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Dino Fiore
Fleur Folia
Electromantic Music distr. Ma.Ra.Cash INS 2025 (2013)
1. Crepuscolo Mediorientale (Fiore)
2. Walking in Nagoya (Fiore/Crovella)
3. Tower in the Sea (Fiore/Crovella)
4. Voice without Time (Fiore/Crovella/Nicolò)
5. Bassfolia n.1 (Fiore)
6. The Long Red Train (Fiore/Crovella)
7. Bassfolia n.2 (Fiore)
8. Sahara Coffee (Fiore)
9. Bassfolia n.3 (Fiore)
10. Moonless Land (Fiore/Crovella/Nicolò)
11. Nuages (Fiore)
12. Bassfolia n.4 (Fiore)
13. Rituale (Fiore)
14. Bassfolia n.5 (Fiore)
15. Il mondo di Giovanni Faga (Crovella)
Dino Fiore - basso Luigi Ranghino - piano Mattia Garimanno - batteria Beppe Crovella - produzione, sound design, hammond e sintetizzatori Iano Nicolò - voce Jacopo Garimanno - chitarre Andrea Buffa - sassofoni
Dino Fiore è stato durante gli anni Settanta lo storico bassista del gruppo progressive
piemontese Castello di Atlante. La band produce alcuni album di buona fattura solo
a partire dagli anni Novanta in maniera discontinua e senza particolare successo.
Innamorato del free-jazz e del jazz-rock anni Settanta il bassista oggi sforna un
nuovo interessante lavoro per la Electromantic Music di Beppe Crovella, che dà anche
il suo notevole contributo coi suoi sintetizzatori impiegati sapientemente e che
danno al disco un tocco di modernità e suggestione in più.
Fleur Folia ci dà una chiara dimostrazione della creatività del bassista
piemontese, a suo agio con il resto dei musicisti e abile nel creare a più riprese
momenti di relax che rendono l'opera piacevole all'ascolto.
Troviamo momenti che accarezzano la new age come nella traccia di apertura "Crepuscolo
Mediorientale", che trasmette nell'ascoltatore un senso di spiritualità oltre che
a farlo viaggiare verso nuove mete, oppure episodi in bilico tra swing e rock come
"Walking In Nagoya".
Non da meno anche tracce cantate (soprattutto con vocalizzi) come l'atmosferica
"Moonless Land" oppure la funkeggiante "Sahara Coffee" in cui il basso corposo di
Fiore interagisce con l'hammond di Beppe Crovella.
Per il resto il disco segue uno stile equilibrato e durante gli interludi intitolati
"Bassfolia" Fiore mette in mostra le sue virtù di fuoriclasse al suo strumento.
Fleur Folia si rivela così un album ricco di varie sfumature che incuriosisce
l'ascoltatore traccia dopo traccia.
Forse un difetto che viene fuori all'ascolto potrebbe essere un certo senso di perfezione
formale ma l'esperienza ultratrentennale di Dino Fiore e l'abilità tecnico-improvvisativa
dei musicisti coinvolti riescono a rendere l'opera compatta e coerente senza cadute
di stile.
Francesco Favano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 03/02/2014
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