Musicateneo |
Orchestra
Jazz
dell'Università degli Studi di Salerno
direttore Stefano Giuliano
Next Station
1) Gregoriando
2) My Funny Valentine
3) I've got just about everything
4) Bluesette
5) Deedle's blues
6) Agua De Março
7) Momenti
8) Double Skip
9) Fever
10) It's only a Paper Moon
11) When I fall in love
Orchestra Jazz dell'Università di Salerno
Musicateneo Big Band
Ensemble Vocale "Principe Sanseverino"
Camerata Strumentale |
A quasi tre anni dall'uscita del primo album,
Take the "U"- Train, (dove U stava per Università), l'Orchestra Jazz dell'Università di Salerno, insieme ad altre tre formazioni musicali sorte in questi anni presso l'Ateneo, produce il suo ultimo lavoro discografico,
Next Station
e prosegue idealmente il viaggio parafrasato nel titolo.
Nel periodo di tempo intercorso fra i due album, il circuito musicale che gravita intorno all'Università di Salerno ha vissuto non pochi sussulti; innanzitutto, l'Orchestra ha suonato a Umbria Jazz (prima formazione Universitaria ad averlo fatto in Europa), e, per venire incontro alle numerose richieste di studenti e docenti che volevano cimentarsi con generi musicali anche diversi dal jazz, sono nate la
Camerata Strumentale (diretta da Giuseppe Mirra e Marco Di Giacomo), l'Ensemble Vocale "Principe Sanseverino" (diretta da
Antonello Mercurio) e la Musicateneo Big Band (diretta da Giusi Di Giuseppe), mentre altre ancora ne stanno nascendo in questo momento.
Fatta eccezione per tre composizioni di Stefano Giuliano (la mente e il sax dell'Orchestra), per il resto
Next Station
è un insieme di classici (fin troppo classici) del passato reinterpretati con grande rispetto ma poca voglia di osare.
L'unico pezzo che vede la partecipazione dell'Ensemble Vocale è il brano d'apertura " Gregoriando", articolato ma efficace. Molto convincente l'interpretazione da parte dell'Orchestra, e della vocalist
Virginia Sorrentino, della sempreverde "My Funny Valentine", arricchita anche dagli archi della Camerata Strumentale. Chiudono l'album tre brani eseguiti dalla
Musicateneo Big Band, fra i quali vorrei segnalare "When I fall in Love", e non tanto per la pulizia del suono, quanto per la prova vocale fornita da
Francesco Ranieri, incerto nella pronuncia, ma dotato di grande tecnica.
Rispetto al primo album si avverte certamente una notevole maturazione d'organico che ha portato gli elementi dell'Orchestra a essere oramai padroni dell'interpretazione, ma scegliendo un repertorio di classici come questo, a mio parere si penalizzano le potenzialità artistiche individuali. Trovo sia doveroso muovere queste critiche proprio perché lavori come questo non devono essere visti come progetti di carattere meramente amatoriale. E' lecito quindi aspettarsi qualcosa di più dal prossimo album; e, visti gli sviluppi, i risultati non tarderanno a venire.
Francesco Ughi
Invia un commento
Questa pagina è stata visitata 6.145 volte
Data pubblicazione: 11/01/2004
|
|