Franco D'Andrea ‘70
Revealing The Essence
Franco D'Andrea festeggia nel 2011 il suo settantesimo compleanno con un tour
nei più importanti festival e jazz club d'Italia, e con la premiazione come Musicien
Européen de l'année 2010 da parte dell'Académie du Jazz de France. In uscita, il
14 febbraio, il suo nuovo cd, Sorapis, per la label El Gallo Rojo.
Calendario 2011: Jesi, 13 febbraio – Teatro Studio "Valeria Moriconi"
ore
19.00:
Franco D'Andrea Piano Solo Jazz I Love; Bergamo 21 febbraio,
Società del Quartetto di Bergamo /Auditorium della Libertà, ore 21.00: Franco
D'Andrea Solo The Monk Variations; Rimini, 9 marzo, Teatro degli
Atti: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas; Bollate (MI), 10 marzo,
Teatro Splendor: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas: Ferrara,
11 marzo, Torrione Jazz Club: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas;
Trento, 14 marzo, Itinerari Jazz/Auditorium Santa Chiara: Three feat.
Han Bennink + Franco D'Andrea Quartet; Genova, venue tba, 6 aprile: Franco
D'Andrea Piano Solo, The Monk Variations; Siena 26 luglio, Siena Jazz:
Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas; Ospedaletti (IM), 4 agosto,
Jazz sotto le stelle: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas; Vittoria
(RG), 4 giugno, Festival Vittoria: Franco D'Andrea Quartet; Lagarina (TN),
agosto (data tba), Lagarina Jazz Festival: programma a carta bianca, in definizione.
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« Il jazz è continua ricerca » – Franco D'Andrea
Milano, 19 gennaio 2010 - E' con un tour di concerti nei festival e nei jazz club
più importanti d'Italia e con la premiazione come Musicien Européen de l'année
2010 da parte della Académie du Jazz de France che Franco D'Andrea
festeggerà, nel 2011, il suo settantesimo compleanno, in uscita anche un
nuovo cd, Sorapis, per la label El Gallo Rojo, il 14 febbraio.
Concerti in veste solistica, in trio e in quartetto, con ospiti preziosi quali il
trombettista Dave Douglas nel quartetto e il percussionista Han Bennink
nel trio, Three, si susseguiranno lungo tutto l'anno, dando modo agli estimatori
del grande pianista e compositore di fare il punto sulla sua attività, ad inizio
decennio, oltre che a tutti gli appassionati di jazz e di buona musica di assaporare
o scoprire l'essenza della sua musica.
François Lacharme, attuale presidente del'Académie du jazz de France ha motivato
l'attribuzione del prestigioso riconoscimento, consegnato a D'Andrea dalle mani
di Jean-Luc Ponty, il 12 gennaio al Théâtre du Châtelet, con le seguenti parole:
« Ho scoperto Franco D'Andrea a Siena, alla fine degli anni Ottanta, e, celata sotto
la discrezione del D'Andrea uomo, l'ancora maggiore discrezione con la quale l'artista
andava nobilitando la musica per pianoforte moderna. Franco D'Andrea è per me
il perfetto esempio del ricercatore che trova: che si tratti del suo modo unico
di sublimare una melodia, aggiungendovi elaborazioni scintillanti, senza mai abbandonarne
la linea originaria, o la sua capacità di "orchestrare" con naturalezza la parte
pianistica riuscendo, senza riccorrere a effetti speciali, ad aprire lo spettro
dei timbri insito nella partitura pianistica. Infine, una particolarità – che potremmo
finalmente definire "dandreismo" – che consiste nella capacità di saper entrare
nel regno dell'astrazione senza rinunciare al lirismo, difficilmente ascrivibile
soltanto alle sue origini italiane. L'Académie du Jazz ha deciso che era tempo d'onorare
un'artista che non si è mai seduto sugli allori, che pure gli sono stati attribuiti,
nella leggenda del jazz; ha quindi voluto celebrare, in quest'inizio d'anno,
un grande creatore di jazz europeo. »
Franco D'Andrea è infatti noto per la sua capacità cogliere il cuore di un'idea
musicale, che svela lentamente, attraverso strategie di destrutturazione tematica
imprevedibili e al contempo rigorose. Capisaldi della poetica musicale, l'estrema
coerenza nello sviluppo della composizione o nell'improvvisazione, assieme
