Michelle Hendricks, cantante, arrangiatrice e compositrice è una delle più
rinomate artiste del jazz moderno. Lei è la figlia del famoso Jon Hendricks
ed ha tenuto tenuto uno stage si una settimana sull'improvvisazione e sul jazz vocale
presso lo Spoleto
Arts a Spoleto. E' stato un immenso piacere studiare con Michele e poter
effettuare questa chiacchierata.
C.O.: Sappiamo che sei la
figlia di una leggenda del jazz. La tua passione per il jazz deriva da ciò? Hai
studiato musica da bambina?
M.H.:
Probabilmente… ho sempre desiderato cantare. Non era particolarmente jazz agli inizi
ma quando ero giovane facevo costantemente parte dei cori della città, dei cori
di chiesa ecc…quando ero adolescente lavoravo con mio padre durante le vacanze estive
ma avevo un mio gruppo con cui facevamo brani R&B o presi dalla Top 40 … musica
del momento. Ad ogni modo era la musica dei miei coetanei. Poco alla volta ho cominciato
ad apprezzare il jazz. Questo apprezzamento è cresciuto sempre più. Mio padre è
stato effettivamente molto furbo. Quando ci recavamo da lui e dicevamo: 'Papà,
ascolta questo' ed era, ad esempio, un gruppo come gli Emerson, Lake & Palmer
o comunque qualcosa di molto popolare in qui tempi, egli ascoltava e diceva,
'Mmm… okay, è bello… adesso ascolta questo' e metteva un disco di Art
Tatum o di Oscar Peterson ed erano sempre migliori! Così, poco a
poco ho veramente cominciato ad apprezzare i musicisti di jazz.
C.O.: Hai suonato
uno strumento da bambina?
M.H.:
Ho preso lezioni di piano, ma come tutti i
bambini…non ricordo per quanto tempo…forse per un paio di anni. Ho imparato più
o meno una dozzina di canzoni per bambini.
C.O.: Ti sei mai stancata
di ascoltare be-bop da bambina?
M.H.: No… non che l'abbia
mai ascoltato tanto. Ascoltavo ciò che i miei amici ascoltavano! Beatles,
Led Zeppelin… c'erano loro poster ovunque nella mia stanza!
C.O.:
Nella tua ricerca musicale, qual è la cosa più difficile per te e
quale la più facile?
M.H.: Non saprei!!!
Lo scatting non è stato così immediato, può sembrare strano, sebbene ora sia ciò
che amo fare. Non avrei mai osato cantare musica classica…La cosa che mi è sembrata
più naturale è stata l'armonia! Sono sempre stata abbastanza brava in armonia e
nella direzione del coro.
C.O.: Molti musicisti
americani si sono trasferiti in Europa per intraprendere o proseguire la loro carriera
artistica. Perché tu ti sei trasferita a Parigi?
M.H.: Amore! Amour! Mi
sono innamorata di un francese! Bè, effettivamente, mi sono innamorata anche di
Parigi! Ho sempre saputo che un giorno sarei andata a vivere a Parigi … così appena
ho incontrato mio marito ho subito deciso…sto arrivando!
C.O.: Descrivici
un tuo tipico giorno…
M.H.: Al momento ho due
bambini piccoli, perciò un giorno tipico è fondamentalmente come "osservare un
suicidio" per 24 ore! Il mio giorno è speso assicurandomi che i bambini non
si ammazzino! Chiunque abbia due bambini piccoli di età inferiore ai 4 anni sa cosa
sto dicendo!!!
C.O.: Come fai
a trovare l'equilibrio tra la tua carriera e la vita privata?
M.H.: ...l'equilibrio è
molto sbilanciato! E' molto verso i bambini in questo periodo! Spero che il prossimo
anno, quando Daniel, il più piccolo, comincerà l'asilo nido, avrò più tempo a disposizione
per tornare ad arrangiare….
C.O.: Li porti
spesso con te quando viaggi e fai workshop?
M.H.: In una situazione
come questa sì … in estate, quando mio marito può prendere le ferie …. ma sfortunatamente,
ho dovuto rinunciare a molto lavoro da quando ho i bambini.
C.O.: Parlaci
un po' della tua carriera. So che hai inciso diversi album, puoi dirci qualcosa
in merito?
