Jazzitalia - News: Elisabetta Antonini col suo Un Minuto Dopo all'Alexander Platz di Roma
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Esce anche in e-book il libro di Alceste Ayroldi sulla legislazione dello spettacolo e il diritto d'autore delle opere musicali.

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Elisabetta Antonini col suo Un Minuto Dopo all'Alexander Platz di Roma


4 marzo
Alexander Platz
www.alexanderplatz.it
v. Ostia 9
00192 Roma
06 39742171

Elisabetta Antonini, Alessandro Gwis e Gabriele Coen all’Alexander Platz


In programma il prossimo 4 marzo la cantante Elisabetta Antonini con il suo progetto Un Minuto Dopo che coinvolge, oltre alla compositrice-cantante, di provenienza più strettamente jazzistica, il pianista Alessandro Gwis e il clarinettista-sassofonista Gabriele Coen, due musicisti appartenenti a importanti realtà musicali come gli Aires Tango e i Kletzroym note al grande pubblico per la rivisitazione della musica popolare e la sua contaminazione con il formulario jazzistico.
La miscela alchemica dei tre elementi acustici si arricchisce del lirismo del grande oboista e sopranista degli Oregon Paul McCandless, prezioso ospite nel loro primo lavoro discografico omonimo edito per Dodicilune Records, presentato nelle note di copertina da Maria De Vito.
“Un Minuto Dopo” presenta composizioni e arrangiamenti di Elisabetta Antonini che esplorano ed evocano ambientazioni dall’atmosfera a volte rarefatta e malinconica, a volte ironica e spensierata, in cui echeggiano tanghi, ritmiche popolari, tradizione europea, musica colta ed antica, in una sorta di impressionismo sonoro.
La voce canta sia melodie che parole, per la maggior parte in italiano e firmate dalla poetica penna di Marina Tiezzi che trasforma in canzoni alcuni brani di Enrico Rava oltre ad arricchire le melodie originali.
Nel piccolo ensemble non v’e’ strumento che prevale ma le parti si cercano e si inseguono in giochi ritmici e intrecci melodici, la parola oltrepassa la sua efficacia letteraria e si fa musica e la musica supera l’espressività delle parole, con un risultato ricco di suggestione.
Il progetto è stato presentato in prestigiosi festival e rassegne italiane con la partecipazione di ospiti straordinari del calibro di Paul McCandless e Kenny Wheeler.


“Un minuto dopo è un primo disco straordinariamente maturo, pieno di cura e di invenzioni compositive, esaltate dalla scelta di un organico drumless, e da due compagni di viaggio quanto mai adatti a questo compito.[…]
Una vocalità precisa, delicata e autorevole allo stesso tempo, che accarezza le note e le parole. L’intonazione impeccabile, il colore soffiato delizioso, che ritroviamo infine in Alice in wonderland, che chiude dolcemente questo disco denso con un omaggio agli standard del jazz che ben conosce ed ama.
“Un minuto dopo “ è il primo passo nella carriera artistica di Elisabetta, che prevedo- e le auguro- sia lunga e fruttuosa.
Ecco un primo ritratto di una artista in continua evoluzione e ricerca. Enjoy.”
Maria Pia De Vito


“Primo disco per la cantante e compositrice Elisabetta Antonini, che sceglie una formula atipica, facendosi accompagnare da pianoforte e fiati, senza altro supporto ritmico. I musicisti in scena sono di altissimo livello […]
Nel quadro può così prendere ben posto la Antonini, che mostra chiaramente il suo riferimento a Maria Pia De Vito (che introduce il disco nel booklet), spesso prendendosi spazi per improvvisazioni su vocalizzi e gorgheggi, ma alternandovi con misura il canto, su stilemi diversificati. È tuttavia il modo in cui la voce della cantante interagisce con i suoni dei suoi accompagnatori ciò che maggiormente rende caratteristico questo lavoro, nel quale importante appare proprio l'ottimo interplay del trio.[…]
Un ottimo gruppo e un bell'esordio per una nuova voce del jazz italiano.”
Neri Pollastri per Allaboutjazz


“Voce calda, sottolineata da un fraseggio deciso, sostenuta da un suono limpido, ricco di sfumature cromatiche: questi sono i sinonimi per avere un’autentica consapevolezza stilistica.
Elisabetta Antonini possiede tutte le qualità di una cantante jazz, ma è anche una musicista completa; suona il pianoforte, interpreta la modernità strumentale, conosce l’armonia, compone i propri brani, ma soprattutto riesce a trovale la chiave della sua vocalità.
Un Minuto Dopo riassume in undici tracce le caratteristiche dell’artista italiana, il disco esalta gli arrangiamenti ritmici e predilige un sound elegante. […]”
Federica Gradoli per MusicBox


