Jazzitalia - Luca Savazzi : From Winter To Spring
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J-Digital – Off Limits 2008
Luca Savazzi
From Winter To Spring


1. Maiden Voyage
2. Baito City
3. From Winter to Spring
4. Fotografia
5. Mercy, Mercy, Mercy
6. Tranquilo
7. Emidio
8. Autumn Leaves
9. Que rest-t-il de nos amours?

Luca Savazzi - piano, pad
Stefano Carrara - basso acustico
Paolo Mozzoni - batteria
Daniela Galli - voce nella traccia n.4



Una lezione di sobrietà e di stile quella di Luca Savazzi. Moderna propaggine di una classicità senza tempo, il pianista emiliano, accompagnato da Stefano Carrara al basso acustico e Paolo Mozzoni alla batteria, traccia un percorso musicale asciutto e mai banale.



From Winter to Spring
è inciso per la J-Digital, marchio della Off Limits e registrato in presa diretta al Teatro del Tempo di Parma. Un seducente viatico fatto da nove intensi brani, alcuni originali (Baito City, From Winter to Spring, Tranquillo, Emidio) ed altri sempiterni, ma abilmente arrangiati ed eseguiti con un brand autoriale personale e schietto. Una freschezza espressiva che avvolge anche i più collaudati Maiden Voyage (Collins, Hancock, Laswell, Skopelitis) e Fotografia (A.C. Jobim), arricchita quest'ultima dalla apollinea voce di Daniela Galli che palesa anche un'ottima pronuncia portoghese.

Un jazz scevro da sterili manierismi, ricco di livelli espressivi eleganti e lineari. Un jazz vitale.

Luca Savazzi sa aspettare, intuire e dialogare con Carrara e Mozzoni. Riesce a dipingere anche i silenzi e le pause, come nelle pieghe sonore di Baito City e delle sue variazioni ritmiche e armoniche.

Mai ingabbiato dalle regole e mai eccessivo, sa dribblare con lo strumento le "trappole" tese dalla ovvietà di alcune cellule melodiche, così in Autumn Leaves, a cui dona nuova freschezza espositiva.

La title track è firmata da Savazzi, anzi "marchiata" dal musicista parmigiano e dalle sue influenze giovanili, soprattutto Ellington. Caratterizzato da un orecchiabile lirismo che rende riconoscibile il brano anche dopo il primo ascolto.

L'interplay del trio raggiunge il suo apice nel brano di Zawinul Mercy, Mercy, Mercy, dal groove incantatorio. Speculare è la tensione espressiva creata dal trio che esalta il poderoso walkin' di Carrara.

Le cantabili sfumature melodiche di Tranquillo, sempre appannaggio di Savazzi, provano la sua piena maturità compositiva ed espressiva.

Profuma di Gillespie "Emidio" con i suoi ritmi afro-cubani che pongono in bella evidenza le invenzioni timbriche di Mozzoni.

Savazzi è un pianista "in ombra", purtroppo. Non opportunamente valutato nonostante la sua indubbia abilità e la sua vigorosa sagacia. From Winter to Spring è un lavoro, vero non artefatto e né licenziato "tanto per fare un disco".

Il jazz italiano gode di buona salute, ma bisognerebbe avere il "coraggio" di far conoscere alcuni musicisti che non sono annoverabili tra i…soliti noti, oramai – almeno al momento - piuttosto vuoti.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia








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Data pubblicazione: 27/10/2008

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