Salve amici, eccoci ancora
qui a parlare
di armonizzazioni.
La decisione di trattare ancora l'argomento nasce dalla
necessità, a mio modo di vedere, di approfondire un argomento tanto bello
quanto delicato e fondamentale per arrangiare sezioni di fiati ed in modo
particolare di sassofoni. La prima disposizione (chiusa) è quella trattata nella
lezione precedente ed è
probabilmente la più bella e la più efficace tra i vari modi di armonizzare,
gli altri modi di disporre le voci sono i seguenti:
a) disposizione
stretta (*) : chiusa
b) disposizione
semi-lata : semi-aperta
c) disposizione
lata : aperta
d) disposizione
strettissima
e come brano da armonizzare per questa lezione ho scelto
per voi un vero pezzo di storia del jazz: Giant
Steps di John Coltrane, brano di
cui riporto a seguito lo schema armonico.
(*): questa è la disposizione trattata nella
lezione precedente (armonizzazione a 5
parti) quindi rimando alla suddetta lezione chiunque abbia, per qualsiasi
motivo, saltato la lezione precedente.
Giant steps (chords)
Disposizione
stretta (chiusa)
Tecnica adoperata in modo massiccio da
un po' tutti gli arrangiatori del periodo swing, è probabilmente la più
efficace e la più adoperata, almeno in un certo stile di arrangiamento. In
questa armonizzazione, come si evince chiaramente dall'esempio che segue (vedi anche lezione precedente) il
baritono suona sempre la nota del primo alto all'ottava inferiore.
Ottima in situazioni di special o parti
tematiche di una certa velocità, meno efficace nelle ballad dove hanno maggiore
impiego le due armonizzazioni che vedremo qui a seguire.
Ascolta MIDI
Disposizione
semilata (semi-aperta)
Questa tecnica nasce dall'armonizzazione
precedente e serve ad aprire leggermente la sezione. Infatti in questa
armonizzazione, come si vede nell'esempio, la seconda voce del blocco a partire
dall'alto è sistematicamente trasposta all'ottava inferiore.
Così facendo si da maggiore corpo a
tutto il blocco armonico e soprattutto si attenua qualche dissonanza, diciamo
che per andare sul sicuro questa è forse l'armonizzazione meno rischiosa e
che si presta bene un po' a tutti i tipi di brani (up, medium, ballad), magari alternando anche parti con la
disposizione stretta.
Ascolta MIDI
Disposizione
lata (aperta)
Se ci viene voglia di disporre le voci in modo ancora più
largo, conferendo in questo modo grande corposità alla sezione (*) allora
adoperiamo questa disposizione che viene per l'appunto usata soprattutto nelle
ballads, per due motivi principali:
a) sonorità
fortemente drammatica e profonda
b) possibilità
di piccoli movimenti di voci all'interno della sezione
Questo tipo di armonizzazione è altresì
fortemente sconsigliata per brani veloci, proprio la sua corposità ed il suo
peso rischiano di farla impantanare.
(*): attenzione a non
scendere mai troppo in basso con l'altezza dei suoni, si rischia di appesantire
a tal punto la sezione da renderla sgradevole all'ascolto.
Ascolta MIDI
Disposizione
strettissima
Questa armonizzazione al contrario della
precedente è poco adatta a brani lenti poiché la sua caratteristica principale,
l'estrema vicinanza delle voci, la rende tanto ricca armonicamente quanto
dissonante (*).
A differenza delle due armonizzazioni
precedenti, entrambi derivate dalla prima, in questa armonizzazione facciamo in
modo che tutto il blocco sia racchiuso in un intervallo di:
a) sesta
maggiore
b) sesta minore
(rara)
c) settima
minore
d) settima
maggiore (occasionale)
Naturalmente armonizzeremo la sezione
con tutte note che siano quanto più è possibile comprese nell'armonia
dell'accordo, del resto già una posizione così stretta di suo crea molta
tensione. E' bene fare un uso consapevole e parsimonioso di tale
armonizzazione, è ottima come effetto di contrasto ma può stancare facilmente.
(*): il termine non è riferito a reali
dissonanze comprese nel blocco ma agli intervalli di seconda maggiore e
semitoni incastrati tra le varie voci, che producono un effetto tanto
accattivante se eseguito con la giusta intonazione e velocità quanto sgradevole
se eseguito da una sezione non perfettamente intonata e ad una velocità
medio-lenta.
Ascolta MIDI
Possibilità timbriche
Tutto questo discorso, affrontato per i
sassofoni, naturalmente può e deve essere ampliato ad altri strumenti
soprattutto per effetti sonori particolari.
A seconda dei casi relativi ad altezze o
ad effetti sonori possiamo adoperare vari tipi di sostituzioni, come per
esempio:
a) sostituendo
un clarinetto al primo sax-alto (adoperata
molto da Glenn Miller), molto efficace in posizioni aperte
b) adoperando
una sezione con il soprano e senza i baritono S-A-A-T-T aggiunge versatilità e brillantezza alla sezione
c) sostituendo
due clarinetti al posto dei due sax-alto (adoperata
molto da Sammy Nestico), la sonorità è assolutamente morbida e piacevole
però perde di forza quindi è consigliabile usarla o in ballad o in background
come sostegno armonico ed è sicuramente da evitare in parti di responsabilità
per la sezione
Cari amici con questo approfondimento
necessario e dovuto sull'armonizzazione a cinque parti spero di essere stato
sufficientemente chiaro ed esauriente.
Naturalmente queste armonizzazioni, in
cui più per comodità che altro ho adoperato i sax, è utilizzabilissima per
organici misti di sax trombe ecc. Un tipo di organico eccellente è per esempio:
tromba, sax alto, sax tenore, sax baritono, trombone, anzi
questa sezione ha
senza dubbio una estensione maggiore di una sezione di soli sax ed anche
maggiori possibilità timbriche.
Lascio comunque a voi la curiosità di
sviluppare armonizzazioni nuove con altre combinazioni timbriche, alla prossima
e buon arrangiamenti a tutti.
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Data pubblicazione: 31/05/2001
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