Jazzitalia - Orange: Implicity
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AIM RECORDS - 2006
Orange
Implicity


1. Intro Til Höstsaga
2. Höstsaga
3. Reggi
4. Liten Sang
5. Implicity
6. Mold
7. Knusk
8. Midnattskyr
9. Svensk Vals

Vigleik Storaas - piano
Sondre Meisfjiord - bass
Stig Ronnestraum - drums

All compositions by Stig Ronnestraum
All tracks arranged by Orange
Recorded by Audun Kleive



Il disco in questione non è recentissimo, è uscito alla fine del 2006 ed è piuttosto difficile da reperire per canali tradizionali in quanto esce per un piccola etichetta indipendente norvegese, la AIM records di Kristian Skårbrevik, ma per fortuna è reperibile on-line su www.aimrecords.no



La formazione Orange è un piano trio dei più classici, con Vigleik Storaas al piano, Sondre Meisfjord al contrabbasso e Stig Rennestraum alla batteria.

Non fatevi ingannare dall'apparenza, la copertina è di un grigiore piuttosto anonimo, il nome del gruppo "Orange" per nulla sensazionale e la formazione (un piano trio) delle più convenzionali. Ho avuto la fortuna di ascoltarli dal vivo a Bergen e mi hanno rapito (vedi la recensione di Nattjazz 2007).

Le composizioni sono tutte del batterista che mostra un senso della misura straordinario, riesce a dare ai brani un'intensità senza mai far uso o mostra dei "muscoli", ha un drumming denso, evocatore di profonde emozioni. Il pianista ha un tocco magico e nel linguaggio ricorda a tratti Bobo Stenson, mantenendo però una sua originalità, il bassista è indubbiamente bravo e non a caso è tra i più affermati "sideman" norvegesi (sia all'archetto che al pizzicato).

La musica è davvero bella, il disco è suonato in modo ineccepibile, sottovoce, ma pieno di cose da dire di grande intensità, ha l'energia di EST (Esbjorn Svensson Trio), ma non fa uso di componenti elettriche e "riff" tipici del rock.

L'album poggia le proprie fondamenta su di un equilibrio unico e sa emozionare senza alcun effetto speciale, grazie solo ad una vena poetica straordinaria. Come album d'esordio è un vero capolavoro e francamente non vedo l'ora che vadano in studio per il prossimo.

Difficile selezionare brani più o meno interessanti perché l'opera nel suo insieme si mostra completa per cui la selezione delle tracce campione vuole solo mostrare momenti diversi del disco.

In conclusione, ci troviamo di fronte a un disco che non vuole esplorare nulla di nuovo e non si mette in luce per qualità di ricerca e sperimentazione, ci troviamo di fronte invece a un disco di jazz nel senso più vero del termine, che esalta il piacere uditivo ed emoziona al meglio.

Cosa chiedere di più…
Luca Vitali per Jazzitalia







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19/08/2007

Nattjazz 2007 in Norvegia: "...qui si percepisce una cultura musicale molto diversa da quella che c'è nel nostro paese, gli organizzatori rischiano e propongono una miscela di stelle e di giovani totalmente sconosciuti, il pubblico da parte sua si fida del direttore artistico e non è vittima del grande nome. Gli artisti sperimentano e produco dei veri "workshop" spontanei. Il risultato è unico, la cornice straordinaria per cui di giorno c'è davvero la possibilità di trascorrere delle splendide giornate tra i Fiordi in attesa dei concerti serali." (Luca Vitali)







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Data pubblicazione: 11/11/2007

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