Jazz Accident Feat. Fabrizio Bosso
Play Mobil
Ea Fast Line (2012)
1. Gangster
2. Incertezze
3. Bop Mobil
4. Baccalà
5. Schiaffi
6. The Inglober
7. Power of Zhar
8. Senza storie
9. Play Mobil
10. Sydrho
11. Play Mobil reprise
Gianni Denitto - sax contralto
Fabio Giachino - pianoforte
Marco Piccirillo - contrabbasso
Paolo Musarò - batteria
Ospite:
Fabrizio Bosso
- tromba (1, 3, 8, 9, 10, 11).
Via Pasubio, 6 21058 Solbiate Olona
(VA) tel/fax +39 0331 376380
"Jazz accident" è un quartetto piemontese devoto al jazz pieno di swing, con
riferimenti al bop, al modale, in cammino sulla strada maestra della musica afroamericana.
Suonano temi a firma dei vari componenti del gruppo. Gli arrangiamenti, frutto evidente
di una preparazione puntigliosa e metodica, sono curati con scrupolo. Si comprende
agevolmente che quasi nulla è lasciato all'estro momentaneo. Gli attacchi sono sincronizzati.
I break, le riprese, i cambi di registro vengono fuori quasi in automatico da un'intesa
cementata da un lavoro costante di prove e di esibizioni. Tutto fila liscio come
l'olio, insomma. Manca, però, quella scintilla dell'originalità, dell'imprevedibilità,
per compiere il salto di livello. Si rimane, cioè, in un ambito piacevolmente corretto,
ma si fatica a individuare il colpo di teatro, il tocco di classe, atto a
nobilitare questa musica.
In soccorso a questa formazione interviene
Fabrizio Bosso.
Nei sei pezzi in cui è impiegato qualche scossa emozionale arriva all'ascoltatore.
Il trombettista non si risparmia, come sua abitudine, mettendo a servizio della
causa comune la sua tromba energica, infuocata o delicatamente melodica accanto
ai conterranei e il sound complessivo ci guadagna, eccome.
Basti ascoltare "Gangster", il brano iniziale, dove c'è un esemplare call and
response fra Bosso e Denitto, accompagnati per un breve tratto dalla sola batteria,
in un'atmosfera surriscaldata, carica di feeling, di vitalità, di un entusiasmo
decisamente contagioso. Altrove si distinguono soli efficaci del pianoforte di Fabio Giachino, meditativo o torrenziale, a seconda delle situazioni e una
spinta ritmica sempre attenta di Marco Piccirillo e Paolo Musarò.
Il jazz azzardato, di ricerca non abita da queste parti. Qui si compie un'operazione
dai confini precisi e circoscritti. Denitto e soci sono appassionati e a servizio
del mainstream jazz. Il loro obiettivo è da subito manifesto. Attraverso questo
disco, a conti fatti, propongono una musica moderna, gradevole, palpitante di ritmo,
dove lo swing è l' ingrediente imprescindibile, ma pecca di originalità.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 15/08/2013
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