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The Billy Bros. Jumpin' Orchestra

The Cotton Club, Roma, 14 maggio 2011
di Alceste Ayroldi





Il jazz ha mille sfaccettature (anche qualcosina in più) e, ancor più oggi, è animato da un flusso di idee capace di creare figure oblique e sofisticate, particolarmente interessanti. Una matrice accomuna tale evoluzione, tanto inevitabile quanto fondamentale: lo swing. Quell'oscillazione fattasi verbo in una composizione di Jelly Roll Morton del 1907 (Georgia Swing) e che principia il jazz e lo caratterizza. Il Cotton Club di Roma mantiene ferma la tradizione, che preserva con particolare gusto, tatto e cura dei particolari, grazie all'attenta direzione di Carlo Mezzano e della ben nota vocalist e attrice Minnie Minoprio. E tanto è lo swing che trasuda da ogni dove – arredi compresi -, che il club è meta delle scuole di ballo che coltivano l'amore per le rapide cadenze del charleston, shag, balboa, boogie-woogie, cakewalk, lindy hop.

La sala ristorante è ben gremita e, cosa che accade sempre più di rado, il concerto ha inizio solo al termine della cena, così permettendo ai musicisti di esibirsi senza antipatiche interruzioni o siparietti di basso profilo.

The Billy Bros. Jumpin' Orchestra è uno di quegli ensemble che ti stordisce per il procelloso andamento ed una presenza scenica di rilievo. La leadership è di Maurizio Meterangelo, alias "Big Daddy", impegnato alla voce, contrabbasso e arrangiamenti del repertorio della band, che ha all'attivo quattro album a far data dal 1999. Il nickname è per tutti: Mario Gilardi, in arte Mr. 88, al pianoforte; Pierluigi Zappacosta (Mr. Scat Cat) alla batteria, Andrea Silvestri (Mr. Gerry Malaga) al sax baritono, Alberto Grossi (non "ribattezzato") al sassofono tenore, Alessandro Di Fonso (Mr. Al Coltrain) al sax alto e voce, Palmiro Del Brocco (Mr. Bel-Hair) al trombone e Alexander Tuchkov (Mr. Louis Terza) alla tromba e voce. Una vera e propria macchina da swing, jumpin'jive, rhythm & blues che sciorina ventidue brani (almeno quelli contati e salvo errori od omissioni) e circa due ore di "impulso vitale" di quelli che fanno agitare arti inferiori e pollice vs.indice.

L'impatto sonoro è quello delle grandi orchestre nere degli Anni Quaranta, cenestesico. Un ventaglio che apre le porte anche allo swing italiano con Musetto di Domenico Modugno, Ba-ba baciami piccina di Alberto Rabagliati, Parlami d'amore Mariù - Ennio Neri e Andrea Bixio gli autori, ma legata all'indimenticabile voce di Vittorio De Sica nel film Gli uomini, che mascalzoni – qui arrangiata à la Carosone. Per chiudere con Tu vuò fa' l'Americano e tributare il grande maestro napoletano. The Billy Bros. abbraccia una swingante forbice temporale di circa trent'anni, scartabellando nel songbook di Count Basie con Shorty George, dall'esecuzione stringata, sobria e convincente e Swing Brother Swing; in quello di Harold Arlen e Ted Koehler con Stormy Weather, ben rinfrescata nella cesellatura dei motivi orchestrali. Pesca nel carniere di Billie Holiday con Love Me Or Leave Me ed in quello di Peggy Lee con le note di Why Don't You Do Right?, fatta conoscere ai più (ed in altra versione) dal celebre film "Chi ha incastrato Rogger Rabbit", nella nostra scena interpretata dalla vocalist Roberta Bevilacqua (alias Drinkwater, ovviamente) con notevole estensione, ottima pronuncia ed una grande carica di armonici.

Non mancano le composizioni originali, sempre a tema, che impiattano l'ironia musicale del gruppo: La confraternita del chianti e la bella Swing Swing Swing, dai rapidi cambi di metrica. La ritmica è impeccabile, con particolare riguardo alla punteggiatura dosata con vigore dal batterista Pierluigi Zappacosta. Maurizio Meterangelo è il padrone del palco, con la sua voce ferma e perfettamente modulata ed una velocità esecutiva ed un timing inesorabile al contrabbasso. La front-line dei fiati è un ratpack perfetto, anche nei cori e nelle divagazioni. Un particolare proscenio meritano il contraltista Alessandro Di Fonso, che palesa ottime capacità di bopper e Alexander Tuchkov, bella e simpatica voce e trombettista dall'esecuzione potente, costantemente appoggiata sul tempo.

Il 18 giugno si replica, con la partecipazione della suadente voce di Minnie Minoprio.






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Video:
Kristina Granata 4et Cotton Club.wmv
Kristina Granata 4et 17/05/2012Cotton Club RomaKristina Granata, voiceCinzia Gizzi, pianoRenato Gattone, bassLucio Turco, drumsEasy to love...
inserito il 19/05/2012  da - visualizzazioni: 5916


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Data pubblicazione: 11/06/2011

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