Chiassomusica
2006
Abdullah Ibrahim
Senzo – Ancestor
mercoledì 22 marzo, Chiasso (CH)
di Patrizio Gianquintieri
Foto di P.& B. Gianquintieri
C' è stato qualcosa di magico l'altra sera al Teatro Nuovo di Chiasso....Avevo
partecipato lo scorso anno al concerto tenuto dal Maestro all'Anfiteatro Fausto
di Terni nel corso del TerniinJazzFest#5 e l'atmosfera fu quella tipica di
tutti i concerti di Mr.Abdullah Ibrahim: magnetismo, spazi senza fine, colori
vellutati, suoni che spaziando nell'etere riconducono sempre alla sua Grande Terra;
un caledeoscopio di note che inebriano la mente.
Ma
l'altra sera a Chiasso c'è stato qualcosa di più. Ho sentito Ibrahim ancor
più innamorato, se così si può dire, della sua terra, come se rivivesse con maggior
intensità e nostalgia i suoi pensieri. Forse ha rivissuto l'attimo di quel lontano
1962 all'Africana Club di Zurigo, tappa fondamentale
della sua vita artistica, che lo ha portato alla ribalta europea. Quella sera il
Dollar Brand Trio (con Johnny Gertze al contrabbasso e Makaya Ntshoko
alla batteria) folgorò il grande Duke Ellington tanto che volle produrne
subito il primo disco per la Reprise Records (Duke Ellingtong presents
the Dollar Brand Trio). Ecco, forse con questo ricordo nella mente, ha voluto
l'altra sera dare e dire un grazie particolare alla terra Svizzera che è stata importante
testimone di una carriera intensa e luminosa.
Come sempre il concerto ha assunto una dimensione orchestrale, le sue
melodie hanno raggiunto tali slanci lirici da assurgere a momenti quasi mistici.
Quanta gente ho visto sprofondata nella poltrona quasi come se volesse isolarsi
dal resto del mondo; gli occhi socchiusi, totalmente ipnotizzati nel vivere la magia
di quelle note. Attimi in cui sentivi la grande pianura scorrere sotto i piedi ed
altri in cui immerso nei silenzi delle notti stellate ne potevi udire i brusii e
le urla. Attimi impercettibili il più delle volte all'orecchio umano ma non certo
all'anima di Ibrahim.
La sua musica è senza limiti: dalle linee Ellingtoniane di colpo ti senti
cullato nel più puro classicismo; poi ecco la tradizione araba e le ballate tipiche
del Capo per poi rientrare sommessamente nella grande tradizione il tutto senza
mai abbandonare gli antichi ritmi della sua Grande Africa.
Come sempre l'esibizione è senza soste. Una lunga 'suite' di inni, di
ballate e di meditazioni, di melodie senza mai cadere nel mielismo, senza urla di
ribellione. Un dolce canto, un inno alla speranza, alla libertà, alla giustizia:
i suoi sogni. All'ultima nota il teatro rimane in silenzio per poi esplodere in
un'ovazione indescrivibile.
Alla fine, nel suo camerino una stretta di mano, un lieve abbraccio, senza
una parola…..ancora avvolto nella sua ultima nota.
Thank you Mr. Ibrahim and thank you Chiasso (ed un grazie particolare
a Tiziana Conte dell'Assessorato alla Cultura del comune di Chiasso. Spettacolo
degno della miglior tradizione; organizzazione e ospitalità impeccabili).
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Data pubblicazione: 24/04/2006
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