Salve amici,
come promesso eccoci ancora qui a parlare del trio, questa volta però
concentrandoci su di esso quale supporto ad una sezione di fiati.
Prima di andare avanti nella
lezione è giusto fare una piccola premessa, e cioè mi preme di raccomandarvi di
avere sempre sott'occhio tutte le lezioni, l'una non esclude l'altra e ci sono
sempre degli aspetti, trattati in diverse lezioni, che sono spesso e volentieri
collegati e collegabili tra di loro. Purtroppo è impossibile ritornare in ogni
lezione su piccoli punti visti precedentemente, quindi è sempre bene dare una
ripassata a tutto il materiale trattato, bè detto
questo possiamo procedere.
A differenza del trio come
formazione autonoma, il trio che dovrà supportare una sezione di fiati avrà a
che fare con problematiche piuttosto differenti.
Notiamo innanzi tutto che ci
sarà, a disposizione dei musicisti del trio, una libertà espressiva (sia dal
punto di vista ritmico che da quello armonico) decisamente ridotta, specie
nell'esposizione dei temi che in particolari momenti dell'arrangiamento, specials e backgrounds.
Dal punto di vista ritmico
saranno estremamente importanti due fattori:
- dare un sostegno ritmico
costante e preciso
- evidenziare, con gusto e
precisione, accenti in comune con la sezione o che contrastano volutamente con
la sezione (circostanza a volte ricercata dagli arrangiatori) Thad Jones
Lo strumento armonico
Chi ha veramente un
ruolo piuttosto complesso in un trio che
accompagna una sezione di fiati (nel nostro caso di sassofoni) è senza
dubbio lo strumento armonico (pianoforte o chitarra che sia) poiché
dovrà fare davvero molta attenzione, quindi conoscere davvero bene
l'arrangiamento, per non incappare in dei voicings
infelici nell'accompagnamento della sezione, a meno che la sezione non proceda
all'unisono (cosa che potrebbe accadere in un arrangiamento evidentemente
solo per un breve numero di battute).
Se la nostra sezione è nella grossa parte dell'arrangiamento
armonizzata a quattro o cinque parti reali i voicings
dello strumento dovranno essere:
- sobri ed essenziali
- particolarmente pensati e
mirati (preferibilmente approfittando di momenti di silenzio o di calma da
parte della sezione)
Naturalmente lo strumentista armonico potrà dare sfogo alla sua
fantasia armonica in parti solistiche di uno dei solisti della sezione, ed
ovviamente nei propri soli.
La ritmica (contrabbasso e batteria)
Lo stesso discorso vale naturalmente anche per questi due
strumenti, il cui ruolo, specie nelle parti scritte, sarà principalmente al
servizio della nostra sezione. Per quanto riguarda il contrabbassista egli
dovrà per quanto possibile, tranne ovviamente nelle parti solistiche, attenersi
a quanto scritto dall'arrangiatore. Il batterista dal canto suo dovrà fare lo
stesso, entrambi poi dovranno esaltare nel miglior modo possibile tutti quegli
accenti e quegli obbligati che sicuramente contribuiscono ad abbellire un
arrangiamento che si rispetti.
Molte volte la ritmica può essere usata come elemento di contrasto
in un interludio o comunque in una particolare fase dell'arrangiamento in cui
si voglia creare una sensazione di novità o un momento di sorpresa, che possa
rappresentare una sorta di cambio di direzione dell'esecuzione, per esempio:
- cambio di tonalità
(modulazione)
- cambio di tempo
Ascolta MP3 (294KB)
Come potete ascoltare dal brano e vedere la partitura
quello che accade è molto semplice: il baritono ed il secondo sax tenore
eseguono ritmicamente gli stessi accenti della
batteria. Il resto della sezione esegue accenti contrastanti. Ne vieni fuori un
simpatico effetto molto saltellante che poi porta a fermarsi su un accordo di
dominante (nella fattispecie Ab 7,
sostituzione di tritono di D 7).
Questo per tornare nella tonalità di G, che era stata abbandonata subito
dopo l'esposizione del tema iniziale per dare spazio e al primo solo di questo
arrangiamento realizzato nella tonalità di Eb
dal pianoforte.
