Ed. Bonsai Music 2006
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Ben Sidran
Live à Fip
1. Minority
2. If you live
3. Lover man
4. I don't worry about a thing
5. Language of the blues
6. Lady sings the blues
7. I like it here
8. Everybody's boppin'
9. Huerto
Ben Sidran - Piano e Voce Bob Rockwell - Sassofono e Flauto Billy Peterson - Basso Leo Sidran - Batteria
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Dal 1971 ad oggi ha registrato ben
trentadue tra album e dvd. Ben Sidran,
sessantaquattrenne pianista, cantante e compositore di Chicago ha un passato che
attraversa la musica rock-pop (Peter Frampton, Dr.John, Diana Ross), il blues ed
il jazz. La sua musica è una sorta di sintesi di quanto offerto dal panorama americano
nel novecento.
Una voce pulita dal timbro amabile, fatta da mille rivoli raccolti nella
tradizione.
Questo Live à Fip rappresenta una
perfetta sintesi di quanto Sidran
abbia voluto rappresentare in oltre trenta anni di indefesso lavoro. Inciso dal
vivo a Parigi e pubblicato dalla Bonsai Music, racchiude nove brani che viaggiano
all'interno della cultura aforamericana e la raccontano, anzi la racconta
Ben Sidran, spesso parlando
sull'ostinato del piano (If you live). O nelle
liriche dell'immarcescibile Lover Man che interpreta
con delicatezza espressiva.
Di buona fattura il livello tecnico dei musicisti che lo accompagnano.
Rockwell alterna il sax con il flauto con pari identità stilistica. Peterson
contrappunta con mestiere e lo swing del figlio del leader, Leo Sidran lascia
intravvedere tutto il vissuto accanto al padre.
L'esperienza rock traspare a chiare lettere nell'esecuzione di
Language of the Blues che ha un forte impatto comunicativo.
Sidran filtra e imposta tutto
con la grana della sua voce, anche nei tratti più narrativi. Lascia ampio spazio
alla strumentalità come in I like it There che
mette in evidenza la sua indiscutibile tecnica. Di altro registro è
Evrybody's boppin: profumo di minstrel show con
uno swing che sottolinea tutta l'abilità funambolica del quartetto. Una fresca percussività
fatta di piccole variazioni, chiaroscuri e dinamiche sostenute.
Un lavoro più che gradevole, mai statico, anzi ricco di varietà di tocco
e sonorità.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 25/04/2007
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