In tutti i testi che ho utilizzato per studiare mi è capitato di trovare
capitoli in cui si affrontava una particolare scala analizzando la particolarità
che tale scala offre all'improvvisatore nell'utilizzarla. Cioè quali note caratteristiche
la scala possiede in riferimento all'accordo sulla quale la scale viene usata. Ed
in effetti le cose funzionano, ma spesso vi è la sensazione che l'improvvisatore
per fare in modo che tali caratteristiche diano l'effetto desiderato, anziché eseguire
un solo esegue tutta quella serie di scale che la teoria indica come utilizzabili.
Risultato: ottima tecnica, grande preparazione ma poca musica. La conseguenza di
questo a volte è la frustrazione.
In un testo da me utilizzato per studiare ed approfondire le tecniche
di improvvisazione, per chi fosse interessato posso fornirgli i riferimenti ma evito
di farlo qui per non fare della pubblicità gratuita, è presente una sezione che
fa riferimento alle Sovrapposizioni che posso essere utilizzate allo stesso
modo di scale ed arpeggi con il vantaggio di evidenziare in modo assolutamente semplice
le note che caratterizzano l' accordo, credo che possano essere definite note modali,
ed avere un fraseggio tipicamente jazz.
A tutti è noto come si costruisce un accordo a partire da una nota e considerando
una determinata scala, operazione che viene chiamata armonizzazione di una scala,
per cui evito di ripetermi. Ma proviamo a costruire l'accordo di settima dominante
sulla scala di Do maggiore, utilizzando la seguente convenzione: per le singole
note utilizzo la notazione italiana mentre per indicare un accodo utilizzo la notazione
internazionale.
Scala di Do Maggiore:
Do Re Mi Fa Sol La Si Do.
L'accordo di dominante è il seguente:
G7
= Sol – Si – Re - Fa
Continuando ad armonizzare otteniamo:
G7
= Sol – Si – Re - Fa – La
– Do
– Mi
- Sol
Ovvero abbiamo introdotto la 9a, l'11a e la 13a
evidenziate in blue. Ma si può notare che la parte acuta dell'accordo non
è altro che l'arpeggio di Am7.
Per cui sull'accordo
G7
si può suonare l'arpeggio di
Am7
per evidenziare la 9a, l'11a e la 13a creando un
fraseggio meno scontato e tipicamente jazz. Tale tecnica era usata dal grande
John Coltrane.
Questo concetto però può essere esteso, infatti si può notare come partendo
dalla VIIa dell'accordo, ovvero il
Fa,
si possa suonare l'arpeggio di
F7+
ed analogamente partendo dalla IIIa o dalla Va , ovvero dal
Si
o dal Re
si possano utilizzare, per improvvisare sull'accordo di
G7,
sia l'arpeggio di Bm7b5
che l'arpeggio di Dm7.
Infatti questi ultimi due sono considerati delle sostituzioni.
In buona sostanza sull'accordo di
G7
si possono suonare tutti gli arpeggi della scala di
Do maggiore,
se si pensa l'accordo misolidio, creando degli effetti diversi. Ovvio però
che vi saranno degli arpeggi che suoneranno meno bene altri saranno più interessanti,
per cui a voi la scelta...
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Data pubblicazione: 12/09/2006
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