M.H.: Ci sono 3 album pubblicati a mio nome tutti per la MUSE che
ora è stata venduta… Un'altra azienda ha acquisito la MUSE pertanto ora i
miei CD sono solo per collezionisti se si può dire così! Sono molto difficili da
trovare! Ho registrato un altro album che poi non è stato pubblicato. E' un tributo
a Ella Fitzgerald con Tommy Flanagan e il suo trio. Spero che uno
di questi giorni venga pubblicato. Il prossimo progetto che mi piacerebbe realizzaer
è un album di brani originali. Da quando vivo in Francia ho molti brani originali
mai incisi. Effettivamente, tutti i miei album hanno sempre 3-4 composizioni originali.
Ci sono anche riarrangiamenti e trasformazioni di altri brani…questa è una cosa
che mi piace molto fare. E' raro che io canti uno standard, o almeno che solo
canti uno standard. Cerco sempre di fare qualcosa di diverso.
C.O.: Infatti,
sei anche una compositrice oltre che arrangiatrice. Questa settimana abbiamo cantato
"Trivia Madness", un
meraviglioso pezzo ritmico che ha anche un testo molto interessante! Cosa ti ha
ispirato quel brano e quanto tempo hai impiegato per comporlo?
M.H.: Bè, ciò che mi ha
ispirato è che io sono una grande fan di 'Jeopardy' (ndt. è un game show americano
molto popolare negli anni '70 e '80…) Guardavo sempre Jeopardy! Nessuno poteva interrompermi!
Dalle 19:00 alle 19:30 nessuno poteva chiamarmi! Ero a guardare Jeopardy!!! Così,
ha ispirato quel brano…Quanto tempo ho impiegato per scriverlo? Wow, non ho idea,
non lo ricordo...
C.O.: L'arrangiamento
di "Where is Love" è
stupendo …sette voci che cantano a cappella! E' stato mai registrato?
M.H.: No, ed è un peccato!
C.O.: Hai mai
desiderato di essere una cantante pop o rock?
M.H.: No sinceramente…
No…
C.O.: Pensi che
il jazz miscelato al pop o al soul sia un buon modo per attrarre pubblico al jazz
o preferisci un approccio più diretto?
M.H.: Bè, se intendi gruppi
come Earth, Wind & Fire, Blood, Sweat & Tears o i Chicago,
sì… penso che possa essere un modo per attrarre pubblico ad un jazz più tradizionale.
Questi sono dei gruppi molto vicini al jazz.
C.O.: Sei una
didatta eccellente sullo scat! Abbiamo anche ascoltato tuo marito effettuare un
incredibile improvvisazione durante una jam nella settimana. Glielo hai insegnato
tu lo scat?
M.H.: Assolutamente no!
E' totalmente istintivo! E' un fan del jazz sin da quando lo ha scoperto molti anni
fa! Gli ho sempre detto che secondo me è un cantante ma non mi ha mai voluto ascoltare!!!
E' ingegnere del suono, ma è un ottimo cantante!
C.O.: Ultimamente
ho sentito diverse opinioni dai musicisti riguardo l'improvvisazione dei cantanti.
Alcuni sono completamente contrari. Qual è la tua opinione e perchè, secondo te,
ad alcuni musicisti non piace lo scat dei cantanti?
M.H.: Io credo che l'improvvisazione
dei cantanti sia come qualsiasi altra improvvisazione …c'è del buono e c'è del cattivo.
Ci sono ottimi musicisti e pessimi musicisti, ci sono ottimi cantanti e pessimi
cantanti, ci sono ottimi improvvisatori e pessimi improvvisatori! Che sia con la
voce o no, il buono è buono e il brutto è brutto. Pertanto, penso che generalmente
ai musicisti non piacciano i cantanti che fanno scat perchè…bè…infatti, una delle
mie battaglie quando insegno è provare a sbarazzarsi della reputazione negativa
che hanno i cantanti. I cantanti dovrebbero conoscere un po' di più quello che stanno
facendo. Dovrebbero comprendere la progressione degli accordi…dovrebbero avere la
stessa comprensione di cosa sta per accadere in un brano che ha il musicista e penso
che questo faccia arrabbiare i musicisti. I cantanti si sentono come coloro che
possono salire sul palco e fare qualsiasi cosa, mentre i musicisti fanno un sacco
di lavoro sulle loro cose e quindi ne risentono un po'. Ma, tornando alla domanda,
non credo ci sia un musicista al mondo a cui non piace Ella Fitzgerald… quindi,
quando una cosa è buona, è buona e basta!
C.O.: Nel mondo
del jazz, quanto è importante per una cantante saper fare scat? Quale equilibrio
ci dovrebbe essere tra il livello di interpretazione e l'improvvisazione?