“Elisabetta è una cantante dotata di un’ottima impostazione, swing ed intelligenza vocale. E’ aiutata da notevoli competenze tecniche e da un bel timbro di voce, pulito, improntato su registri medi, ma ben esteso. E’ altresì una brava compositrice ed arrangiatrice e scrive brani (impreziositi dalle liriche di Marina Tizzi) che hanno una certa tridimensionalità, oltre che originalità e profondità espressiva […]”
Pierluigi Avorio per Aupdiophilesound


“Quello di Elisabetta Antonini è nome nuovo nel non ricco panorama del canto jazz nostrano. Siamo in presenza di una musicista e di una proposta musicale di grande valore e sicuro interesse. L' augurio è che una musica raffinata e seducente quale è quella della Antonini, possa trovare uno spazio congruo. Talento, passione, studio, coerenza e rigore, sono elementi importanti che, però, sempre trovano adeguato riscontro: v’è che, fortuna vuole, si materializzano in Un Minuto Dopo.[…]”
Andrea Gaggero per Jazzitalia


“Un debutto discografico atteso, su cui Elisabetta Antonini ha lavorato a tutto tondo, curando anche gli arrangiamenti e seguendo passo passo la produzione.
Una voce particolare, delicata ma incisiva, affilata e “ficcante” nel contempo, capace di scivolare colorando in maniera differente i singoli passaggi dei brani interpretati, dal timbro particolare, a tratti quasi “metallico”, scattante nel passare dai dai timbri più acuti ed aspri a quelli più caldi e pieni.[…]
Molto abile a giocare con la propria voce, Elisabetta Antonini dimostra quanto sia importante variare continuamente i registri del proprio canto; di fatto non da, ne vuole dare, punti di riferimento, ma affronta ogni brano come fosse una vicenda a sé stante, lasciando aperte, soprattutto in prospettiva futura e dunque non solo con riferimento a questo album, un’ampia serie di possibilità che riguardano l’evoluzione del proprio approccio all’interpretazione.”
Andrea Romeo per L’Isola Che Non c’Era


“La voce di Elisabetta Antonini ha la particolarita’ di essere tanto aggraziata quanto intensa, raffinata ma non stucchevole, e queste caratteristiche sono anche quelle di questo bel cd, nel quale si possono ascoltare anche sue composizioni: non sono molte, in Italia, nel jazz, le donne compositrici, e vale sempre la pena di sottolinearlo. […]
“Un minuto dopo” , che da’ il titolo al disco, e’ composta dalla stessa Antonini: la cito in particolare in quanto non semplice, ma fluida e scorrevole, e resa leggera da una ottima tecnica vocale: per questo mi e’ sembrata corrispondere pienamente al senso stilistico di questo lavoro che e’ difficile ma mai pesante, anzi, direi di una allegra ed accattivante complessita’, tutta femminile.”
Daniela Floris per A Proposito di Jazz


“Nel lungo itinerario del Villa Celimontana Jazz Festival ci sono serate che sfuggono alla routine sonora, per certi versi inevitabile in una manifestazione così lunga. Così è accaduto, di recente, in un paio di occasioni. Il 31 luglio la vocalist Elisabetta Antonini ha presentato il progetto Un minuto dopo, ispirato da musiche diEnrico Rava, arricchito da liriche di Marina Tiezzi; l'idea si è già concretizzata in un omonimo cd, pubblicato dall'attiva etichetta Dodicilune (serie Koiné). Il concerto romanoaveva più di un motivo di interesse: l'ascolto dal vivo dei brani dell'album; la presenza del versatile Stefano De Bonis al piano, al posto di Alessandro Gwis, e quella del geniale pluristrumentista Gabriele Coen; il contributo di un ospite speciale come il flicornista e
compositore Kenny Wheeler, a cui pubblico e musicisti hanno tributato un sentito omaggio.
Nella prima parte del recital l'Antonini ha eseguito brani nei quali la poeticità dei testi si alterna a variazioni in scat, mentre piano e clarinetto (o sax soprano) si intrecciano
fluttuanti con la voce. L'assenza di sezione ritmica dà ai pezzi una volatile leggiadria, in un cameristico rincorrersi dei suoni. Il cullante Le Solite Cose poggia sulla seducente melodia scritta da Enrico Rava cui perfettamente si adattano i versi della Tiezzi; stessi autori per Certi Angoli Segreti che ha un carattere enigmatico, esaltato dalla voce che tratteggia con maestria le parole; Un Minuto Dopo, title-track, è stato composto dalla cantante ed è interamente e giocosamente strumentale con parti improvvisate. […]”
Luigi Onori per Il Manifesto


“Un nuovo positivo esordio che si avvicina al versante sperimentale di una Maria Pia De Vito: Un Minuto Dopo è un album bello e soprattutto di vocalizzi seducenti, nei gorgheggi morbidi, nelle improvvisazioni astratte, quando il camerismo di Elisabetta Antonini lancia note senza parole […]”
Guido Michelone per Musica Jazz







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