Cari amici, innanzi tutto ben ritrovati. Prima di iniziare ad
addentrarci in questa terza lezione vorrei ringraziare tutti voi per gli enormi
stimoli e suggerimenti che le vostre e-mail ed i vostri commenti danno a queste
lezioni, spero che davvero queste lezioni possano essere da stimolo anche per
voi e per i vostri arrangiamenti.
In questo terzo appuntamento, come si evince chiaramente dal
titolo, parleremo del trio. Parleremo di come realizzare un arrangiamento efficace,
autonomo, per questa formazione che rimane senza dubbio una delle più
affascinanti del nostro amatissimo jazz…inoltre, proprio per seguire sempre una
logica nelle lezioni di arrangiamento, nella prossima lezione vedremo come
realizzare un sostegno ideale per la nostra sezione di sax...approfondita spero
sufficientemente nelle lezioni precedenti.
Quante volte ci siamo trovati a suonare dal vivo o in prova e col
forte desiderio di suonare questo o quello standard, suonato e risuonato decine
di volte, arrangiato in modo diverso? Magari non tanto per quanto riguarda la
struttura dei soli ma in particolare per il tema siamo spesso presi dal
desiderio di riproporlo in una veste nuova, a modo nostro più accattivante e
sicuramente con una punta di originalità in più. A livello di arrangiamento
possiamo intervenire dal punto di vista:
a) ritmico
b) armonico
c) melodico
Intervenire ritmicamente
L'intervento ritmico
ci offre molte possibilità, es:
- un brano scritto in 3/4 possiamo tranquillamente riproporlo in
4/4 e viceversa
- possiamo riproporre un brano in tempo
4/4 ad esempio in tempo 7/8
e sbizarrirci ulteriormente con la nostra fantasia in ulteriori combinazioni
Ascolta
MIDI
Come primo esempio ho scelto la bellissima
Someday my prince
will come di F.
Churchill, in cui ho riportato fedelmente il tema
nella sua versione originale in 3/4 mentre nell'esempio successivo troverete
una versione dello stesso brano in 4/4.
Ascolta
MIDI
Naturalmente la versione in
4/4 sarà senza dubbio suonata in un
tempo piuttosto veloce considerando anche il grande valore delle note, tipico
di brani del genere "UP": Cheeroke,
Tune up, ecc.
L'armonia rimane invariata, volendo è possibile anche effettuare
il cambio di tempo durante l'esecuzione del brano stesso e magari presentare il
tema in tutte e due le versioni…la prima all'inizio e la seconda alla fine, o
viceversa. Questa naturalmente è solo una delle tante possibilità offerteci da
questo piccolo arrangiamento.
Nota:
questo esempio, già utilizzato da molti jazzisti, è estremamente semplice ed
efficace e può essere tranquillamente applicato a moltissimi standards.
Ovviamente è anche possibile l'operazione inversa ed il brano che
ho scelto è la strafamosa, passatemi il termine, Take the "A" train
di
D. Ellingthon.
Ascolta
MIDI
Come sempre, per una questione di precisione, ho
riportato la versione originale, a seguire invece la nuova elaborazione in 3/4,
il consiglio che vi do è quello di cercare altri standards e di provare a fare
esperimenti del genere…vi assicuro che c'è davvero da divertirsi :-)
Ascolta
MIDI
In questo esempio ho realizzato tutto il tema in
3/4
ma volendo avrei anche potuto lasciare la B invariata (quindi in 4/4), è
una scelta assolutamente soggettiva! Per esempio una cosa bella potrebbe essere
quella di suonare il tema in 3 e nei soli andare in 4 o viceversa, situazioni
del genere contribuiscono sicuramente a creare belle tensioni dal punto di
vista ritmico.
Anticipando un attimo l'argomento successivo di questa lezione,
su questo brano si potrebbe, per esempio, suonare durante i soli le A
modali (C sus), e la B tonale…insomma
le possibilità di intervento sono davvero tante.
Un altro tipo di arrangiamento potrebbe essere quello di creare, a
livello compositivo, un obbligato ritmico-melodico suonato da contrabbasso e
pianoforte o da batteria e contrabbasso che possa accompagnare il tema dello
standard.