M.H.: E' una cosa difficilissima!
Di solito, quando ascolto una cantante che non fa per nulla scat, mi ritrovo a desiderare
che lo faccia … sebbene, Sarah Vaughan, che è uno dei miei miti, non improvvisava
molto. Cantava i brani ed era fantastica. Non ci sono vere regole! Credo sia buono
per un cantante saper improvvisare. Penso sia un valore aggiuntivo soprattutto in
una performance, o per la presentazione di ciò che sa fare. E' una regola rigida
se per essere considerate una cantante jazz si debba saper improvvisare? Non penso
proprio… ma anche se non effettui scat credo che si possa improvvisare sulla melodia
e sul fraseggio … capisci, porre un po' di sé nelle cose con piccoli tocchi.
C.O.: Molti didatti
insegnano ai cantanti le azioni da fare …come sapere cosa NON fare?
M.H.: Hmmm. Quali sono
alcune cose che non vanno effettuate durante l'improvvisazione? Principalmente,
ciò che dico alla gente di non fare è presentare la voce … per esempio, quando ciò
che si sta per fare è 'oh guarda la mia voce ….guardate quanto in alto o in basso
so arrivare e guarda che salti incredibili so fare!' Ciò mi annoia molto velocemente.
Se hai una buona voce, la gente se ne accorge senza che tu debba "metterla in
vetrina" in ogni momento.
C.O.: Quali strumenti
consigli ai cantanti di ascoltare e perchè?
M.H.: Per l'improvvisazione
il sassofono perchè c'è una ricchezza di colori, suoni, sfumature... C'è così tanto
nel sax…La gente mi chiede sempre che sillabe cantare ed io suggerisco di ascoltare
il sax. E' ciò che ha sempre detto mio padre! Ascoltate il sax!
C.O.: Ho notato
che quando lavori direttamente con gli studenti sembra che tu sia concentrata ad
aiutarli in forse una o due aree. C'è una specifica ragione di ciò?
M.H.: Davvero? Non ho consapevolezza
di ciò! Penso di limitarmi a commentare le cose che mi colpiscono. Quando fanno
una piccola presentazione di loro mentre guardo ed ascolto, commento le cose principali
che mi colpiscono. Dipende anche dal loro livello. Quando sono fuori tonalità in
modo evidente, allora normalmente sono principianti pertanto cerco di concentrarmi
su questo aspetto mentre per qualcuno con maggiore esperienza potrebbe risultare
necessario supportare l'aspetto ritmico o la presenza fisica …
C.O.: Hai portato
alla luce un modo differente per una cantante di ascoltare musica, essenziale per
l'improvvisazione, che consiste nell'imparare la linea di basso e memorizzarla come
se fosse una canzone. Puoi dirci qualcosa in più?
M.H.: Bè, io trovo che quando
improvviso, se posso sentire gli accordi nella mia testa ciò mi aiuta molto! E'
molto d'aiuto sapere cosa fare mentre si improvvisa... Quando non sento gli accordi
è molto difficile. Pertanto ritengo che sia essenziale che i cantanti comincino
ad imparare ad ascoltare gli accordi nella loro testa e uno dei modi migliori che
ho trovato è utilizzare la linea di basso. Se sei in grado di cantare la linea di
walking bass di un brano, probabilmente hai gli accordi nella testa! Non
è possibile fare la linea di walking bass se non si hanno gli accordi in
testa, quindi le due cose vanno insieme!
C.O.: Se potessi
dire solo tre cose ad un cantante che possa aiutarlo a crescere musicalmente, cosa
diresti?
M.H.: Ritmo, melodia, e
atteggiamento!!!
C.O.: Torniamo
alla "reputazione" dei cantanti...Durante il workshop hai detto che uno dei tuoi
obiettivi come insegnate è cambiare la 'brutta reputazione' che hanno spesso i cantanti.
Perchè pensi che abbiano una tale reputazione e cosa dovrebbero fare per cambiarla?
M.H.: Molte volte i cantanti
semplicemente non pensano di aver bisogno di qualsiasi tipo di conoscenza e di cosa
serve per salire su un palco e improvvisare e questo semplicemente non è corretto.
E' irriverente, credo che questo sia il motivo per cui i musicisti abbiano risentimento
verso i cantanti...E' irriverente pensare 'oh, posso farlo!'… be', no, effettivamente
tu non puoi farlo!! Penso sia molto, molto importante che i cantanti abbiano una
comprensione di ciò che stanno facendo e ciò non vuol dire imparare la teoria e
tutti gli accordi, essere capaci di suonare il piano, ecc…. Ciò vuol semplicemente
dire che si dovrebbe avere una conoscenza di, letteralmente, cosa si sta facendo.
