a chiunque gli si avvicinasse.
A luci spente, fumando un toscano aromatizzato all'anice, Frank ci ha radunati intorno a sé, per una chiacchierata confidenziale sulla musica, sui progetti per l'estate, sul mondo "plastificato e falso" della musica commerciale: eccolo in un fluire di parole, in perfetto italiano, in un'intervista "rubata", un confronto fra amici...
"Non ho mai suonato in un posto
così pulito (un sorriso e si guarda intorno), veramente non mi aspettavo che una
sala per congressi fosse disponibile ad ospitare un concerto rivolto ad un
pubblico di nicchia, che però sente veramente la musica e non si fa ingannare
dai simboli del successo. E' facile apparire con scollature mozzafiato o
prodotti elaborati al computer, dove di musicale e di suonato non c'è quasi
nulla; bisogna salire sul palco e cercare di stabilire un contatto vero con il pubblico, perché solo così ti senti realizzato nella musica che proponi. Jazz e fusion non hanno lo spazio di altri generi musicali, ma ogni persona che ci ascolta porta con sé qualcosa di nostro dopo il concerto e per noi è importante percepire veramente il feeling con chi ci ascolta. E poi in certe zone non esiste proprio interesse per questa musica: in Italia centrale ho sempre un pubblico attento ed esigente, mentre in America ci sono Stati dove non ho mai suonato. Mi piace l'Europa, sto pensando di trasferirmi in Italia oppure in Spagna, dove la vita è più tranquilla; forse Barcellona è la città che sento più vicina, si respira Gaudì, Picasso e Dalì."
Gli chiediamo maggiori notizie sulla chitarra a doppia impugnatura che ha proposto per alcuni brani del concerto, quella "cosa" che egli stesso ha definito, presentandola al pubblico, in modo molto singolare: "Ah la BESTIA! - dice ridendo -
Quella è un'idea che mi è venuta suonando il pianoforte in casa, in Australia, e chiedendomi come potevo trasferire sulla chitarra tutte quelle sonorità, quegli accordi che invidio a chi di dispone di uno strumento completo e complesso come il pianoforte. In realtà, come ho detto al pubblico
(e noi un po' più avanti negli anni ricordiamo bene n.d.r.) nei primi anni '70 molti gruppi rock usavano la chitarra con il doppio manico, anche
Santana e McLaughin l'hanno proposta, ma io avevo voglia di provare una nuova accordatura che mi consentisse realmente di suonare come sui tasti bianchi e neri, ed il risultato mi soddisfa pienamente, anche se devo suonare seduto perchè la "Bestia" pesa tanto..." e via con una boccata al sigaro, con una nuvola di fumo che lo avvolge. Gli chiediamo dei suoi progetti futuri: lo scorso anno si è ricomposta, in parte, l'Electric Band
di Chick Corea, capostipite storica della fusion ai massimi livelli, per una serie di esibizioni anche in Italia - Umbria Jazz in testa - e Frank ci sorprende ancora: "Chick Corea è un genio, una gran testa
-rafforza il concetto con un eloquente gesto delle mani - mi sento veramente ispirato quando suono con lui, e quest'estate la band sarà al completo, con John Patitucci, Eric Marienthal e
Dave Weckl per un tour in Europa ed un nuovo CD. Per me è un onore suonare con Chick Corea". Detto da lui, che da oltre vent'anni è uno dei più grandi chitarristi al mondo, ci lascia quasi senza parole, pensando alla sua carriera musicale: ma Frank Gambale è fatto così, ci stupisce sul palco e parlando in relax a tarda notte, salutandoci infine come un amico che incontriamo abitualmente: "Alla prossima, ragazzi, grazie di tutto, ho mangiato bene e mi sono divertito, ci siamo divertiti tutti. Ciao!".
Alla prossima, Frank e grazie per averci confermato che la tua musica è la nostra musica, vera e vicina all'anima.
Associazione Musiconda per Jazzitalia