Intervenire armonicamente
Anche dal punto di vista armonico le possibilità di intervento
sono numerose, l'importante è sempre cercare di non strafare e di conservare
comunque le linee armoniche generali del brano su cui andiamo ad intervenire,
es:
- sostituzioni di tritono
- pedali
- riarmonizzazione parziale
- riarmonizzazione totale, cercando di lasciare invariate le
cadenze (centrali e conclusive)
Come brano su cui realizzare l'intervento armonico ho scelto una
composizione che personalmente adoro, Windows
di C. Corea. Come sempre la prima versione è quella originale
che vi consiglio vivamente di suonare molte volte giusto per entrare un po'
nell'idea generale del brano che è piuttosto particolare e non tanto
conosciuto.
Versione
del tema MIDI (prova ad accompagnarlo)
Nella seconda versione troverete diverse modifiche per
quanto riguarda gli accordi, modifiche sparse un po' lungo tutto il tema del
brano. Le modifiche che ho apportato non sono stravolgenti però già danno un
senso un po' diverso al brano. In realtà tranne per l'armonizzazione di battuta 17
(forse la più "forte") negli altri casi
ho realizzato delle semplici riarmonizzazioni.
Versione
del tema MIDI (prova ad accompagnarlo con i nuovi accordi)
Come avrete potuto notare nelle
battute 27-28 ho
sostituito G7 e Ab7 rispettivamente con G/A e Ab/Bb,
scopo principale di questa nuova armonizzazione è quello di far salire il basso
melodicamente fino all'accordo di battuta 28 che ha chiara funzione di
dominante che va su Eb maj 7 di battuta 29. Questi sono un po' i punti
cruciali di questa nuova elaborazione armonica del brano di C. Corea, magari se
provate altre soluzioni carine sarei felice di poterle vedere e suonare. :-)
Intervenire melodicamente
L'intervento melodico, a mio modo di vedere, è senza dubbio quello
più complicato e rischioso dei tre.
In realtà tutti noi quando eseguiamo il
tema di uno standard, a volte inconsciamente, siamo portati ad un piccolo
intervento melodico. Anche apportare delle piccolissime varianti ritmiche alle
note del tema...aggiungere delle note di passaggio e via discorrendo...insomma
già lo facciamo spontaneamente.
Se lavoriamo col trio, come formazione autonoma, non c'è nemmeno
la necessità di pensare ad un intervento melodico, il discorso però cambia se
realizziamo un arrangiamento per una sezione di sax, aspetto che approfondiremo
nella prossima lezione. Provate ad immaginare che "kaos" si verificherebbe se
lasciassimo libera interpretazione tematica ad una sezione di sax
nell'esposizione del tema di un qualsiasi standard...sarebbe un macello!
Pensate per un attimo ai "trio jazz" più famosi della storia, le
esecuzioni più affascinanti e più belle sono senza dubbio quelle dove c'è:
- un bell'intro
- una chiara e limpida interpretazione del tema
- un grande interplay tra i componenti del trio
- dei bei soli
- un bel clima, una atmosfera di magia…forse è proprio questo
l'aspetto più importante da ricercare in una esecuzione in trio
Per quanto riguarda il trio, un modo simpatico e funzionale di
rielaborare una melodia potrebbe essere per esempio quello di farla suonare dal contrabbasso, molto usata specie negli ultimi anni, e dal pianoforte in una estensione
che vada verso il grave, l'aspetto più complesso sarà soltanto quello di
trovare una melodia che si presti a questo tipo di adattamento. Riscrivere una
linea melodica non è affatto semplice e secondo me neanche tanto utile ed
opportuno, a volte esperimenti di riscrittura non si sono rivelati tanto
piacevoli ed efficaci. Stravolgimenti troppo radicali portano spesso a
realizzare un altro brano, nuovo…ed allora mi chiedo se non sia meglio dare a
questa nuova composizione direttamente un altro titolo.
Alla prossima ragazzi e buon divertimento a tutti!
Enzo Orefice
Inserisci un commento
©
2000 - 2001 Jazzitalia.net - Enzo Orefice - Tutti i diritti riservati
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 25.254 volte
Data pubblicazione: 23/09/2001
|
|