INDICE
LEZIONI
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Evoluzione sociologica della Musica Jazz:
Conclusioni
di Lavinia Caterina Bianca Testi
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La musica è dotata di significato e questo significato non può in alcun
modo essere considerato indipendente dal contesto storico-sociale in cui la musica
" agisce". E' Adorno a spiegare perché non si può parlare di incondizionata
autonomia di un'opera d'arte: "le opere d'arte opponendosi all'empiria, obbediscono
alle sue forze le quali nello stesso tempo respingono la figurazione spirituale,
la fanno ricadere sopra se stessa. Non c'è nessun contenuto, nessuna categoria formale
d'una poesia che, per quanto trasformati misteriosamente, per quanto nascosti a
se stessi, non derivino dalla realtà empirica da cui si sono staccati con un'aspra
lotta". L'arte è dunque un momento della vita sociale e come tale subisce ed è espressione
degli stessi condizionamenti che agiscono sul suo creatore.
Fin dalla sua nascita il jazz ha accolto in sé le culture e le etnie più disparate;
abbiamo visto come il Jazz non sia un genere univoco e lineare ma il suo stile vari
da città a città, da paese a paese, come varia il pubblico pronto a recepirlo, eterogeneo
e variegato, bendisposto o diffidente. Dopo un secolo di vita, possiamo dire che
nessuna forma o funzione gli sia rimasta estranea: l'arte e l'intrattenimento, la
canzoncina e l'atonalità, la danza e la pittura, il cinema e la letteratura, il
misticismo e la protesta sociale, tutto è stato assorbito e digerito dal jazz che
di volta in volta si è "vestito di nuove tonalità", melodie e suoni per poter accogliere
ogni influenza.
Il jazz non è solo musica ma è anche modo di stare nel mondo e modo di stare con
gli altri. Questo stile musicale ha seguito fedelmente i mutamenti della società,
essendone talvolta promotore, altre innovatore. Ha trasmesso a volte un'idea popolare,
altre di nicchia. E' stato movimento musicale collettivo e allo stesso tempo voce
dell'intimità, musica di tutti e di nessuno, di bianchi e neri, di ricchi e poveri.
Una musica che ha permesso di dar vita a nuove idee e valori, a danze nuove, straordinarie,
capaci di mettere sullo stesso piano uomo e donna, di obnubilare per qualche tempo
le differenze razziali. Musica che è stata un tal significativo oggetto di interesse
da influenzare in maniera determinante letteratura, poesia e cinema; creata dai
discendenti degli schiavi ma che parla di libertà; figlia della malinconia del blues
ma capace di trasmettere felicità raggiante. Bistrattata, criticata e accusata ma
al contempo elogiata, esaltata e difesa. L'unica arte folkloristica, scrive Hobsbawm,
che assorbita dalla cultura ufficiale non se ne sia lasciata poi soffocare, ma si
è affermata nella moderna civiltà, urbanizzata e industriale; lasciando immutati,
nella miriade di trasformazioni che ha subito, i suoi caratteri originari profondamente
legati alla consuetudine orale e all'improvvisazione.
Non ci deve stupire la rinascita del jazz come di un'araba fenice di cui assaporiamo
negli ultimi anni la più moderna evoluzione: la passione di questi ultimi decenni
per lo stile vintage nell'abbigliamento ha trascinato con sé una curiosità
giovanile fortissima nei suoi confronti. Da diversi anni in tutto il mondo vediamo
un fiorire di festival del Jazz dove folle di giovani truccati e vestiti come
hipster degli anni Trenta o come l'indimenticabile Ginger Rogers degli anni
Cinquanta, volteggiano su "dondolanti" note swing cercando di ritrovare il piacere
perduto del semplice stare insieme ascoltando piccole orchestre jazz in ballrom
piene di luci e colori. Un nuovo modo di vivere la musica, un guardare al passato
cercando nelle note di un'orchestrina bebop una diversa dimensione della
socialità. Ed è ancora il jazz con il suo trasformismo e la sua trasversalità a
battere il ritmo.
Anche il cinema ne celebra il mood unico: a partire da "Whiplash", film d'apertura
dell'edizione 2014 del Sundance Film Festival, che racconta dell'impetuosa
passione di un batterista emergente per questa musica energica e immortale, a "La
La land", film candidato a quattordici premi Oscar di cui sei vinti, tra cui miglior
colonna sonora e miglior canzone originale, incentrato sul jazz e sulla sua magica
attualità.
Una musica infine che affonda le radici nella tradizione, ma resta aperta alla sfida
di innovarsi continuamente, rivelandosi essere uno dei più importanti fenomeni culturali
del nostro secolo: non soltanto un determinato tipo di musica, ma una straordinaria
conquista, e al tempo stesso uno specialissimo aspetto della società in cui viviamo;
una musica primitiva e realistica destinata a diventare elemento base della musica
occidentale e della sua società.
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Data ultima modifica: 21/01/2018
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