"Musica e Colore": la Musica Brasiliana degli Asuma. Quella degli Asuma è un 'immagine solipsistica nell'intero panorama musicale italiano che, attraverso il binomio “Musica e Colore”, traccia quel preciso percorso che sale sul palco ad ogni loro esibizione, una storia che, individualmente, parte molto tempo prima di quel fortunato 2006 che li ha visti nascere. Lo si intuisce dall'energia che erompe puntualmente ad ogni concerto, una forza vitale rossa, plasmata non solo dal vigore musicale ma anche dalla magnetizzante prontezza scenica di un conturbante Enzo Antonicelli e la sua superba vocalità che, implicata nel jazz, trama tessuti che al tatto risulterebbero vellutati e profumanti d'incenso. Una musica, la loro, in continua evoluzione, pronta a cambiare pelle ad ogni sterzata di sound e doppiamente apprezzabile per aver intelligentemente aperto le porte alla musica brasiliana d'autore, troppo spesso convogliata, a senso unico, nelle sue abituali e oltrepassate vesti. E' evidente come la scelta degli Asuma non si fermi alla sola elevazione musicale, per la quale l'unico approccio terreno è l'ineccepibile competenza esecutiva. E' chiaro piuttosto l'interesse, volutamente espresso, per la ricerca dei brani, secanti nel movimento armonico e sorprendentemente calati in un'aurea di fusione tra concezione musicale europea e risonanze tipiche del Brasile. Gli Asuma sono reduci dall'eccezionale concerto che si è tenuto al Barrocco di Pianezza, cittadina dell'interland torinese, una delle numerose date di questo fortunatissimo tour, in cui la poliedricità ritmica di Max Simini, il ruvido e sostenuto suono del basso di Alessandro Fassi e la cristallina fusione dell'apporto pianistico di Fabio Gorlier, insieme al già citato Enzo Antonicelli, hanno contributo a far collezionare al quartet l'ennesimo consenso di critica e di pubblico.
Luigi Benedetto per JAZZIT e JAZZITALIA
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