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Jon Hendricks & Company
Blue Note, New York - 21 agosto 2005
di
Rodney A. Suarez

foto Rodney Suarez

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LHR Redoux:
Jon Hendricks
on Vocals
Judith Hendricks
on Vocals
Joel Hazard
on Vocals

The Jon Hendricks Trio:
Peter Michelich
on Piano
Neal Miner
on Acoustic Bass
Andy Watkins
on Drums

Jon Hendricks, una leggenda del jazz e vincitore di 7 Grammy Award, si è esibito in un breve set accompagnato da un trio di piano, basso e batteria. Il trio ha aperto la serata con un brano swingante in cui ogni elemento si è prodotto in soli che hanno catturato l'attenzione degli ascoltatori. L'intento del brano era quello di riscaldare la sala prima di introdurre Mr. Hendricks. L'esibizione del trio è stata un esempio di grande interplay tra i musicisti, caratteristica prevalente durante tutto il concerto.

Jon Hendricks, che ha 83 anni, è stato coinvolto nel mondo del jazz più o meno dalla nascita. E' citato come il padre del "vocalese", uno stile di composizione vocale che utilizza le parole su interi soli e orchestrazioni di standards della musica jazz. E' diverso dallo "scat" che consiste invece nel cantare sillabe no-sense eseguendo delle improvvisazioni al volo, come un qualsiasi courtesy by Rodney Suarezaltro strumento musicale. Il "vocalese" è stato inizialmente introdotto da cantanti come Eddie Jefferson e King Pleasure, ma Jon Hendricks ha perfezionato quest'arte soprattutto attraverso il famoso gruppo vocale LH&R, vale a dire: Dave Lambert, Jon Hendricks e Annie Ross. Essendo il principale paroliere del trio, Hendricks ha composto i testi di innumerevoli parti di standard eseguiti da famosi musicisti come Miles Davis, Count Basie, Duke Ellington, Art Tatum, Benny Golson e tanti altri che sarebbe troppo lungo citare.

Dopo il brano iniziale del trio, quindi, Jon Hendricks è presentato al pubblico che risponde con un caloroso applauso. Ricordandomi di averlo visto circa 20 anni fa, ho notato che sul palco possiede ancora lo stesso entusiasmo e la stessa esuberanza di allora. Hendricks comincia con una composizione originale dal titolo Feed Me che ha una parte introduttiva molto simile ad un brano del periodo degli LH&R dal titolo Home Cookin', una composizione di Horace Silver di cui Hendricks ha composto il testo. Alla partenza del solo del piano, non si può non notare quanto Jon Hendricks fosse attento a ciò che accade sul palco, sorridendo con ammirazione per alcune linee particolarmente liriche suonate da Peter Michelich.

Successivamente, il clima viene avvolto dalla bossa nova con due composizioni. La prima, Tell Me the Truth, comincia in stile bossa nova ma prosegue poi in un crescendo di R&B, fusion, suoni avanguardistici, che riportano alla mente ciò che Miles Davis o Herbie Hancock hanno fatto negli anni '70, prima di ritornare ad una sottile e dolce bossa nova. Hendricks ha introdotto il brano dicendo che sebbene sia stato scritto molti anni fa le parole sembrano come se fossero state scritte oggi - un commento ai problemi attuali. Il secondo brano, Estate, presente sull'album Freddie Freeloader, è una movimentata bossa nova che crea un clima molto bello e rilassante. Il modo di cantare soffuso di Hendricks è puntuale, mai autoritario, supportato molto bene dal piano. Senza dubbio offre all'atmosfera la sensazione della presenza di Antonio Carlos Jobim.

Hendricks parla con il pubblico, ricordando giorni passati e un recente premio ricevuto in Francia – La légion d'honneur, il loro premio più prestigioso, per la sua partecipazione all'invasione della Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale.

