Una
grande artista con un'imponente carica spirituale e musicale. E' questa
Dianne Reeves.
Nella cornice dello splendido
Teatro delle Muse (Ancona)
sabato 16 novembre, la grande
cantante ha entusiasmato gli animi degli ascoltatori/spettatori regalando il
ricordo di un concerto che difficilmente si perderà nel tempo.
La performance, durata quasi due
ore, ha alternato una serie di standards jazz ad alcune songs scritte dalla
stessa cantante. I brani, eseguiti ed arrangiati in maniera assolutamente
originale, hanno dato la dimensione quello che è l'universo musicale di questa
artista, ovvero una fusione convincente ed estremamente elegante tra jazz,
latin, funk e blues.
Dianne
ha saputo offrire momenti di grande intensità emotiva legata all'interpretazione
di standards come MISTY,
e di quell'indimenticabile YOU GO
TO MY HEAD, dove la voce in solo
ha disegnato raffinati intrecci sonori esaltati dal suo timbro caldo, possente e
vivo di contralto. Il suo fraseggio ha mostrato quella maturità vocale che oggi
riusciremmo ad ascoltare solo dalle registrazioni delle grandi cantanti del
passato e mi riferisco ad Ella Fitzgerald, a Carmen McRae, a Sarah Vaughan, a
Betty Carter. Un raffinato gusto nella scelta delle note da cantare e
soprattutto nell'intenzione ritmica, hanno mostrato in fine, più di ogni altro
carattere, la levatura dell'artista.
Grande è stata anche la
partecipazione emotiva negli assoli degli standards
LULLABY OF BIRDLAND
e
FASCINATING RHYTHM,
in cui l'artista si è espressa con uno scat particolarmente coinvolgente
e trascinante. Nella coda del concerto l'atmosfera è diventata davvero
incandescente, qui l'artista ha duettato con il batterista Gregory Hutchinson
sulle note di THAT'S ALL,
a cui è seguito un latin, SHOW ME
YOUR HEART, in cui Dianne ha
coinvolto il pubblico in un divertente momento di improvvisazione collettiva.
Il bis non si è fatto attendere.
Alla mezzanotte Dianne esce ancora una volta sul palco e ci regala uno
straordinario TESTIFY.
Le parole di questa song sono della cantante e sono lo specchio di quello che è
il suo universo religioso ed umano. Parole che descrivono quei momenti in cui ci
sentiamo soli al mondo, e perdiamo ogni forza per reagire, è lì che si risveglia
il nostro rapporto con Dio, ed lì che ci risvegliamo anche noi.
Grazie Dianne per tutto quello
che ci hai dato in questa notte, e grazie per quello che in futuro ci darai!
CINZIA ERAMO
P.S. Volevo ringraziare Jazzitalia nella
persona di Marco Losavio e l'organizzazione dell'Ancona Jazz Festival per avermi
regalato il sogno di conoscere Dianne Reeves, e ringraziare Benedetto Ventrelli
e Antonio Paccione per il loro sostegno morale e per aver percorso con me 1000
Km in una giornata solo per incontrare LEI! Grazie.