PIEMONTE D’ISTRIA (Zavrsje-Croazia): ROGAZIONI - Settimana del turismo musicale Organizzazione: Franco Biloslavo (Comunità di Piemonte d'Istria, Trieste)
Suggestivi echi nella natura riecheggeranno tra vallate e antichi sentieri del territorio di Piemonte d’Istria, frazione di Grisignana (Croazia), palcoscenico naturale di straordinaria bellezza con interventi musicali del trombettista Mario Fragiacomo che con il suo flicorno arriverà nei punti più panoramici ed incantevoli sfruttando echi e riverberi naturali. Uno scenario unico tra chi ascolta e i paesaggi raggiunti a piedi dagli amanti delle camminate tra i boschi dell’Alto Buiese. Partenza ore 9.30 da Piemonte d’Istria. Sosta alle ore 13.00 presso la chiesetta di campagna di San Pietro per l’intermezzo musicale di Thomas Bulzis (violoncello) e Leonardo Badila (viola) e pranzo tra i boschi. A seguire attorno alle ore 17.00 circa presso il Centro culturale di Piemonte d’Istria esibizione del gruppo folk istriano “Vruja” di Capodistria.
Passo dopo passo alla conquista di un concetto. Le Rogazioni in Istria, il 25 aprile, sono una tradizione antica, in questi giorni si pregava nelle chiese e cappelle fuori le mura affinché la benedizione divina liberasse i campi ed il mare da fulmini e tempeste. Scampagnate per sentieri in terra ferma e verso le isole con le barche nelle città di mare, coinvolgevano tutti, in una festa propiziatoria per le messi e la pesca. La zona interessata è lontana da centri abitati numericamente importanti, le località, grandi e piccole, sono caratterizzate da un abbandono che è assurto a simbolo dell’esodo da questa terra, case diroccate, implose, macerie della storia del Novecento in quell’Alto Buiese di colline tormentate di indicibile bellezza che tormenta i sogni di chi vi è nato o vi appartiene in vario modo. Perché? Per il fatto che tanto degrado genera sofferenza, nel vedere scomparire una civiltà che gli anziani ricordano vitale, palpabile, piena di passione. Una terra difficile ma per certi versi magica, trattiene le persone, chi vi arriva s’innamora, chi passa si pone mille domande sulle motivazioni di un abbandono che oggi non ha più ragione di esistere se non fosse per situazioni ancora inevase, proprietà indefinite, contenziosi sul passaggio dei beni nazionalizzati, restituzioni ancora in attesa di una definitiva sentenza. E allora, terminata l’epoca della contrapposizione diretta, ricomposto il dolore, quale rapporto delle nuove generazioni, di chi affonda le proprie radici in questa terra, con il mondo dei piccoli paesini del territorio. zona interessata è lontana da centri abitati numericamente importanti, le località, grandi e piccole, sono caratterizzate da un abbandono che è assurto a simbolo dell’esodo da questa terra, case diroccate, implose, macerie della storia del Novecento in quell’Alto Buiese di colline tormentate di indicibile bellezza che tormenta i sogni di chi vi è nato o vi appartiene in vario modo. Perché? Per il fatto che tanto degrado genera sofferenza, nel vedere scomparire una civiltà che gli anziani ricordano vitale, palpabile, piena di passione. Una terra difficile ma per certi versi magica, trattiene le persone, chi vi arriva s’innamora, chi passa si pone mille domande sulle motivazioni di un abbandono che oggi non ha più ragione di esistere se non fosse per situazioni ancora inevase, proprietà indefinite, contenziosi sul passaggio dei beni nazionalizzati, restituzioni ancora in attesa di una definitiva sentenza. E allora, terminata l’epoca della contrapposizione diretta, ricomposto il dolore, quale rapporto delle nuove generazioni, di chi affonda le proprie radici in questa terra, con il mondo dei piccoli paesini del territorio. Tratto da un articolo di Rosanna Turcinovich Giuricin
https://www.facebook.com/events/206936976475926/
|