alla profonda conoscenza del repertorio del novecento, non solo jazz. Non
a caso, egli ha scelto come partner, quest'anno, due musicisti che a questa stessa
consapevolezza musicale devono la sua stima: Dave Douglas, che sarà ospite
del Quartetto (composto, oltre che da D'Andrea, da Andrea Ayassot al sax
alto, Aldo Mella, al contrabbasso e Zeno de Rossi alla batteria),
e Han Bennink, per il suo Trio, Three (composto da Mauro Ottolini
al trombone e Daniele D'Agaro al clarinetto). « Dall'epoca del nostro primo
incontro, a Merano, ad oggi, ho avuto modo di scoprire in Dave Douglas, oltre
che una bella persona, un musicista estremamente versatile e preparato, che
trae dalla sua vasta conoscenza musicale la capacità di fare vita nell'"adesso"
del jazz a idee musicali di provenienze storico-culturale molto eterogenee. E in
questo senso, ammiro molto anche Bennink, conosciuto meglio a Siena, nell'ambito
dei seminari jazz che dirigo. Han conosce perfettamente l'intera storia della batteria,
da Baby Dodds e Zutty Singleton ai nostri giorni e sa riattualizzarla con grandi
originalità e ironia.»
I progetti di Franco D'Andrea, inesorabilmente volti verso il futuro, mantengono
saldamente ancorate le loro radici nella tradizione jazzistica. Il raffinato
interplay tra i musicisti dei suoi ensemble, il continuo alternarsi e talvolta
l'amalgamarsi dei colori, intessuti ad episodi di ricerca astratta, sono la
matrice delle storie musicali sempre diverse che D'Andrea, a capo dei suoi progetti,
restituisce nelle performance concertistiche.
Il Quartetto « organico ideale per sviluppare nuova musica, racconta D'Andrea,
perché contiene gli strumentisti adatti, dotati di creatività e spinta innovativa
» alterna brani brevi, allusivi e composizioni nelle quali il dato tematico si configura
come un lungo ostinato che continua a mutare e ad agire anche nel cuore dell'improvvisazione.
Nato dalla crasi di due formazioni ideali, il "colore" della band (il riferimento
sono i Hot Five di Armstrong) e il minimalismo "pianocentrico" del trio "classico",
Three «Questo trio contiene in sè l'essenza del suono di una banda alla quale
si amalgama l'"orchestralità" pianistica. La musica si sviluppa tra riff, poliritmie,
contrappunti improvvisati, astrazioni contemporanee e sonorità talvolta ispirate
al "jungle style" ellingtoniano. »
Tra i programmi dei concerti in veste solista, che attingeranno al vasto repertorio
dell'artista (ben oltre i confini della già imponente produzione discografica, da
Nuvolao e Dialogues with Super –Ego /Es a Blues on my mind): The Monk Variations,
in cui D'Andrea invita ad accompagnarlo all'incontro, dalle conseguenze imprevedibili,
con i weird chords del "santone pazzo" del jazz. « Penso che Monk rappresenti tutto
quello che il jazz ha di più peculiare e affascinante, dice D'Andrea: la sua musica
affonda le radici nella tradizione più antica ed allo stesso tempo ancora oggi ha
da dirci cose sul futuro. » Di Into the Mistery, un programma chiave
della poetica dell'artista, D'Andrea racconta: « In genere il solista che improvvisa
ha molti tasselli del mosaico pronti. Nel mio caso possono essere composizioni originali
o anche brani dei miei autori preferiti - Kid Ory, George Gershwin, Duke Ellington,
Billy Strayhorn, Thelonious Monk, Lennie Tristano, John Coltrane - col profumo che
le varie ere del jazz a cui appartengono portano ancora oggi con sé. Ma la trama
finale è tutta da inventare, ogni sera, e qualche volta suonando, può venire
alla luce un elemento musicale nuovo, non conosciuto, di cui non sono chiare le
implicazioni. Accettare il confronto con questo nuovo elemento significa, in
un certo modo, aprirsi un varco verso il mistero…"into the mystery".» Tra i programmi
del tutto originali e quasi inaspettati, Tre Improvvisazioni su il film Safety
Last di Harold Lloyd, in cui il musicista mette in musica un classico del
"silent", tra ironia e devozione, quale solo un fine conoscitore dell'"esprit du
temps" riesce a fare.