Stai improvvisando su una progressione di accordi. Allora dovresti sapere cosa sono
quegli accordi che, ancora, non vuol dire conoscerne necessariamente i nomi. Non
devi sapere che è Db e Am, ma dovresti essere capace di CANTARLI!
Si dovrebbe essere capaci di cantare tutte le progressioni di accordi ed eseguire
la linea di walking bass di un brano.
C.O.: Quali sono
i tuoi principali obiettivi quando insegni improvvisazione in un workshop?
M.H.: Aiutare la gente
a superare l'ostacolo di vedere il dover imparare gli accordi come una cosa super
complicata e che solo i musicisti possono fare. Ciò non è vero. Io ho iniziato ad
imparare gli accordi prima che fossi in grado di leggere la musica! Non avevo la
capacità di sedermi al piano e suonare gli accordi ma potevo cantarli! Quindi, possiamo
imparare a cantare gli accordi anche se non abbiamo basi teoriche. Non hai bisogno
di imparare la teoria per cantare gli accordi.
C.O.: Sì, tu credi
fermamente nella memorizzazione…
M.H.: Sono una sostenitrice
sull'uso delle proprie orecchie! Le orecchie sono importanti tanto quanto le corde
vocali. E' essenziale saper utilizzare le proprie orecchie cosa che non fanno molte
volte i cantanti! Molti non hanno idea di cosa sta accadendo dietro loro mentre
sono intenti a cantare le melodie o a fare i loro ‘versi' quando cercano
di improvvisare. Non hanno assolutamente alcuna idea di cosa stia accadendo! E'
assolutamente sbalorditivo quante volte, nel momento in cui dico a qualcuno di provare
a ripetere la linea di basso come non sappiano neanche seguire le semiminime (ndt.
Note della durata di ¼). Non sono neanche consapevoli che il basso stia suonando
le semiminime...e per quanti anni l'hanno in realtà ascoltato? Dieci, venti??? L'hanno
ascoltato da quando hanno iniziato ad ascoltare jazz. Il basso sta suonando le semiminime!
Svegliati…!!!! Quindi, è questo il mio obiettivo.
C.O.: Quali sono
i tuoi piani nel prossimo futuro? Tuo padre verrà in Europa per cantare con te quanto
prima?
M.H.: Non so se verrà in
Europa. Spero! Sta considerando di venirci la prossima estate!
C.O.: E i tuoi
piani?
M.H.: Mi piacerebbe completare
questo album di brani originali. Ho circa 20 brani al momento, quindi mi piacerebbe
registrarne almeno una dozzina. E' questo il mio prossimo progetto. Lavoro con un
quartetto…piano, basso, batteria e sax. Per esempio,
Trivia Madness è un pezzo
che normalmente faccio con il sax. Canto una delle armonie e il sax suona l'altra
… faccio molte di queste cose. Ho molti arrangiamenti per voce e sax.
C.O.: Un'ultima
domanda…dove compri i tuoi vestiti? Sono bellissimi!
M.H.: I miei vestiti?????
C.O.: Sì, sono
stupendi! Sei così elegante! Casual ma elegante.
M.H.: Oh! E' carino sentirlo!
Li ho comprati in giro… in piccoli negozi…
C.O.: Quando non
fai scatting o non fai la guardia sui tentativi di suicidio per 24 ore, cosa fai?
M.H.: Cucino! Amo cucinare!
Sono un'amante della cucina al punto che leggo libri di cucina come se fossero romanzi!
Spendo ore e ore per preparare pietanze. Mi piace molto! Mi piacciono i party serali
con cena e con tutto ciò che ne consegue come impegno!
C.O.: Michele,
grazie per aver condiviso con Jazzitalia momenti della tua vita, le tue idee, il
tuo metodo di approccio all'improvvisazione! Spero di vederti nuovamente in Italia
presto!
M.H.: Lo spero anch'io!!!
Amo venire in Italia! Amo mangiare in Italia!!!
C.O.: Su questo
ti quoto! Anche io amo mangiare in Italia!! Grazie per tutto quello che ci hai dato
in questa settimana... Non solo dal punto di vista dell'insegnamento ma anche per
aver dato molto di te stessa. Tutti abbiamo apprezzato realmente e ci siamo arricchiti
grazie a questo!
M.H.: Grazie!
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Data pubblicazione: 16/09/2006
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