Jazzitalia - Mark Weinstein: Lua e Sol
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Jazzheads 2008
Mark Weinstein
Lua e Sol


1. Canto de Ossanha
2. Estrelinha
3. Floresta
4. Isaura
5. Choro da Gafiera
6. Lua e Sol
7. Emporio
8. Segura Ele
9. Pra Machuchar Meu Curacao
10. Upa Negrinho

Mark Weinstein - concert, alto and bass flutes;
Romero Lubambo - classical guitar; Nilson Mata
Cyro Baptista - Brazilian percussion.





T
ra tanti virtuosi, attenti più che altro alle prodezze tecniche, Mark Weinstein si è sempre distinto per il caldo e suadente tono latino, fondendo con gran sensibilità le atmosfere tropicali con le blue notes: a lui si deve oggi l'affinamento della ricerca per il flauto latin jazz in quanto il suo sound non è originato solo da intuizioni o dall'amore per il "bel suono", quanto più da un'interessante capacità di composizione e d'arrangiamento, così come dai notevoli spunti di originalità evidenti nella tecnica esecutiva.

I brani proposti in "Lua e sol" possiedono una spiccata logica narrativa che si dipana attraverso la predilezione per un pluricromatismo di personale dimensione espressiva, per un fraseggio coerente e gradevolmente "discorsivo". In tal modo "Canto de Ossanha" rimane un'immagine non scalfita dal tempo ed il modus con il quale lo presentarono Baden Powell e Vinicius De Moraes viene enucleato nella sua contagiosa forza emotiva; un clima ideale per sprigionare tutta l'eleganza del proprio flautismo, come anche negli evergreens "Upa Negrinho" di Eduardo Lobo e Gianfrancisco Guarnieri o "Choro da Gafieira" di Pixinguinha.

In nome di un "tradizionalismo progressista" il flautista cura l'esecuzione secondo un buon gusto semplice nell'esposizione, a volte energico, talora vitale, talaltra swingante, dilatato in soli ideati di getto, senza calcoli né trucchi: un convinto fervore, una fede tenace nel senso profondo dei pentagrammi prescelti, sostenuta dal formidabile interplay con una formazione estremamente esplicativa in tal senso (la chitarra classica di Romero Lubambo, l'acoustic bass di Nilson Mata, le percussioni brasiliane di Cyro Baptista).

Weinstein non insegue l'attuale a tutti i costi, non ama lo sgargiante cabaret di tanti solisti; sceglie di articolare l'album secondo un groove curato ed entusiasta, attuale nei sussulti armonici, improntati ad un'identità al di fuori degli schemi e tutt'altro che narcisistica, proprio là dove sembra farsi luce l'intenzione di "spiegare" all'ascoltatore ogni fase dei propri processi creativi, delle proprie emozioni.

Fabrizio Ciccarelli per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 15/03/2009

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