Una lezione di sobrietà e di stile quella di Luca Savazzi. Moderna
propaggine di una classicità senza tempo, il pianista emiliano, accompagnato da
Stefano Carrara al basso acustico e Paolo Mozzoni alla batteria, traccia
un percorso musicale asciutto e mai banale.
From Winter to Spring
è inciso per la J-Digital, marchio della Off Limits e registrato in presa diretta
al Teatro del Tempo di Parma. Un seducente viatico fatto da nove intensi brani,
alcuni originali (Baito City,
From Winter to Spring,
Tranquillo, Emidio)
ed altri sempiterni, ma abilmente arrangiati ed eseguiti con un brand autoriale
personale e schietto. Una freschezza espressiva che avvolge anche i più collaudati
Maiden Voyage (Collins, Hancock, Laswell, Skopelitis)
e Fotografia (A.C. Jobim), arricchita quest'ultima
dalla apollinea voce di Daniela Galli che palesa anche un'ottima pronuncia
portoghese.
Un jazz scevro da sterili manierismi, ricco di livelli espressivi eleganti
e lineari. Un jazz vitale.
Luca Savazzi sa aspettare, intuire e dialogare con Carrara e
Mozzoni. Riesce a dipingere anche i silenzi e le pause, come nelle pieghe sonore
di Baito City e delle sue variazioni ritmiche
e armoniche.
Mai ingabbiato dalle regole e mai eccessivo, sa dribblare con lo strumento
le "trappole" tese dalla ovvietà di alcune cellule melodiche, così in
Autumn Leaves, a cui dona nuova freschezza espositiva.
La title track è firmata da Savazzi, anzi "marchiata" dal musicista
parmigiano e dalle sue influenze giovanili, soprattutto Ellington. Caratterizzato
da un orecchiabile lirismo che rende riconoscibile il brano anche dopo il primo
ascolto.
L'interplay del trio raggiunge il suo apice nel brano di Zawinul
Mercy, Mercy, Mercy, dal groove incantatorio. Speculare
è la tensione espressiva creata dal trio che esalta il poderoso walkin' di Carrara.
Le cantabili sfumature melodiche di Tranquillo, sempre appannaggio
di Savazzi, provano la sua piena maturità compositiva ed espressiva.
Profuma di Gillespie "Emidio" con
i suoi ritmi afro-cubani che pongono in bella evidenza le invenzioni timbriche di
Mozzoni.
Savazzi è un pianista "in ombra", purtroppo. Non opportunamente valutato
nonostante la sua indubbia abilità e la sua vigorosa sagacia. From Winter to
Spring è un lavoro, vero non artefatto e né licenziato "tanto per fare un disco".
Il jazz italiano gode di buona salute, ma bisognerebbe avere il "coraggio"
di far conoscere alcuni musicisti che non sono annoverabili tra i…soliti noti, oramai
– almeno al momento - piuttosto vuoti.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 27/10/2008
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