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 Asuma Brazilian Quartet: effetto sorpresa con la poesia di Ivan LinsE' approdata anche a Torino la data del tour invernale degli Asuma Brazilian Quartet, ospiti il 23 dicembre scorso delle Officine Bohemien. Un pubblico gremito, quello degli affezionati, che attendeva con ansia il loro arrivo nel capoluogo piemontese e che non ha nascosto un pizzico di invidia, magari da parte dei più infervorati, nei confronti di quelle città italiane che, dal debutto di ottobre ad oggi, hanno avuto l'onore di conoscere per primi il loro nuovo spettacolo, come descritto nel lungo elenco di date riportate scrupolosamente sulla brochure esplicativa della band. Si è più volte detto quanto la musica degli Asuma sia un'accurata tensione di partiture solide, dove la sperimentazione si presenta come tracciato fitto di una confortevole tela su cui poggiano prevelentemente gli arrangiamenti a piena voce di Enzo Antonicelli e la suprema cura del pianoforte umorale ed intenso di Fabio Gorlier, un binomio “old fashion” ma allo stesso tempo estremamente moderno.
 Se è pur vero che, con questa garanzia, inutile sarebbe stata qualsiasi tipo di evoluzione, a soli 5 anni dall'esordio, col nuovo spettacolo l'effetto sorpresa invece è arrivato, sorprendentemente, travolgendo un pubblico che fino a ieri aveva conosciuto la band con una configurazione musicale più jazzy e che ora si ritrova a dover fare i conti con un sound nuovo, eclettico ed estremamente maturo.
 Intanto la scelta dell'autore, Ivan Lins, un poeta da raffinatezza pentagrammata, che ha saputo unire melodie orecchiabili ad armonie ricche e sofisticate e che il quartet ha saputo diligentemente rielaborare sottolineando l'importanza di essere sempre innovativi rispetto al marchio di fabbrica.
 Così come innovativa è stata la mutevole ed imprevedibile voce di Enzo Antonicelli, già facoltosa di preziose espressività timbriche, che per l'occasione ha sfoggiato anche un'inedita versione “black soul” di grande effetto, completando la sua esegesi di stile in piena consonanza con l'ingegnoso pianoforte di Fabio Gorlier, la cui diteggiatura si è più volte liberamente aperta in attraenti e sofisticati assoli, e la pregevole e robusta partitura ritmica generosamente offerta dal basso di Alessandro Fassi e dalla batteria di Max Simini.
 Torino sarà nuovamente pronta ad eleggere gli Asuma in primavera, con la data conclusiva di questo fortunatissimo tour, che prima di allora avrà avuto modo di sorprendere il pubblico di Biella, Ferrara, Modena, Lugano, Trento, Vicenza e Milano.
 
 Luigi Benedetto per jazzitalia.
 
 
 
 
 
 
 
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