In linea con la Seconda Guerra Mondiale, Hendricks esegue una composizione di Benny Golson dal titolo Blues March. L'intro eseguito dal batterista, Andy Watkins, che ricorda lo stile di una marcia eseguita da una banda militare, offre un supporto ideale al classico vocalese che Hendricks ha composto per questo standard. Esegue poi un solo in stile scat che inizia lentamente ma cresce rapidamente fino ad un fulmineo insieme di sillabe che dicono al pubblico "I can do that too". Nel momento in cui è la volta del solo di piano, Hendricks sembra ancora una volta intento ad ascoltare ogni nota del pianista. Poi offre al pubblico una sorpresa eseguendo uno scat emulando il contrabbassista, suonando il basso "nel vuoto" e cantando le note come se le stesse suonando effettivamente. Ha eseguito qualcosa di simile su un classico degli LH&R chiamato Swingin' 'Till the Girls Come Home, dove suona un solo di scat emulando il suono del basso così come è suonato da cinque differenti contrabbassisti dell'epoca bebop. Che sorpresa! Il tutto come preambolo al solo del bassista. Posso solo immaginare che Neal Miner stesse pensando, "Come posso seguire dopo tutto questo?"...

Hendricks poi parla delle sue radici in Toledo, dei suoi inizi con Art Tatum, di come stia attualmente insegnando come professore di Jazz e Vocalese all'Università, di come ha messo insieme un orchestra di vocalist chiamata Vocalstra. Ha inoltre spiegato di come voleva creare il disco degli LH&R Sing a Song of Basie cantando le parti di tutti gli strumenti dell'Orchestra di Count Basie e contando su sovraincisioni per ottenere i suoi intenti, ma non vi è riuscito, per circostanze oltre il suo controllo.

Come parte dei suoi ricordi dell'LH&R, Hendricks ha nuovamente sorpreso il pubblico presentando una nuova versione del trio chiamata LHR Redoux. Ha condotto sul palco sua moglie, Judith Hendricks, che ha sostituito Annie Ross, e Joel Hazard, che ha sostituito Dave Lambert. E' stata una reintroduzione dello stile vocalese courtesy by Rodney Suarezcreato, rivoluzionato e dominato dall'originale LH&R. Il trio ha swingato perfettamente su Take The A Train di Ellington. Se aveste chiuso gli occhi, avreste potuto ascoltare Duke seduto al piano con la sua sezione di fiati suonare con maestria la melodia e i soli di questo brano. Chi scrive si augura che l'LHR Redoux vada dritto in studio per immortalare questo sound su di un disco che possa così durare nel tempo.

L'LHR Redoux poi canta Everything Happens To Me, un brano registrato da Sinatra negli anni '40 con la Tommy Dorsey Orchestra, e purtroppo chiude il set con Avenue C di Count Basie. Entrambi i pezzi mostrano la capacità di scambio che c'è tra i tre vocalist. E' stata una sorpresa ascoltare Judith, come se stesse cantando sui dischi di Hendricks degli anni '80. Joel Hazard è dotato di una straordinaria estensione vocale che gli consente di prendere note da baritono e portarle fino agli acuti. LHR Redoux è certamente uno straordinario e squisito tributo alla grande tradizione vocale avviata dagli LH&R.

Crogiolandosi negli applausi e nell'adorazione del pubblico, Jon Hendricks dimentica (non di proposito, ovviamente) di presentare i musicisti della band, ma rimedia rapidamente tornando di corsa sul palco e chiedendo all'ingegnere del suono di riaprire il microfono. Presenta i musicisti uno ad uno, sottolineando che la sua band suona con lui da ben 13 anni. Sebbene i musicisti non si erano contrariati per questa mancanza, è sempre positivo essere riconosciuti. Questo è un aspetto che Hendricks non ha mai dimenticato e che lo ha aiutato durante la sua vita e carriera.

Personalmente, gli auguro di tornare ancora molte volte e, guardando artisti come Hendricks, ho realizzato che la musica ci mantiene vivi e se continuiamo ad abbracciarla e a partecipare attivamente, non affonderemo facilmente o velocemente. Dopo il concerto ho incontrato Mr. Hendricks e gli ho mostrato il CD dello straordinario lavoro fatto scrivendo i testi dell'intero album Vocalese dei Manhattan Transfer. Mentre mi autografava le liner notes ha ricordato un aneddoto riguardo una foto nel libretto e di come fosse originariamente tra le foto semi-serie, fatte non con l'intento di essere pubblicata. Ricorda che egli stava raccontando una barzelletta pertanto tutti cominciarono a ridere proprio mentre fu scattata la fotografia. Il sorriso che ha sempre sul suo volto descrive tutta la gioia che ha e che continua ad avere.







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Data pubblicazione: 08/10/2005

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