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Massimo Colombo World Ensemble
Luna

1. Pastelli
2. Change Over
3. Racconti Blu
4. Entonse
5. Lule
6. Fax
7. Pelota
8. Ombre verso
9. Erfoud
10. Giostra
11. Duemila
12. Danza Lunatica
13. Storie
14. Private rooms
15. Il pazzo e i pendolo
16. Piani a mollo

Massimo Colombo:
piano, tastiere, arrangiamenti, composizione
Bebo Ferra:
chitarre
Riccardo Fioravanti:
contrabbasso, basso freetless, basso elettrico
Faso:
basso elettrico
Massimo Spinosa:
campionamenti, drum programming
Luca Campioni:
violino
Marco Campioni:
violino
Daniele Pagella:
viola
Cristiano Sacchi:
violoncello
Marco Fadda:
percussioni
Mimosa Spassino:
slide flute
Mimmo "Al" Boscoso:
voce
Paolo Sportelli:
clarinetto
Michael Rosen:
sax tenore
 

Due o tre cose in margine a World Ensemble
di MASSIMO COLOMBO

Il "World Ensemble" nasce da un'esigenza precisa, maturata nel corso degli anni, da un'incisione all'altra, di comporre della musica in cui le percussioni avessero una parte importante, al punto di determinare la direzione stilistica di un pezzo.

Massimo Colombo non è un viaggiatore come noi. I suoi viaggi si trasformano in melodie straordinarie. Attraverso queste melodie anche noi viaggiamo con lui...
Forse non vediamo gli stessi posti, ma almeno la mente e il cuore lasciano le pesantezze di tutti i giorni per saluire su una "GIOSTRA" ricca di colori dove tornare eper un attimo sereni.
E la "LUNA" di questo disco non è quella che conosciamo noi, forse è la sua faccia nascosta, o almeno amo credere questo...perchè mi sembra molto più bella.
Giampaolo Abbondio
Tutti i dischi che ho registrato contengono musica originale, che ha sempre spaziato tra generi diversi, tuttavia ogni disco si è sempre espresso entro limiti precisi, per questioni di "pudore stilistico", legato al concetto che passare da un genere all'altro costituisca un tabù.

U
n giorno mi sono chiesto: se un musicista viaggia per il mondo, vede cose, ascolta musica diversa, ed ogni volta rimane coinvolto dalla bellezza dei suoni, delle atmosfere, dei linguaggi, come può continuare a dividere e "spezzettare" la sua cultura in dischi separati?

N
on ho mai considerato la "World Music" solo come genere etnico limitato a regioni e tribù, no! Il linguaggio che unifica tutti i generi è la musica, il compositore ha il dovere di riassumere e codificare tutto ciò che ascolta attraverso il suo modo di scrivere, perché uno stile proprio è in grado di avvicinare ed assimilare i generi più lontani. La cultura ed il progresso artistico nascono dall'unione e dall'approfondimento di culture diverse.

La purezza stilistica è amore per il passato, accettabile in senso romantico, ma assai limitante come realtà musicale dell'uomo moderno.

T
ra queste considerazioni, che mi hanno accompagnato per dischi e concerti, si è fatta strada l'idea del "World Ensemble", di un gruppo di musicisti che collaborassero ad una serie di dischi - per il momento tre - in cui si attraversano confini musicali da una parte all'altra del globo e che suonino semplicemente per trasmettere ricordi, viaggi, piaceri musicali che da anni. Quelli che mi accompagnano e che, davvero non so perché, anch'io ho sempre diviso tra loro.

L
a prima magnifica esperienza di questo tipo è stata con Linea C, il trio formato con Walter Calloni e Stefano Cerri (e numerosi ospiti).
In "
Linea di confine" e "Mappa di un possibile viaggiatore" i confini si infrangono, la musica si arricchisce di significati opposti, di valori profondi; il viaggio ha inizio con le "scatenate battaglie" di un trio virtuoso su tappeti esotici che accompagnano il tutto.

L'esperienza con Linea C è stato un fecondo terreno di ricerca, durato quasi sette anni, che mi ha portato al "World ensemble", più orchestrale e più "classico" (le virgolette sono d'obbligo), ma sempre influenzato da altro: jazz, samba, etno, tango, salsa e così via...Paragono il World Ensemble ad un viaggio su una nave del futuro, non troppo veloce, nel quale le immagini e la musica si fondono nella fantasia di chi ascolta.
MondoSoleFino ad ora i viaggi sono stati tre, li ho intitolati "
Mondo", "Sole" e "Luna" e sono stati prodotti da Symphonia Sim che nella figura di Giampaolo Abbondio, mi ha aiutato credendo e sostenendo questo progetto.