Calendario 2011: Jesi, 13 febbraio – Teatro Studio "Valeria Moriconi"
ore
19.00:
Franco D'Andrea Piano Solo Jazz I Love; Bergamo 21 febbraio,
Società del Quartetto di Bergamo /Auditorium della Libertà, ore 21.00: Franco
D'Andrea Solo The Monk Variations; Rimini, 9 marzo, Teatro degli
Atti: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas; Bollate (MI), 10 marzo,
Teatro Splendor: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas: Ferrara,
11 marzo, Torrione Jazz Club: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas;
Trento, 14 marzo, Itinerari Jazz/Auditorium Santa Chiara: Three feat.
Han Bennink + Franco D'Andrea Quartet; Genova, venue tba, 6 aprile: Franco
D'Andrea Piano Solo, The Monk Variations; Siena 26 luglio, Siena Jazz:
Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas; Ospedaletti (IM), 4 agosto,
Jazz sotto le stelle: Franco D'Andrea Quartet feat. Dave Douglas; Vittoria
(RG), 4 giugno, Festival Vittoria: Franco D'Andrea Quartet; Lagarina (TN),
agosto (data tba), Lagarina Jazz Festival: programma a carta bianca, in definizione.
www.francodandrea.com
e www.ratpackmusic.moonfruit.com
PRESS & PR: Nicoletta Tassan Solet
MUSIC AGENCY: Ratpack Music / ARTISTI "ON TOUR"
GIULIO VANNINI -
cell. +39 3457902481
Tel. e Fax +39 059 395508
giuliovanninimusic@email.it
Franco D'Andrea - Biografia
Nato a Merano nel 1941, D'Andrea incomincia a suonare il piano a 17 anni, avendo
suonato in precedenza tromba e sax soprano. Nel '63 ha inizio la sua attività professionale
con Nunzio Rotondo alla Rai di Roma. Nel '64 incide il suo primo disco con Gato
Barbieri, col quale collabora due anni. Nel '68 forma con Franco Tonani e Bruno
Tommaso il Modern Art Trio. Dal '72 al '77 suona con il gruppo jazz rock Perigeo.
Nel '78 forma un quartetto chiamando come collaboratori Tino Tracanna, Attilio Zanchi
e Gianni Cazzola. Al gruppo si aggiungono nell''86 il percussionista Luis Agudo,
nell''89 il percussionista Naco e il trombonista Glenn Ferris e nel '91 il vibrafonista
Saverio Tasca. All'inizio del '93 dà vita ad un nuovo trio, Current Changes, col
trombettista David Boato e Naco.
Il suo attuale quartetto comprende il sassofonista Andrea Ayassot, il bassista Aldo
Mella ed il batterista Zeno de Rossi. È anche alla guida di una formazione allargata
a 11 elementi, Eleven.
Nel corso della sua carriera ha suonato con importanti musicisti: Pepper Adams,
Barry Altschul, Gato Barbieri, Don Byas, Conte Candoll, Jon Christensen, Palle Danielsson,
Joe Farrell, Dexter Gordon, Johnny Griffin, Slide Hampton, Mark Helias, Daniel Humair,
Jimmy Knepper, Lee Konitz, Steve Lacy, Dave Liebman, Albert Mangelsdorff, Hank Mobley,
Jean Luc Ponty, Enrico Rava, Frank Rosolino, Max Roach, Aldo Romano, Martial Solal,
John Surman, Toots Thielemans, Charles Tolliver, Miroslav Vitous, Kenny Wheeler,
Fodé Youla (Africa Djolé), Ernst Reijseger, etc.
Ha effettuato tour in Francia, Svizzera, Austria, Germania Est e Ovest, Danimarca,
Gran Bretagna, Spagna, Olanda, Belgio, Norvegia, Svezia, Finlandia, Polonia, Jugoslavia,
Ungheria, Cecoslovacchia, Urss, Canada, Usa, Tunisia, Cameroun, Israele, Giappone
e Australia.
Franco D'Andrea insegna all'Accademia nazionale del Jazz di Siena e dirige i Mittel-european
Jazz Workshop di Merano.
Ha composto circa 200 brani di cui oltre un centinaio compare nei suoi dischi.
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