| Corrado Zanetti 4tet Sukhumvit Road
 
 
  LineEditions 2011
 
 1. Victor Blue
 2. Huè
 3. Tea Time
  4. Sukhumvit Road
  5. GrayDay
 6. Miles Funk
 7. Geko
 8. Self Portrait
  
 
 Corrado Zanetti - sassofoni tenore 
e sopranoDaniele Labelli - piano e tastiere
 Stefano Olivato - basso elettrico
 Phil Mer - batteria
 
 
 
 Nonostante spesso sia difficile ripetere quanto di buono espresso nel disco d'esordio, 
"Sukhumvit Road", il secondo lavoro del sassofonista e compositore veneziano
Corrado Zanetti, risulta senza dubbio più convincente del primo, "Bahia 
Blanca". I musicisti sembrano vivere una felice tensione, assieme ad un ottimo 
affiatamento e ad una sorprendente tecnica. Il disco scorre lieto nel lettore CD 
e, traccia dopo traccia, fa sì che l'ascoltatore, si soffermi su diversi punti focali, 
quali l'improvvisazione individuale, la puntualità negli attacchi, il timbro degli 
strumenti, i vari colori. Nel disco traspare la passione del leader per il continente 
asiatico, in particolar modo per l'Indocina, come testimoniano la title track, 
nella quale l'esposizione tematica descrive la vita rumorosa lungo l'arteria principale 
di Bangkok, e ‘Huè', un pezzo basicamente latino dedicato alla omonima cittadella 
storica del Vietnam.  Nella sua lunga esperienza musicale, Zanetti è riuscito a interiorizzare parecchi 
stili e fraseggi di illustri sassofonisti, cercando di cogliere il giusto spirito, 
filtrato attraverso un jazz di ottima fattura e che in certi episodi ricorda la 
lezione di
Wayne 
Shorter. Sei su otto brani sono scritti dal leader. Il primo appartiene 
invece alla penna del bassista che ricorda quel tipo di accompagnamento funkeggiante 
ed originale di Jaco Pastorius. 
Commovente il pezzo conclusivo, sentito omaggio a
Michael Brecker, 
che lo interpretò con gli Steps Ahead, artista prematuramente scomparso e rimpianto 
da colleghi e appassionati. Convincono infine il drumming di Phil Mer, ex 
batterista di Pino Daniele, attualmente nuova linfa per lo storico gruppo di pop 
italiano dei Pooh e il pianista Daniele Labelli, dal tocco elegante, sensibile 
e raffinato. Giovanni Greto per Jazzitalia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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| Questa pagina è stata visitata 1.430 volte Data pubblicazione: 18/12/2011
   
 
 
 
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