Potremmo dire che "Luna", il nuovo lavoro di Massimo Colombo, è un disco importante per noi batteristi e percussionisti data la presenza del sempre bravo Marco Fadda.

Potremmo dire che la trilogia di Massimo Colombo World Ensemble (
Mondo, Sole e Luna) è importante perché lo sforzo compositivo è tutto incentrato attorno ai colori ed alle nuanches delle percussioni.

P
otremmo aggiungere che la batteria elettronica, programmata da Massimo Spinosa, possiede una maturità ed una credibilità tale da essere un ottimo esempio di professionalità e di umiltà posta al servizio degli altri musicisti.

P
otremmo dire che "
Luna" è un disco da conoscere per via di quella sua grazia sincera, per quel volo poetico che, spaziando tra ritmi latin, jazz o afro, ci porterà a visitare angoli nascosti della nostra sensibilità ed immaginazione.

Potremmo aggiungere che l'opera compositiva di Colombo naviga, sempre più spesso, con una classe ed una qualità completamente sconosciute a certi prodotti del musical business nostrano.

Potremmo dire ancora che alcuni episodi, di questa splendida saga, ci si sono piantati diritti nell'animo.

Potremmo parlare dello splendido lavoro svolto al basso, ed al contrabbasso, dal bravissimo Riccardo Fioravanti. O parlare del cameo di
Faso (ma si, proprio quel Faso) impegnato al basso in "Private Rooms". Oppure ancora, citare il bel lavoro svolto da Bebo Ferra alla chitarra e dai bravi violinisti presenti in questo disco.

Potremmo dire tante cose di questo disco, di questo lavoro, ma abbiamo il coraggio di scriverne solo una: "Luna" è il più bel disco che ci sia capitato di ascoltare da alcuni mesi a questa parte. Se la musica è arte, "Luna" è arte e Massimo Colombo è un grande compositore.
Pippo Panenero - Percussioni - aprile 2002
In ogni disco gli itinerari tracciati sono differenti e l'impronta sonora è data dalla presenza basilare di percussioni (senza batteria), archi, pianoforte e tastiere, contrabbasso e da un alternarsi di strumenti solisti che affrancano determinate "avventure" musicali.

Le percussioni offrono lo stimolo principale ed in questi dischi hanno collaborato tre illustri musicisti del settore: Daniele di Gregorio (Mondo), Jorge Gonzalez (Mondo e Sole) e Marco Fadda, che ha suonato in tutti e tre e che dell'ultimo è il principale ed unico responsabile ritmico. Anche Fadda naviga con le sue percussioni attraverso i mari ritmici di tutto il globo e per questo è diventato un elemento fondamentale del "World Ensemble".

G
li archi sono un'altro elemento costante dei tre lavori; si inseriscono attraverso i temi o sono protagonisti della scena con brani scritti appositamente per loro, musica da camera ad "esplorazione" libera, a volte un po' romantica: ma come si fa a non esserlo con degli strumenti così antichi?

Massimo Spinosa è l'esperto del virtuale, (ogni viaggio si compone anche di una parte sonora che si inventa con le macchine e con la fantasia). I suoni, gli effetti sanno creare stimoli diversi, fantastici, perché quando il nostro orecchio affronta l'ignoto reagisce in modo sorprendente.
I motori ritmici virtuali sono spesso parete integrante dei percussionisti in carne ed ossa e li stimolano per lunghi percorsi.
I campionamenti danno l'immagine più precisa: se ascolti una pecora non pensi ad una nave spaziale, e mi hanno aiutato a dirigere il pensiero ad un punto di partenza ben preciso, indico il via e poi lascio carta bianca all'ascoltatore.

I
l pianoforte è il mio strumento e a volte mi piace suonarlo da solo, in modo romantico ed ironico.
Le tastiere sono un "divertissment", snobbarle sarebbe sciocco: danno colore alla musica e un Do maggiore con un bel suono produce ancora il suo bell'effetto!

R
iflessioni sul "World Ensemble" a parte, mi domando ora: non sarebbe il momento di fare qualcosa anche dal vivo?
Massimo Colombo


 

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Data pubblicazione: 21/04/2002





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