Zone
Gimali
Irma records (2012)
1. 1.Gimali (E.Torregrossa/G.Catanzaro/C.Renzetti)
2. Soul Desires (E.Torregrossa/G.Catanzaro/R.Henry)
3. Finally (E.Torregrossa/G.Catanzaro/C.Presi)
4. September (E.Torregrossa/G.Catanzaro/C.Presi)
5. Angel's Wings (E.Torregrossa/G.Catanzaro/M.Iozza/R.Henry)
6. Pina (E.Torregrossa/G.Catanzaro)
7. Frontera Intro (E.Torregrossa)
8. Frontera (E.Torregrossa/G.Catanzaro/C.Presi)
9. Madrid (E.Torregrossa)
10. Slave (E.Torregrossa/G.Catanzaro/G.D'Angelo/R.Henry)
11. Barajas (E.Torregrossa/G.Catanzaro)
12. London Dance (E.Torregrossa/G.Catanzaro/R.Henry)
13. Vou Voltar (E.Torregrossa/G.Catanzaro/C.Renzetti)
14. Well You Needn't (T.Monk)
15. For Miles (E.Torregrossa/G.Catanzaro/G.Cavalli)
Enzo Torregrossa - basso, contrabbasso, tastiere, programmazioni Rob Li - voce,chitarra Annie Rock - voce Gherardo Catanzaro - piano e tastiere Gaetano D’angelo - sax Leo Ghezzi - batteria, percussioni Massimo Greco - tromba
Il contrabbassista siciliano sforna quindici brani che spaziano tra acid-jazz, funk,
r&b e ritmi brasiliani, avvalendosi di vocalist d'impatto come l'inglese Rob Li
e Annie Rock. Ne viene fuori un lavoro forse non jazzistico in senso stretto ma,
nel complesso, godibile e aperto a nuove tendenze. Anche qui Torregrossa è coadiuvato
da Gherardo Catanzaro e il disco si muove sulla scia di un groove denso e
a tratti ballabile.
Rob Li arricchisce l'r&b di "Soul Desires" ma è anche la voce di Annie Rock ad impreziosire
l'album con brani di stampo latino come la title-track, dalla ritmica up-tempo,
e "Frontera".
C'è anche un esplicito invito alla danza in pezzi house-oriented come "Barajas"
e "London Dance", quest'ultima con ancora protagonista Rob Li, mentre tra gli strumentali
spiccano la simil-ambient "Madrid" e "Well You Needn't"(Thelonious Monk).
Gimalì è un lavoro arricchito da arrangiamenti impeccabili e in cui a fare
la parte del leone è la presenza di vocalist e musicisti di gran pregio.
Forse l'approccio di Terragrossa e soci a sonorità danzerecce e modaiole potrebbe
far storcere il naso ai puristi del jazz, ma l'estro dei musicisti e la classe di
Rob Li fanno la differenza riuscendo a salvare il disco dal rischio di risultare
monocorde.
Francesco Favano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 08/09/2013
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