Trattamento della melodia
Come starete sicuramente notando parliamo ancora di come trattare
una melodia, questo per evitare che ci siano dei punti in queste lezioni non
sufficientemente chiariti. In questo caso le soluzioni (ovviamente le soluzioni qui adottate sono soltanto quelle di massima, si sa bene che in musica
le soluzioni sono sempre infinite) a nostra disposizione sono tre:
- esecuzione della melodia
originale (opportunamente armonizzata, o all'unisono ed all'ottava)
- elaborazione melodica con
piccole varianti, il mio consiglio spassionato è sempre di non esagerare
- elaborazioni a più voci,
molto bella ma non di facile realizzazione (più avanti con le lezioni tratteremo anche questo tipo di
armonizzazione)
La stesura della partitura per il
trio
In un arrangiamento che si
rispetti lasciare che il ruolo della ritmica (il nostro trio) sia
limitato all'accompagnamento della sezione è certamente poca cosa. La stesura
della sezione ritmica, come vedremo più approfonditamente nel capitolo
successivo, deve andare necessariamente di pari passo a quella della sezione,
ciò al fine di ottenere il miglior risultato possibile.
Le operazioni più banali che un
trio può realizzare sono:
- marcare accenti relativi
a parti tematiche
- eseguire un intro
- realizzare degli
interludi per effettuare cambi di tonalità o cambi ritmici
- suonare degli obbligati
(ritmici, melodici, armonici)
Stesura globale di un arrangiamento (tema)
Le possibilità sono ovviamente molteplici. In genere nella
realizzazione globale di un arrangiamento possiamo operare nei seguenti modi:
- realizzare prima il tema
e tutto l'arrangiamento per la sezione, in un secondo momento elaborare la
ritmica (non bello ma funzionale)
- realizzare prima un
grande arrangiamento per il trio e poi inserire la sezione (difficile ottenere
un buon risultato)
- pensare bene che tipo di
arrangiamento realizzare e realizzarlo per tutti gli strumenti
contemporaneamente.
A molti di voi forse talune
affermazioni potranno sembrare scontate e banali, bè
vi assicuro che non lo sono affatto. Molto spesso mi è capitato di suonare
arrangiamenti in cui la parte del trio non era altro che la paginetta
di real-book con le sigle… Magari c'erano anche delle
belle armonizzazioni però la ritmica si limitava ad accompagnare con sigle,
come se si fosse trattato di un quartetto in una jam-session.
Quando realizziamo un
arrangiamento è importante che abbiamo chiaro in mente che disponiamo di due
corpi sonori: la sezione
ed
il trio.
Attenzione però a non tenere
separati i due corpi, dobbiamo sempre sapere che si tratta di due corpi distinti,
e tocca proprio a noi riuscire ad amalgamarli nel migliore dei modi (sapere
quali funzioni e quale utilizzo debba avere la sezione, e quale il trio),
allo stesso tempo dobbiamo fare assolutamente in modo che i due corpi
interagiscano (sia dal punto di vista funzionale, sia per quanto riguarda la
bellezza delle soluzioni che andremo ad adottare).
Le soluzioni che possiamo usare sono numerose, ne cito
giusto qualcuna:
- affidare l'esecuzione del
tema per esempio al: (contrabbasso, sax baritono e pianoforte) ovviamente
all'unisono con risposte di tipo ritmico da parte degli altri sax insieme alla
batteria
- dividere il tema tra i sax (per esempio affidando il
tema al contralto ed al baritono) e lasciare gli altri sax suonino dei backgrounds insieme alla ritmica
- se il tema è molto
ritmico si può farlo eseguire alla batteria ed utilizzare la sezione fiati
come tappeto armonico
Giusto per darvi un'idea di possibilità di arrangiamento
vi invito ad ascoltare il prossimo esempio audio. Fate caso al tema del brano
che viene eseguito nel modo seguente: le A vengono suonate dal
contrabbasso all'unisono col pianoforte con le risposte della sezione
rinforzate dalla batteria.
La B invece, dando spazio allo swing
della ritmica, viene eseguita dalla sezione all'unisono. Avrei anche potuto
armonizzare la B della sezione ma ho preferito lasciarlo all'unisono per
dargli maggiore corposità e compattezza, e poi ci sono diverse altre parti
nell'arrangiamento armonizzate e quindi creare un po' di varietà fa sicuramente
bene. Questi sono soltanto alcuni esempi di come far interagire i due corpi
sonori, e crearne un unico che sia estremamente compatto e piacevolmente
strutturato.
Ascolta MP3 (567KB)
Cari amici e colleghi, mi auguro che anche questa lezione
sia stata da voi gradita. Buon lavoro a tutti, alla prossima. Ciao
Enzo
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Data pubblicazione: 17/02/2002
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